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Cospito: “Non ho mai spedito pizzini, è un insulto pensare che io dia ordini. Pronto a morire”

In una lettera diretta all'esterno che è stata censurata, l'anarchico Alfredo Cospito rivendica la battaglia contro il 41 bis e si dice pronto a morire per questo. Il legale presenterà ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo

Pubblicato:01-03-2023 19:34
Ultimo aggiornamento:02-03-2023 15:22

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ROMA – “Il più grande insulto per un anarchico o un’anarchica è quello di essere accusato di dare o ricevere ordini. Quando ero in regime di alta sorveglianza avevo comunque la censura e non ho mai spedito pizzini, ma articoli per giornali e riviste anarchiche ma soprattutto ero libero di ricevere libri e riviste, di leggere quello che volevo. Insomma, mi era permesso di evolvere, vivere. Oggi sono pronto a morire per far conoscere al mondo cosa è veramente il 41-bis, 750 persone lo subiscono senza fiatare”. Lo scrive Alfredo Cospito, in una lettera “censurata” scritta mentre era detenuto a Sassari che è stata letta in Senato durante una conferenza stampa.

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L’avvocato Flavio Rossi Albertini spiega: “È uno scritto passato per la censura, la difesa ritiene di poterne dare lettura proprio perché il detenuto al 41-bis non può fornire indicazioni ai sodali all’esterno ma non è un soggetto a cui è stata tagliata la lingua o la mano. Stiamo parlando di una battaglia di civiltà– prosegue il legale di Cospito- bisogna salvaguardare il diritto del detenuto di poter parlare, anche al 41-bis. In questa righe non dà alcuna indicazione o ordine ai sodali ma spiega perché dal suo punto di vista non è possibile passare anni, una vita al 41-bis”.


Per Rossi Albertini “ritenere che un anarchico possa dare ordini fa vivere ad Alfredo Cospito questa detenzione come un evidente violenza. Un anarchico che dà ordini è un ossimoro“. Sulla presunta vicinanza alla criminalità organizzata, l’avvocato precisa: “Cospito non aveva alcuna intenzione di unirsi ai mafiosi per alcun progetto, se non quello condiviso di detenuti al 41-bis”.

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L’AVVOCATO: “VUOLE VINCERE BATTAGLIA, NON SUICIDARSI”

“Il fisico” di Alfredo Cospito “è estremamente provato, ha perso circa 50 chili“, ma “lo spirito è tenace, determinato, fiero e carico, convinto delle proprie ragioni e speranzoso di riuscire a vincere questa battaglia, che come ripete è una battaglia per la vita, non per la morte“. Lo dice l’avvocato Flavio Rossi Albertini, durante una conferenza stampa n Senato. “E’ determinato ad andare avanti- aggiunge- non ha alcuna aspirazione suicida, ritiene che al 41-bis non debba essere sottoposto nessuno”.

PRESTO UN RICORSO URGENTE ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO

“Faremo ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, riteniamo che esistono diversi profili da portare davanti alla corte di Strasburgo. Stiamo analizzando la possibilità di richiedere un provvedimento di urgenza”. Lo annuncia l’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore dell’anarchico Alfredo Cospito, nel corso di una conferenza stampa in Senato.

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