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L’anarchico Cospito ha interrotto lo sciopero della fame

Alla luce della sentenza della Consulta che ha aperto una possibilità sull'entità della condanna, Alfredo Cospito ha sospeso lo sciopero della fame che durava da 181 giorni

Pubblicato:20-04-2023 14:46
Ultimo aggiornamento:20-04-2023 14:47

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BOLOGNA – È rimasto in sciopero della fame sei mesi (181 giorni), perdendo più di 50 chili e ritrovandosi ora in sedia a rotelle, ma ieri ha annunciato di averlo interrotto: Alfredo Cospito, l’anarchico rinchiuso al 41 bis ha diffuso la decisione di interrompere la sua protesta dopo la pronuncia della Corte costituzionale che ha ritenuto illegittimo escludere le attenuanti in caso di ergastolo. Nello specifico, i giudici della Consulta hanno dichiarato “illegittimo” il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche nel processo a carico dell’anarchico. Questo significa che ora c’è margine per fare un ricorso e poter forse ottenere uno sconto di pena .

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“Dichiaro di interrompere lo sciopero della fame”, ha scritto Cospito per avvisare il presonale del carcere di Opera e il Tribunale di Sorveglianza di Milano. “Grazie a tutti coloro che hanno seguito la mia tenace e inusuale forma di protesta“, ha annunciato l’anarchico, che in carcere sta scontando una condanna a 10 anni per la gambizzazione dell’ex amministratore delegato di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi, a cui si è poi aggiunta una nuova condanna a 20 anni per l’attentato alla scuola allievi dei Carabinieri di Fossano (Cuneo) e per aver guidato la Fai, Federazione anarchica informale, per cui è accusato di associazione per delinquere con finalità di terrorismo. Il regime del 41 bis, scattato per Cospito a maggio 2022, è legato proprio a questa seconda condanna, che è stata per attentato contro la sicurezza dello Stato, reato che esclude l’accesso a qualunque tipo di beneficio.


LA SEDIA A ROTELLE

L’anarchico, che negli ultimi tempi aveva accettato di ricominciare almeno ad assumere gli integratori, è molto provato dai sei mesi di digiuno. Oltre a non riuscire più a camminare, ha riportato un danno neurologico a un piede che ora i medici dovranno capire se è possibile far rientrare. A febbraio Cospito era stato trasferito dal carcere di MIlano Opera al reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo di Milano, dove era rimasto ricoverato per un po’. E a marzo era successo di nuovo. Ora l oaspetta un percorso di ripresa graduale dell’alimentazione assisitito dai medici dell’ospedale San Paolo. Se le condizioni di salute miglioreranno, verrà fatto rientrare a Opera.

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IL RICORSO ALLA CORTE DI STRASBURGO

Per vincere la battaglia sul 41 bis (su cui la Corte costituzionale non si è espressa), Cospito ha presentato un ricorso alla Corte di Strasburgo per i diritti umani perché “il regime differenziato applicato a Cospito è disumano per il suo carattere afflittivo, la sua illegittimità e sproporzione”. La richiesta di far venire meno il carcere duro era stata sottoposta nei mesi scorsi anche al ministro della Giustizia Nordio, che però si è espresso negativamente negando qualunque intenzione di ridiscutere la misura.

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