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Al Festival di Berlino presentata ‘The Good Mothers’, la serie sulle donne contro la ‘ndrangheta

In onda dal 5 aprile su Disney+, tratta il tema delle donne che si sono ribellate alla criminalità organizzata

Pubblicato:22-02-2023 08:55
Ultimo aggiornamento:22-02-2023 08:55
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ROMA – Al 73esimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino una storia di coraggio, di libertà, di indipendenza, di ‘sistemi malati’, di mascolinità tossica, di violenza e di oppressione. Una storia di donne che hanno lottato contro la ‘ndrangheta tra Milano e Calabria. Nella sezione ‘Berlinale Series’ è stata presentata in anteprima mondiale ‘The Good Mothers‘. Candidata al ‘Berlinale Series Award’ (premio istituito quest’anno e il primo dedicato alla serialità nella storia del Festival), la serie originale italiana Disney+ debutta il 5 aprile in Europa sulla piattaforma con tutti i sei episodi disponibili al lancio.

DI COSA PARLA LA SERIE ‘THE GOOD MOTHERS’

Basata sull’omonimo bestseller del giornalista Alex Perry (premiato dalla Foreign Press Association), adattato per lo schermo da Stephen Butchard e diretto da Julian Jarrold ed Elisa Amoruso, la serie ripercorre le vicende di Denise Cosco (Gaia Girace), figlia di Lea Garofalo (Micaela Ramazzotti), Maria Concetta Cacciola (Simona Distefano) e Giuseppina Pesce (Valentina Bellè), tre donne che osano contrapporsi alla ‘ndrangheta. Ad aiutarle la pm Anna Colace (Barbara Chichiarelli) che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle donne.

È una strategia che comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere insidioso. ‘The Good Mothers’ un’opera corale e sfaccettata che racconta la storia vera di tre donne che decidono di collaborare con una coraggiosa magistrata che lavora per distruggere la ‘ndrangheta dall’interno.


LE PROTAGONISTE DI ‘THE GOOD MOTHERS’

Queste donne sono chiamate a combattere contro le loro stesse famiglie per il diritto di sopravvivere e di costruire un nuovo futuro per se stesse e per i loro figli. “Sono davvero orgogliosa di far parte di questo progetto. Lea Garofalo è andata con la ‘ndrangheta ed è riuscita a trasmettere a Denise l’indipendenza e la libertà. Insegnamenti che hanno portato sua figlia a testimoniare contro suo padre, che ha ucciso sua madre. Nonostante Lea, come tante altre donne, sia cresciuta nella paura è riuscita a dare forza a sua figlia”, ha raccontato Micaela Ramazzotti durante l’incontro stampa.

“Le ‘good mothers’ “non sono solo madri. Questo è un titolo meraviglioso, perché include anche tutte quelle donne che non sono madri ma che hanno la presa di coscienza per se stesse e che lottano per la libertà nonostante tutto”, ha detto Valentina Bellè. “È stato un viaggio fondamentale e difficile. Non conoscevo la storia di Giuseppina Pesce e di Concetta Cacciola, ma solo quella Lea per il film di Marco Tullio Giordana. Ho iniziato a prendere coscienza di quella realtà cruda, ho sentito persone in Calabria dire ‘ancora con queste storie? La ‘ndrangheta non esiste’, è stato agghiacciante“, ha concluso Bellè.

Sia sul grande che sul piccolo schermo “la ‘ndrangheta è sempre stata raccontata da un punto di vista maschile con armi, droga e soldi. Qui il punto di vista è di tutte quelle donne vittime, che sono costrette a sposarsi a 16 anni spesso con uomini che non conoscevano, a piegarsi tutta la vita al volere degli uomini e a sottostare a questo sistema. Alcune si sono ribellate e alcune sono state uccise. Spero che la serie mandi un messaggio di speranza all’insegna della giustizia, della libertà e dell’amore. Il mio personaggio ha lottato per questo, ha lottato per amore della madre che non c’era più contro l’omertà”, ha dichiarato Gaia Girace, star della fortunata serie ‘L’amica geniale’.

“In genere sono gli uomini a portare avanti questi tipi di racconti, qui sono le donne e questo è un passo importante. Questa è una storia necessaria da raccontare“, ha sottolineato Elisa Amoruso. “L’elemento tragico della serie è che la violenza e l’amore sono incarnate nella stessa persona e questo è insopportabile. Le protagoniste – ha proseguito Amoruso – crescono con la violenza del padre e si innamorano di uomini che poi diventano violenti. Con ‘The Good Mothers’ abbiamo cercato di raccontare storie di violenza senza mostrarla, ma anche il potere dell’amore che hanno le protagoniste verso i figli. Sono diventate madri giovani – ha concluso – ma lo sono diventate una seconda volta quando hanno deciso di ribellarsi”.

Alla fine dell’incontro è arrivato un messaggio da Barbara Chichiarelli, assente a Berlino per questioni lavorative: “La serie affronta una delle questioni strutturali del nostro Paese. Abbiamo bisogno di conoscenza, coraggio, uguaglianza e tempo. Ogni giorni è buono per combattere“, ha dichiarato l’attrice.

Nel cast figurano anche Francesco Colella nel ruolo di Carlo Cosco, e Andrea Dodero in quello di Carmine, braccio destro di Cosco. I produttori esecutivi di ‘The Good Mothers’ sono Juliette Howell, Tessa Ross e Harriett Spencer per House Productions e Mario Gianani, Lorenzo Gangarossa per Wildside, una società del gruppo Fremantle e Alessandro Saba per Disney+. Anche Stephen Butchard e Julian Jarrold sono i produttori esecutivi.

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