NEWS:

In fumo l’ennesima richiesta conciliativa di Giada Giunti

Sono anni che Giada Giunti non vede suo figlio, affidato al padre in via esclusiva. Lei lo aveva denunciato per violenze, maltrattamenti e stalking

Pubblicato:22-03-2023 15:04
Ultimo aggiornamento:23-03-2023 10:10
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – È finita in nulla di fatto l’ennesima richiesta conciliativa avanzata da Giada Giunti al suo ex marito per poter riportare a casa suo figlio.

Già lo scorso Natale, Giunti aveva invitato l’ex marito e il figlio a trascorrere qualche giorno di festa insieme: un “regalo” che la donna avrebbe voluto fare al figlio per il nuovo anno. Un messaggio rimasto senza risposta. Ed è di pochi giorni fa la richiesta di Giunti di poter almeno avere qualche foto e le pagelle di Luca (nome di fantasia), anche questa negata. Senza risposta anche la sua richiesta di sapere l’indirizzo dove ora vive Luca per “mandargli dei regali”, come si legge negli screenshot pubblicati anche sulla pagina Facebook della ‘madre-coraggio’.

LEGGI ANCHE: Mamma Giada Giunti: “Dal 2 agosto giorno e notte sotto Montecitorio”


Ad oggi sono diversi anni che Giada Giunti non vede suo figlio, in un crescendo di difficoltà iniziato con la sentenza del 31 luglio 2019 che ha decretato l’affido esclusivo al padre. Un padre che più volte era stato denunciato da Giunti per violenze, maltrattamenti e stalking e con cui lo stesso Luca ha avuto per un periodo incontri protetti, definiti da una ctu del 2016 “inumani, violenti e deteriorati”. Quella stessa ctu delineava un profilo psicologico del padre di Luca con tratti “istrionici”, “narcisistici” e “ossessivo- compulsivi”, dichiarando che “nel cercare di colpire la madre, rischiava di ferire il figlio”. Quella stessa ctu, però, definiva Giunti una madre “simbiotica e alienante”.

In seguito a un prelevamento coatto eseguito da 12 operatori di cui 5 agenti dell’anticrimine e a un periodo passato in casa- famiglia, quindi, Luca, veniva affidato al padre. Da allora, Giada Giunti non vive con suo figlio.

LEGGI ANCHE: Minori, mamma Giada Giunti davanti al ministero della Giustizia: “Inizio lo sciopero della fame”

“Negli ultimi tre anni ho avanzato 49 richieste conciliative, di cui 8 verbalizzate in udienza”, ha dichiarato alla Dire Giada Giunti. “Nonostante tutto, ho sempre cercato un dialogo e una qualche forma di conciliazione, per il bene di mio figlio”, ha aggiunto la ‘madre- coraggio’. Giunti ha poi ricordato le parole pronunciate lo scorso 2 marzo dal presidente della Corte d’Appello Giuseppe Meliadò alla presentazione del libro ‘Senza madre. Storie di madri sottratte dallo Stato‘: “È stato lui stesso a dire che ‘Il giudice deve tentare la conciliazione’ e che ‘Una delle nostre caratteristiche è quella del confronto’. Io lo sto facendo- ha concluso Giada Giunti- perché voglio che mio figlio cresca con una madre e un padre”. Come scritto nel messaggio inviato all’ex marito per Capodanno, l’obiettivo di Giada Giunti è “risolvere tutto esclusivamente per dare a nostro figlio una vita normale, serena, felice”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it