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Attacco hacker all’Italia ‘russofoba’, per alcune ore in tilt il sito del Viminale e altri

Nelle ultime ore alcuni siti istituzionali e aziendali italiani sono stati presi di mira da un attacco hacker: la motivazione sarebbe il sostegno all'Ucraina

Pubblicato:23-02-2023 09:23
Ultimo aggiornamento:23-02-2023 16:35

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ROMA – Un nuovo attacco hacker ha colpito nelle ultime ore l’Italia: sono stati attaccati diversi importanti siti istituzionali e aziendali, da quello del ministero dell’Interno a quello di Bper, passando per il sito dell’Arma dei Carabinieri. L’attacco hacker – che a giudicare da un rapido giro in rete sui siti interessati è ormai questione risolta – è iniziato nella mattinata di ieri 22 febbraio, quando la premier Giorgia Meloni era ancora su suolo ucraino, anche se la notizia si è diffusa solo in serata: a rivendicare l’azione contro i siti italiani è il collettivo di hacker filorusso chiamato NoName057, sul proprio canale Telegram, spiegando che si tratta di un’azione legata al sostegno che l’Italia continua a dare all’Ucraina e in particolare si fa riferimento al “sesto pacchetto di aiuti militari che includerà tre tipi di sistemi di difesa aerea compresi i sistemi anticarro SAMP-T”. Aprendo i vari siti, compariva una curiosa immagine con un orso bruno (simbolo della Russia) sullo sfondo del tricolore e apparivano frasi ironiche riferite all’Italia (ad esempio “Italia russofoba, mamma mia“) scritte in russo. In rete si trovano diverse immagini dell’orso, a volte a corpo intero, a volte a mezzo busto.

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I siti colpiti sono rimasti offline per alcune ore, ma a quanto risulta si sarebbe trattato di un attacco di tipo ‘dimostrativo’ e non di vera violazione dei portali: gli hacker hanno infatti convogliato sui siti un massiccio traffico da parte di migliaia di pc infetti, riuscendo così a rallentare moltissimo i siti colpiti, fino a portarli alla non funzionalità, oppure – come è accaduto- riuscendo a renderli inaccessibili e farli quindi temporaneamente saltare. Una tipologia di attacco che viene definita  DDos, che sta per Distributed Denial of Service.


Il primo sito italiano colpito è stato quello del ministero della Difesa (gli hacker a questo proposito hanno chiosato con la battuta “dopo la colazione con i croissant francesi siamo andati a mangiare la pizza italiana”, dal momento che poco prima avevano preso di mira anche alcuni siti francesi). Bersagliati anche il sito dell’Arma dei Carabinieri, quello del ministero degli Esteri e altri tra cui Viminale per la Carta d’identità, Politiche agricole, Tim, Banca Bper, A2A Energia.

Il gruppo NoName057 è stato creato nel marzo del 2022, poco dopo l’ingresso dei carri armati russi nel territorio di Kiev. Non è la prima volta che mette in campo attacchi contro enti governativi e infrastrutture critiche in Ucraina e nei Paesi che la supportano. In particolare Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Slovacchia, Norvegia e Finlandia.

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