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La Cgil lancia il Premio letterario Giuseppe Di Vittorio per narrativa sul lavoro

La giura tecnica del premio letterario Giuseppe Di Vittorio sarà composta da Simona Baldanzi, Filippo La Porta, Lidia Ravera, Alessandro Pera e Angela Scarparo. C'è tempo fino al 1 maggio per presentare i manoscritti.

Pubblicato:19-12-2023 08:57
Ultimo aggiornamento:19-12-2023 08:57

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Sei un giovane scrittore con un buon soggetto narrativo dedicato ai temi del lavoro? Nasce, anche per dare un’opportunità ai nuovi talenti, il Premio letterario Giuseppe Di Vittorio, ideato dall’Istituto di ricerche economiche, storiche e sociali del Lazio (Iress Lazio) e promosso di concerto con la Fondazione Giuseppe Di Vittorio e la Cgil di Roma e del Lazio. Il Premio mira a sostenere e potenziare, anche in Italia, la letteratura della ‘working class’, ossia le opere – romanzi e racconti – che pongono il mondo del lavoro, nelle sue molteplici sfumature, al centro della narrazione, promuovendo le voci delle autrici e degli autori che si sono distinti nel raccontarlo e incentivando al contempo nuove prospettive narrative.

“Il Premio letterario Giuseppe Di Vittorio, di rilevanza nazionale- fanno sapere gli organizzatori- vuole essere uno stimolo per le lavoratrici e i lavoratori a prendere la parola, a raccontarsi e a raccontare, perché la letteratura è uno strumento di conoscenza e di consapevolezza. In alcuni casi, anche di lotta, compresa quella di genere legata al lavoro”.

La giura tecnica sarà composta da Simona Baldanzi, Filippo La Porta, Lidia Ravera, Alessandro Pera e Angela Scarparo, mentre il bando sarà composto di due sezioni, una per i romanzi editi di autori già affermati e l’altra per i racconti degli emergenti. Sarà pubblicato alla metà di gennaio e la scadenza sarà il primo maggio, giorno della festa dei lavoratori. La giuria tecnica rilascerà anche una menzione speciale. I racconti in gara invece saranno selezionati tra quelli inviati dai lavoratori, ne saranno selezionati dieci e saranno pubblicati sia in carta, in una edizione a tiratura limitata, sia sul web. La giuria popolare sarà composta da almeno 12 persone provenienti dalle fila del mondo del lavoro.


“Vogliamo sostenere la letteratura legata al lavoro ed invitare le lavoratrici e i lavoratori a raccontarsi e a raccontare, perché la cultura è uno strumento di conoscenza e di lotta- ha spiegato sui social il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola– Vogliamo rompere la rimozione dal discorso pubblico del lavoro e siamo convinti che scriverne contribuisca a ridar voce a chi per vivere ha bisogno di lavorare”.

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