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Mamma Ruzza a Montecitorio: “Qui ho trovato ascolto, dovrei trovarlo in Tribunale”

L'avvocato Morcavallo: "Necessaria audizione del procuratore minorile e del presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma"

Pubblicato:17-05-2022 20:17
Ultimo aggiornamento:18-05-2022 10:51
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MAMMA_RUZZA
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di Laura Monti

ROMA – Sono passati dieci mesi dall’ultima volta che Laura Ruzza ha potuto vedere suo figlio L., di 8 anni. Da luglio il bambino, che soffre di diverse patologie tra cui una molto grave agli occhi, si trova in una casa famiglia vicino a Roma e con la madre non può avere neanche rapporti telefonici, bloccati da più di otto mesi. Anche mamma Ruzza è stata definita da una ctu ostativa del rapporto fra padre e figlio. Oggi pomeriggio ha portato la sua battaglia nel cuore delle Istituzioni con una conferenza che si è svolta in sala stampa, a Montecitorio, promossa dalla deputata Stefania Ascari (M5S).

“In questi Palazzi, come altre madri, ho trovato ascolto. Ma questo stesso ascolto dovrei trovarlo nella sede del Municipio, del Comune di Roma e soprattutto all’interno del Tribunale per i Minorenni di Roma“, ha dichiarato la mamma coraggio ai microfoni della Dire a margine della conferenza. Invece, “non veniamo ascoltate, io come madre non vengo ascoltata“, ha proseguito Ruzza, che chiede “un giusto processo: lo chiedo per me e per mio figlio”. E soprattutto, “date le gravissime condizioni di salute di mio figlio, chiedo di rimandarlo a casa“.


“Siamo qui non per fare un processo fuori dal Tribunale, ma per dare voce a una esigenza importante: che un processo si faccia. Se un bambino diventa cieco in casa famiglia, non si può non fare nulla perché venga rimesso in sicurezza”, ha detto alla Dire Francesco Morcavallo, avvocato penalista di Ruzza presente alla conferenza stampa. Secondo la mamma coraggio e i suoi legali, infatti, gli operatori della casa famiglia non avrebbero somministrato a L. i giusti farmaci, indicati dalla madre, contribuendo così a portare il piccolo a una condizione di “ipovisione”, come comunicato a Ruzza con una email lo scorso 28 aprile. Per l’avvocato è quindi necessaria una “audizione del Procuratore minorile e del presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma in Commissione d’inchiesta sugli Affidi”. “In una situazione così grave- ha ribadito Morcavallo ai microfoni della Dire- non è possibile questa immobilità. Bisogna garantire a un bambino di potersi curare e di fruire degli affetti incomprimibili”. “Lo Stato mi sta alienando da mio figlio. Per lui la figura materna è stata cancellata, distrutta. Stanno applicando la ‘Pas’ nei miei confronti”, ha concluso la mamma coraggio.

ASCARI (M5S): “SISTEMA AFFIDI FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI

“È fondamentale andare a vedere come stanno i bambini nelle case famiglia e nelle comunità educative. Il sistema degli affidi fa acqua da tutte le parti, tanto che c’è una Commissione d’inchiesta”. A dirlo all’agenzia Dire è la deputata Stefania Ascari (M5S), a margine della conferenza stampa sul caso di Laura Ruzza, mamma accusata di essere ostativa e il cui figlio è in casa famiglia.

“Perché è mancata la protezione nel caso di Laura? Come è possibile che il bambino, nonostante tutti gli avvisi, oggi rischi la cecità?”, ha commentato Ascari parlando del figlio di Ruzza. “Di fronte a queste cose non possiamo restare indifferenti”, ha aggiunto. Per Ascari, è fondamentale capire cosa non va “in termini di formazione, di competenza nel valutare la gestione di un bambino, l’ascolto”. “Perché un minore non viene prima affidato a dei familiari entro il quarto grado?- ha incalzato la deputata- Come è possibile che ci siano assistenti sociali che diventano giudici e perché le mamme che denunciano la violenza il più delle volte non vengono credute e in viene creduto un minore che non vuole vedere un genitore violento? Queste situazioni devono essere analizzate e meritano una risposta”, ha concluso.

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