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Tg Ambiente, edizione del 20 giugno 2023

Si parla di gas e acqua, riciclo e siccità

Pubblicato:20-06-2023 14:05
Ultimo aggiornamento:20-06-2023 14:05

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ITALGAS 2023-29, 7,8 MLD INVESTIMENTI, ACQUE ED EFFICIENZA

Investimenti complessivi per 7,8 miliardi principalmente dedicati agli interventi per lo sviluppo di asset e attività di distribuzione del gas in Italia e in Grecia, alle attività di efficienza energetica e allo sviluppo nel settore idrico. Così il Piano Strategico del Gruppo Italgas per il periodo 2023-2029, presentato a Londra alla comunità finanziaria dall’amministratore delegato Paolo Gallo. Italgas “si conferma tra le principali realtà industriali in grado di mettere le proprie capacità progettuali, di investimento e di creazione di valore al servizio degli obiettivi di sviluppo sostenibile dei Paesi in cui opera”, sottolinea Gallo. La quota più rilevante degli investimenti è destinata a sviluppo, trasformazione digitale e repurposing del network di distribuzione del gas. Si irrobustisce l’ingresso nel settore acqua: “Distribuzione dell’acqua ed efficienza energetica rappresentano due importanti settori di diversificazione e di sviluppo del Gruppo”, precisa Gallo, “con 800 milioni di euro puntiamo a diventare un player di riferimento nei due settori mutuando in essi le tecnologie sviluppate per il gas”, a partire dal controllo digitale delle tubature che “consentirà di ridurre le perdite d’acqua dal 15 al 20%”.

MATERIE CRITICHE, ITALIA DIPENDENTE E RACCOGLIE POCHI RAEE

L’Italia è al primo posto tra i Paesi dipendenti da importazioni extra-Ue per l’approvvigionamento di Materie Prime Critiche, essenziali per lo sviluppo di settori strategici per l’economia. La produzione industriale italiana dipende, infatti, per 686 miliardi – pari al 38% del Pil al 2022 – da Paesi terzi per l’approvvigionamento. Uno scenario che mette in evidenza criticità e rischi se si pensa che, in un solo anno, tale esposizione è cresciuta del 22%. A tracciare il quadro è lo studio ‘Le opportunità per la filiera dei Raee all’interno del Critical Raw Materials Act’ realizzato da The European House-Ambrosetti e commissionato da Erion, il più importante Sistema multi-consortile italiano di Responsabilità Estesa del Produttore per la gestione dei rifiuti associati ai prodotti elettronici. La Commissione Ue ha ampliato il perimetro delle Materie Prime Critiche censendone 34 – quattro in più rispetto allo studio del 2020 – e introdotto 17 Materie Prime Strategiche, considerate rilevanti per la duplice transizione, ecologica e digitale, oltre che per il settore dell’aerospazio e della difesa. Lo studio segnala che 29 su 34 sono indispensabili per l’industria energetica, 28 per l’industria aerospaziale, 24 per l’elettronica, 23 per l’automotive e 19 per il settore delle energie rinnovabili. Il Critical Raw Materials Act Ue stabilisce che almeno il 15% delle materie prime critiche debba provenire dal riciclo delle appraecchiature elettriche ed elettroniche, ma In Italia la raccolta di Raee non supera il 37%, a fronte di un obiettivo fissato a livello europeo pari al 65%.

IN 2 ANNI 24.5 MLD DANNI DA SICCITÀ, METEO E ALLUVIONI

L’impatto sulle casse dello Stato per i danni causati negli ultimi due anni da da siccità, meteo estremo e alluvioni è di 24,5 miliardi. Questo uno dei dati emersi dalla convention ‘Il governo sostenibile dell’acqua nel tempo dei cambiamenti climatici’ è promossa e organizzata dal Consiglio nazionale dei geologi e dalla Fondazione centro studi del Cng, insieme alla fondazione Ewa (Earth and water agenda). Secondo Mauro Grassi, direttore della fondazione Ewa, “serve un piano decennale che vada oltre i governi e le maggioranze”, e “la previsione è di circa 70 miliardi in 10 anni tra siccità e alluvioni, che potrebbero essere 20 miliardi da privati e 50 pubblici”, precisa Grassi.


‘GHOST KENNEL’, CC SCOPRONO TRAFFICO BOULEDOGUE FRANCESI

Un fiorente quanto spietato e illegale traffico di cuccioli di razza Bouledogue francese provenienti dalla Romania, radicato in provincia di Verona ma con diramazioni su tutta la Penisola. Si chiama ‘Ghost kennel’ – canile fantasma – l’operazione dei Carabinieri Forestali del Nucleo Cites di Venezia che hanno verificato l’assenza di qualsiasi tracciabilità dei cuccioli che, arrivati in Italia, venivano falsamente spacciati dal rivenditore veronese come provenienti da un suo allevamento in Romania risultato appunto ‘fantasma’. In circa un anno di attività della banda di trafficanti nelle sole sette province del Veneto sono stati iscritti all’anagrafe canina oltre cinquanta cuccioli di Bouledogue francese entrati in Italia illegalmente, ma numerosi altri risultano iscritti in varie province d’Italia, fino in Umbria, Lazio e Sicilia. Rinviati a giudizio il cittadino romeno che forniva i cuccioli e i documenti falsi, oltre a organizzare i trasporti – nel corso del quale diversi piccoli Bouledogue francese morivano – il veterinario romeno che forniva falsi documenti e due veronesi che gestivano l’attività di vendita e consegna ai clienti italiani.

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