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VIDEO | In Italia 1,2 milioni di bambini in povertà assoluta

Samengo (Unicef Italia): "Abbiamo fatto presente questa situazione al ministero degli Interni e talloneremo anche il governo affinche' si trovi una soluzione"

Pubblicato:17-02-2020 17:41
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:00

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ROMA – “Per quanto riguarda i minori in Italia purtroppo c’e’ un’emergenza: ci sono un milione e duecentomila bambini che vivono in poverta’ assoluta e circa 2 milioni che vivono in poverta’ relativa. Abbiamo fatto presente questa situazione al ministero degli Interni e talloneremo anche il governo affinche’ si trovi una soluzione. Dobbiamo fare di tutto”. A dirlo è il presidente di Unicef Italia, Francesco Samengo, intervistato sul tema dall’agenzia Dire.

“La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata da 189 Paesi, lo scorso anno ha compiuto trent’anni- ha proseguito- eppure ancora ad oggi non trova realizzazione completa in tutti i Paesi, compreso il nostro. In Italia c’e’ una differenza tra i bambini del nord e i bambini del sud, una differenza tra i diritti che vengono applicati al nord e i diritti che vengono applicati al sud”. Ma dove si concentrano nel nostro Paese le realta’ piu’ difficili? “Nel sud e nelle isole, senza dubbio- ha risposto Samengo- dove i diritti dei bambini non vengono rispettati come dovrebbero, senza distinzione tra i piccoli e i grandi centri. È un problema che deve essere gestito e noi come Unicef stiamo facendo di tutto perche’ queste esigenze vengano portate fuori e gestite nel migliore dei modi”.


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Tra le iniziative messe in campo da Unicef Italia per i minori, il presidente ha ricordato alcuni progetti pensati per le scuole, gli ospedali e i Comuni, come ‘Scuola amica dei bambini e degli adolescenti’, ‘Ospedale amico dei Bambini’, ‘Citta’ amiche dei bambini e degli adolescenti’. “La scorsa settimana- ha fatto inoltre sapere Samengo- ho firmato un protocollo d’intesa con la Regione Puglia, ‘Musei e biblioteche amici dei bambini’, che ci vedra’ impegnati in un percorso orientato all’apprendimento e all’accrescimento culturale di bambini e famiglie”. Un ambito di grande attenzione da parte di Unicef Italia e’ anche quello che riguarda il bullismo e cyberbullismo. “Negli ultimi anni questo tipo di fenomeni sono cresciuti nel nostro Paese- ha fatto sapere il presidente di Unicef Italia- probabilmente a causa di un disinteresse da parte delle scuole, che non hanno cercato o non sono state in grado di prevenirli. Ora dobbiamo intervenire immediatamente, ognuno per le proprie responsabilita’”. Quali sono, in questo caso, i progetti messi in campo da Unicef Italia? “Come Unicef siamo contrari alla repressione in assoluto- ha risposto Samengo- e siamo dell’avviso che il bullismo e il cyberbullismo si possono combattere con la formazione. Per questo la scuola ha un’importanza eccezionale, deve comprendere il giovane e deve formarlo, prevenendo questo tipo di episodi. Servono sempre piu’ progetti ad hoc”. Interpellato in merito alla diffusione dei fenomeni di bullismo in Italia, il presidente di Unicef Italia ha fatto sapere che “in questo caso non c’e’ distinzione tra nord e sud e il fenomeno tocca tutte le regioni italiane”.

Un altro importante capitolo riguarda l’integrazione. Quanti sono i minori di origine straniera in Italia e in che modo va avanti il processo di integrazione? “L’Unicef internazionale su questo tema ha siglato un protocollo con il ministero degli Interni. In particolare c’e’ un gruppo di lavoro che si sta occupando nello specifico dei minori stranieri non accompagnati- ha concluso infine Samengo- che per la maggior parte oggi si trovano in Lombardia e nel Lazio”.

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