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Nuova stretta nelle Marche, Ceriscioli: “Rispettate regole”

Nuova ordinanza del governatore delle Marche, che in video dice: "Lavoro, salute o comprare generi alimentari sono gli unici tre motivi per cui si esce di casa"

Pubblicato:20-03-2020 18:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:11
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ANCONA – “Ho firmato ieri una nuova ordinanza per combattere il Coronavirus: spiagge, parchi, parchi gioco, giardini pubblici sono vietati perché stanno diventando luoghi di assembramento e questo non lo possiamo permettere. Ci si può muovere per andare al lavoro, per motivi di salute o per comprare generi alimentari. Sono gli unici tre motivi per cui si esce di casa”. Il governatore delle Marche Luca Ceriscioli sceglie un video messaggio, diffuso su tutti i canali ufficiali, per illustrare ai marchigiani i contenuti dell’ordinanza regionale firmata ieri con cui attua una stretta ulteriore sugli spostamenti per limitare la diffusione del contagio da Coronavirus.

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“La primavera quest’anno inizia con regole nuove- premette-. La passeggiata di salute è consentita, ma vicino al luogo in cui si abita: il giro dell’isolato, un percorso vicino alla propria casa, ma senza allontanarsi. I distributori restano aperti su autostrade e superstrade e nelle aree extraurbane ad uso esclusivo di autotrasportatori merci che per lavoro hanno bisogno di un punto di riferimento. Nei centri abitati comunque, tutti i bar dei distributori restano chiusi. Per i negozi di vicinato una stretta sugli orari: dalle 8 alle 20 per facilitare i controlli e fare in modo che vengano utilizzati correttamente, seguendo le regole per evitare i contagi”. L’ordinanza 10 del 2020 entrerà in vigore stasera a mezzanotte.


“Chiediamo a tutti di rispettarla perché facendolo diamo il miglior aiuto alle strutture sanitarie che sono impegnatissime con chi ha la malattia e ha bisogno di essere curato e non possono avere altri malati- conclude Ceriscioli-. Noi possiamo dare una mano rispettando le regole, non ammalandoci e non estendendo il contagio”. Il video è stato realizzato in collaborazione con l’Ente nazionale sordi (Ens) e il Consiglio regionale.

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