Getting your Trinity Audio player ready...
|
ROMA – Il giornalista e saggista Alan Friedman, con ‘Questa non e’ l’Italia‘ (Newton Compton), e’ uno dei quattro finalisti del premio letterario Caccuri, dedicato alla saggistica. La manifestazione, giunta alla nona edizione, si terra’ in presenza dal 19 al 24 settembre nel borgo medioevale del crotonese. L’agenzia Dire, media partner del premio, lo ha intervistato.
– L’Accademia del premio ha dichiarato che “questa edizione e’ una sfida, una scelta di resistenza culturale di fronte alle avversita’ e all’imprevedibilita’ del presente e del futuro”. E’ cosi’ che definirebbe anche la sfida che attende l’Italia nei prossimi mesi?
“La sfida per l’Italia e’ di superare la fase di populismo e demagogia e arrivare a fare squadra e unirsi per rilanciare l’economia. Nel mio libro sono stato critico con il governo gialloverde, con provvedimenti come Quota 100 e il Reddito di cittadinanza perche’ erano politiche economiche fallimentari. Che fine hanno fatto i navigator che magicamente dovevano creare lavoro? Ora la sfida per l’Italia e’ di guarire, ma la vedo difficile perche’ tutto e’ troppo surriscaldato nella politica italiana”.
– Che Italia e’ stata quella durante l’emergenza e che Italia e’ quella di oggi?
“La gestione dell’emergenza Covid dal punto di vista sanitario tra marzo e giugno e’ stata buona da parte del governo. I peggiori sono stati Trump, Bolsonaro, Johnson, Putin e Orban. Non hanno ascoltato la scienza, e’ un grande pericolo quando si parla di negazionismo. Io credo che l’economia italiana guarira’ quando la salute e’ buona. Ancora non e’ cosi’, non abbiamo vinto la sfida, siamo ancora nella trincea“.
– La seconda parte del libro e’ dedicata all’economia italiana. La sua ricetta per rinascere e’ ancora valida dopo il Covid?
“E’ validissima. Quando ho letto il report di Vittorio Colao per il governo ho pensato: digitalizzazione, green economy, scuola, economia circolare, meritocrazia, cuneo fiscale sono gli stessi elementi della ricetta di questo libro. Ma la vera sfida sara’ questa: il governo di Conte e’ capace di immaginare ed eseguire un piano di investimenti di 209 miliardi sul serio e accompagnare questo piano con le riforme necessarie? O no? Quando ha finito di occuparsi di referendum, regionali, polemiche, scissioni, sara’ all’altezza di rilanciare l’economia o saremo distratti dalle solite beghe?”.
– Una vittoria del centrodestra alle regionali riporterebbe al governo quelli che lei chiama nel libro “i cattivi e gli incompetenti”?
“Se il Pd perdesse la Toscana, Zingaretti salterebbe certamente. Non credo che salterebbe il governo perche’ esiste soprattutto per nominare il successore di Mattarella nel 2021. La partita piu’ importante e’ la conferma di una persona intelligente, trasparente, onesta e moderata al Quirinale che puo’ arginare le forze dell’occulto e dell’estremismo futuro”.
– Tornando al premio Caccuri, dedicato alla saggistica. Quanto e’ importante questo genere? Gli italiani amano la saggistica?
“Il mio libro ‘Ammazziamo il Gattopardo’, pubblicato da Rizzoli, ha venduto 160 mila copie. ‘Dieci cose da sapere sull’economia italiana prima che sia troppo tardi’, pubblicato da Newton Compton, ne ha vendute 100 mila. Io amo la saggistica e credo sia lo stesso per gli italiani, che la leggono e la apprezzano”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it