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A Torino due sorelline strappate alla mamma: per la Ctu è malevola meglio la comunità

La mamma si sente male e finisce in Pronto Soccorso. L'avvocata: sono state per ore a terra a gambe incrociate

Pubblicato:10-05-2023 21:45
Ultimo aggiornamento:10-05-2023 21:45
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ROMA- Venivano da giorni e giorni di paura e attesa le due sorelle, di 16 e 12 anni di Torino che oggi, nel primo pomeriggio, sono state tolte alla mamma e ora sono in viaggio con le forze dell’ordine per raggiungere la comunità in Toscana dove dovranno restare per decreto del giudice del Tribunale di Pisa, a 600 km della loro casa e dalla mamma. A parlare con la Dire è l’avvocata della mamma alla fine di questa giornata che ha lasciato tutti a pezzi, come racconta.
La mamma delle due ragazzine ha avuto due malori ed è finita in pronto soccorso. “Convocati questa mattina alle 7.30 sono riuscite a metterle in macchina alle 15. Le ragazze si sono sedute per terra a gambe incrociate, senza mangiare, nel freddo, erano agguerrite. Intorno avevano 6 poliziotti in borghese: non le hanno toccate, le ragazze hanno resistito in tutti i modi. La grande ha chiesto di parlare con il giudice”. A decidere questo strappo che è arrivato al culmine di ore di “tortura psicologica” e dopo giorni di terrore in attesa del provvedimento è stata la Ctu, una consulente molto nota a Torino che ha definito la mamma “malevola e ostativa”, spiega l’avvocata, al rapporto delle ragazze con il padre. Il solito iter che accade dopo le separazioni quando i minori rifiutano un genitore: si indaga la madre e non i motivi del rifiuto.
“La CTU- precisa l’avvocata- ha visto le ragazze 1 anno e mezzo fa, in 3 incontri da 20 minuti. La curatrice 1 sola volta”.
Un ribaltamento inspiegabile. Il giudice infatti aveva ascoltato le sorelle e aveva redatto una relazione positiva, poi la decisione di chiedere la Ctu che ha cambiato tutto optando per la separazione dalla madre. “Anche i servizi sociali erano contrari a questa decisione, avevano detto no alla comunità- ammette l’avvocata,che aggiunge: “Oggi eravamo tutti senza parole”.

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