NEWS:

Caso Cospito, alla Camera le audizioni del Giurì su Donzelli. Nordio: “Sulle dimissioni di Delmastro non decidono i pm”

Il vicepresidente del Copasir aveva dichiarato in Aula: "Questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia?", scatenando un caso politico e giudiziario

Pubblicato:22-02-2023 14:51
Ultimo aggiornamento:23-02-2023 13:12
Autore:

giovanni_donzelli
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

di Federico Sorrentino e Maria Carmela Fiumanò

ROMA – Alla Camera è stato il giorno delle audizioni del Giurì d’onore costituito su richiesta del Pd dopo le dichiarazioni in Aula del deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli sulla visita in carcere di una delegazione dem all’anarchico Alfredo Cospito. Il deputato meloniano, che è anche vicepresidente del Copasir, aveva chiesto ai colleghi del Partito democratico: “Questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia?“.

Da quelle parole era nato un caso politico e giudiziario, poiché l’esponente di FdI aveva rivelato a Montecitorio delle informazioni riservate ricevute dal collega di partito Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, che per la vicenda è anche indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio: al centro c’è una relazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria sulle conversazioni intercettate nel carcere di Sassari tra Cospito ed esponenti della criminalità organizzata a proposito della battaglia dell’anarchico, in sciopero della fame dallo scorso 20 ottobre, per abolire il 41-bis. Proprio i contenuti di questa relazione, che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha definito “un atto sensibile” pur negando che fosse coperta da segreto, sono stati passati da Delmastro a Donzelli. Nordio che oggi ha ribadito il suo ‘no’ alle dimissioni di Delmastro: “la spedizione di una informazione di garanzia non può costituire un oggetto di dimissioni“, ha sentenziato il ministro della Giustizia.


IL GIURÌ SUL CASO DONZELLI

Ad essere auditi sono stati i deputati del Pd Debora Serracchiani, Silvio Lai e Andrea Orlando (che hanno visitato Cospito nel carcere di Sassari) e lo stesso Donzelli, il quale, dopo un colloquio durato oltre un’ora con il Giurì d’onore, ha dichiarato: “Non commento, l’audizione è secretata“.

Il Giurì, presieduto dall’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa (M5S), è composto dai deputati Roberto Giachetti (Terzo Polo), Alessandro Colucci (Noi Moderati), Annarita Patriarca (Forza Italia) e Fabrizio Cecchetti (Lega). La relazione del Giurì dovrà essere depositata all’Aula entro il 10 marzo.

SERRACCHIANI: “SI FACCIA LUCE SULLE PAROLE DI DONZELLI”

La prima a essere sentita dal Giurì è stata la presidente del gruppo dem alla Camera, Debora Serracchiani. “Mi aspetto si faccia luce e chiarezza su una dichiarazione che ha portato a questo Giurì, c’è evidentemente qualcosa da verificare“, ha detto al termine dell’audizione.

ORLANDO: “FARE VISITE IN CARCERE NON LEDE L’ONORE DEI PARLAMENTARI”

Anche l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, dopo essere stato sentito dal Giurì, è tornato sul caso Donzelli: “Se andare a fare una visita in carcere fosse la causa di una lesione dell’onorabilità dei parlamentari, e mi auguro che questo non avvenga, in qualche modo sarebbe un vulnus ad un istituto stesso che nel corso degli anni ha portato a risultati positivi, perché al prossimo che venisse in mente di fare una visita ci penserebbe due volte, qualunque sia la situazione”.

“Credo che la situazione specifica sia difendere questa pratica – ha proseguito Orlando -, che è una molla che ha costituito nel corso degli anni uno stimolo a migliorare la situazione degli istituti di pena. Lo dico da ex ministro che spesso si è mosso sulla base di segnalazioni dei parlamentari di tutti gli schieramenti politici che segnalavano situazioni di difficoltà nelle carceri italiane“.

NORDIO: NIENTE DIMISSIONI PER UN AVVISO DI GARANZIA

“Per quanto riguarda le dimissioni dell’onorevole Delmastro, è una aspirazione velleitaria e metafisica che la spedizione di una informazione di garanzia possa costituire un oggetto di dimissioni. Se così fosse noi devolveremmo all’Autorità giudiziaria il destino politico degli appartenenti a una Assemblea che oggi riguarda l’onorevole Delmastro e domani potrebbe riguardare ciascuno di voi”, ha dichiarato il ministro della Giustizia, rispondendo durante il question time alla Camera a una interrogazione M5s, a prima firma Cafiero De Raho, su eventuali iniziative per la revoca dell’incarico al Sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove.

NORDIO: DELMASTRO? SPETTA A MINISTERO QUALIFICA SEGRETEZZA ATTI

“Ho già riferito a questa onorevolissima Assemblea la natura dell’atto che è stato oggetto di contestazione. Aggiungo che la classificazione della natura – segreta, riservata, riservatissima o altro – per legge appartiene all’autorità che forma il documento, e quindi spetta al ministero, come abbiamo fatto, definire la qualifica degli atti dei quali si sta parlando. Su questi abbiamo già risposto, l’apposizione della dicitura ‘limitata divulgazione’, di cui si è parlato l’altra volta, rappresenta una formulazione che di per sé è inidonea a connotare il documento che è stato trasmesso come atto classificato. Quindi è una mera prassi amministrativa interna”, ha proseguito Nordio.

“Aggiungo, e adesso parlo anche dei giuristi – ha continuato Nordio – che per quanto riguarda il reato di divulgazione di segreto d’ufficio, la parola ‘segreto’ non può essere interpretata in modo estensivo in malam partem – contro cioè la persona che è indagata. Tutti sanno che la norma penale può essere interpretata in modo estensivo soltanto in bonam partem. Quindi quello che è segreto è segreto, quello che non è segreto non rientra tra gli atti dei quali si sta oggi parlando”.

“Per quanto riguarda l’intervento della magistratura, noi siamo rispettosissimi e attendiamo con fiducia quello che è l’esito dell’indagine che riguarda l’onorevole Delmastro, però se la qualifica della segretezza o meno dell’atto non dovesse più dipendere dall’autorità che forma l’atto – cioè dal ministero – ma dovesse essere devoluta alla interpretazione della magistratura potrebbe crearsi una problematica che potrebbe e dovrebbe essere risolta in un’altra sede”, ha aggiunto Nordio.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it