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Le spiagge della Sardegna nel film La Sirenetta: ecco dove hanno girato

Dalla spiaggia dove Ariel emerge, al Castello di Eric, al mondo sottomarino dove vive la sua famiglia d'origine, si svela l’immenso tesoro naturalistico della Sardegna

Pubblicato:22-05-2023 10:55
Ultimo aggiornamento:22-05-2023 11:59

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ROMA – La Sirenetta Ariel riaffiora dalle acque cristalline per posarsi su uno scoglio: l’immagine, già iconica, sarà il simbolo dell’estate 2023 in Sardegna. Quello scoglio, infatti si trova ad Aglientu, in una delle spiagge più belle della regione. Il castello del principe Eric, poi, è quello di Castelsardo, a pochi chilometri di distanza. Domani ricorre la giornata mondiale della biodiversità e proprio domani, con l’anteprima a Milano, inizia la settimana della Sirenetta Disney che vedrà il film in tutte le sale a partire da mercoledì.

La Disney ha ambientato il film sulla costa nord Sardegna, tra il parco nazionale dell’Asinara e il Golfo Aranci, fino all’area marina protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo– sottolinea Nevina Satta, CEO della Fondazione Sardegna Film Commission che ha assistito la mega produzione in ogni sua fase- Dalla spiaggia dove Ariel emerge, al Castello di Eric, al mondo sottomarino dove vive la sua famiglia d’origine, si svela l’immenso tesoro naturalistico della Sardegna: 3 parchi nazionali, quattro regionali per circa 30 mila ettari, cinque aree marine protette, 128 siti Natura 2000. Non poteva esserci scrigno più prezioso per accogliere le avventure di questa giovane donna contemporanea. Una ragazza disposta a lasciar andare la sua zona di confort per esplorare un nuovo mondo, una grande scelta di indipendenza che l’ha portata anche a modificare se stessa pur di vivere in superficie, in un territorio che vuole fortemente esplorare”.
Aglientu è il comune che include la spiaggia, e lo scoglio, dove Ariel emerge, osserva per la prima volta il mondo sconosciuto in superficie e se ne innamora. La spiaggia di Rena Majori è situata al nord della Sardegna, con la sua incantevole acqua azzurra caraibica e sabbia bianca, fondali da scoprire, un ecosistema preziosissimo da tutelare e salvaguardare.

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La scelta di Rena Majore è stata dettata però forse anche dal richiamo del destino: infatti il villaggio a monte della spiaggia fu fondato da una piccola comunità di belgi, molto affezionati alla fiaba di Andersen, tanto da dedicare ai protagonisti della storia strade e piazze. Ancora oggi infatti ad Aglientu possiamo trovare piazza Serenella, che era la traduzione in lingua locale della Sirenetta, via Tritone, via dello Squalo. E al Golfo Aranci riaffiora dalle acque proprio una statua della Sirenetta, il tutto prima dell’arrivo di Ariel. Questo legame ancestrale ha qualcosa di magico.

Oggi Aglientu è un luogo incastonato tra aree marine protette, che ne tutelano la bellezza, si trova poco distante dal Parco nazionale dell’Asinara, dall’Arcipelago della Maddalena, poco distante dal Golfo Aranci, e in tutta la costa ci sono attività di diving, osservazione cetacei, snorkelling.
Il castello dimora del principe Eric, poi, è arroccato su una collina che si specchia nel Golfo dell’Asinara ed è il simbolo di Castelsardo, incantevole borgo medioevale circondato da una costa mozzafiato.
Anche qui bellezza incontaminata, tutela della natura e sostenibilità sono un legame inscindibile.
Castelsardo partecipa a numerosi progetti di conservazione e tutela del territorio, insieme al parco dell’Asinara e facendo rete con altri comuni del territorio.

Ad esempio è tra i protagonisti del progetto Strong Sea Life che mira a proteggere e migliorare lo stato di conservazione della Posidonia oceanica e degli habitat coralligeni.
A Castelsardo, inoltre, i pescatori sono protagonisti di un progetto molto importante per la tutela del mare. Si chiama Strong Sea Life e prevede una serie di azioni, tra cui il coinvolgimento dei pescatori nella raccolta della plastica accidentalmente impigliata nelle reti, il recupero delle reti perse e l’introduzione di cassette da pesca microchippate da parte dell’agenzia regionale Agris.
Inoltre grazie a Porto Conte Ricerche, che fa parte del parco tecnologico e scientifico della Regione Sardegna, e al progetto Gofree, le marinerie di Castelsardo stanno sostituendo le reti da pesca con materiale compostabile. Ancora una volta, nel segno della tutela della biodiversità.

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