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VIDEO | Turismo, Cai: “Le vacanze nei rifugi non saranno possibili, per un certo periodo”

Cai: "Non come prima, adotteremo misure anti-contagio"

Pubblicato:18-04-2020 14:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:10
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ROMA – Dormire in un rifugio ad alta quota, illuminati solo dal cielo stellato? Non sara’ piu’ possibile farlo, “almeno per un certo periodo”. Di date pero’ ancora non si parla, finche’ l’emergenza sanitaria non volgera’ al termine. Tra i tanti settori che stanno rimanendo fermi, e che saranno destinati a un ripensamento di attivita’ e modalita’, c’e’ infatti anche quello del turismo di montagna e in particolare dei rifugi, che solitamente sono composti da camerate uniche e spazi spartani. Una realta’ che cozza inevitabilmente con le misure di distanziamento sociale e precauzionali per prevenire il contagio da coronavirus.

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“È evidente che i rifugi dove molti pernotti erano in grandi camerate non saranno possibili- spiega il presidente del Club alpino italiano Vincenzo Torti- le camerate dovranno avere una capienza limitata“. Per cui, si trattera’ “gradualmente di andare a riscoprire quello che e’ possibile fare, con intelligenza e con rispetto tra le persone”. L’obiettivo finale per Torti e’ comunque quello di “potere tornare a frequentare la montagna”, seppur con “tutte le accortezze” possibili, perche’ “l’attesa di potere riprendere la frequentazione delle montagne e’ fortissima e speriamo che presto sia possibile ritornare in montagna”.

LE MISURE CHE VERRANNO ADOTTATE

“Abbiamo piena consapevolezza che non sara’ piu’ come prima, almeno per un certo periodo, e quindi adotteremo nelle attivita’ la distanza tra persone, la riduzione e il contenimento dei numeri”. Per il momento, almeno  per quanto riguarda il CAI, “noi abbiamo fatto una scelta precisa: una volta preso atto dei provvedimenti di volta in volta adottati abbiamo utilizzato come un mantra ‘le montagne sanno attendere, sanno aspettare, noi restiamo a casa’”. Anche con delle difficolta’: “Si puo’ ben capire, persone abituate a stare in ambiente montano, quindi con pochissime presenze, all’aria aperta… non e’ stato facile condividere una indicazione cosi’ forte”.

Ma nonostante le difficolta’ Torti e’ soddisfatto della risposta ricevuta. “È stata una scelta che ha trovato un’adesione straordinaria da parte dei soci e dei non soci. Noi siamo pronti a un inizio con rispetto e intelligenza, perche’ ovviamente l’emergenza e’ tutt’altro che passata e quindi occorreranno molte piu’ accortezze. Ma la montagna deve continuare a vivere e lo deve fare attraverso il turismo”.

Ma c’e’ fibrillazione per poter ricominciare il prima possibile e contribuire alla ripresa del settore. “Siamo tutti in attesa che si verifichino le condizioni perche’ parta una fase 2”, prosegue Torti. Ci saranno “tempi di ripresa analoghi a quelli di tutti, pero’ posso dire con certezza che coloro che amano la montagna non vedono l’ora di poter ridare impulso a questo settore turistico, perche’ significa per tutti noi potere vivere la dimensione della montanita’ e soprattutto significa andare alla scoperta di se stessi, perche’ e’ quello che andiamo a cercare nelle montagne e quindi abbiamo una ragione in piu’ per muovere quello che sta dietro alla realta’ della montagna”, conclude Torti.

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