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VIDEO | Presentata a Napoli la ‘Carta dei diritti dei riders’, de Magistris:” In prima linea con sindacati e lavoratori”

Cosi' Luigi de Magistris a margine della conferenza stampa di presentazione svoltasi oggi al Comune di Napoli

Pubblicato:17-01-2020 17:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:52

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NAPOLI – “Napoli ancora una volta è città dei diritti e del lavoro e dà il suo apporto all’attuazione dell’articolo 1 della Costituzione. E noi, in questa occasione, vogliamo essere in prima linea insieme ai sindacati e ai lavoratori”. Esordisce cosi’ Luigi de Magistris a margine della conferenza stampa di presentazione della ‘Carta dei diritti dei riders e dei lavoratori della gig economy’, svoltasi oggi al Comune di Napoli.

Nella sala della giunta di palazzo San Giacomo, accanto al sindaco, anche Monica Buonanno, assessora alle Politiche sociali e lavoro, Alessandra Clemente, assessora ai Giovani e i segretari napoletani della Cgil Walter Schiavella, della Cisl Gianpiero Tipaldi e della Uil Giovanni Sgambati.

“Questo non è lavoro, questo è sfruttamento, e la risposta che ci danno (le multinazionali, ndr) è che noi siamo imprenditori di noi stessi”. A dichiararlo è Antonio Prisco, rappresentante della Union dei riders di Napoli. “Noi siamo 50 – dichiara Prisco – una minima parte di quelle 2000 unita’ che si trovano sul territorio napoletano. Il trucco della gig economy e’ stato quello di allontanare i lavoratori l’uno dall’altro, questo crea un enorme spazio vuoto e snatura il senso del lavoro”.


“Questa e’ una tipologia di lavoratori particolari – sottolinea Buonanno – noi li chiamiamo working poor ed è la prima volta che il Comune di Napoli affronta questo tema”.

Attraverso un dialogo che coinvolge i giovani, e talvolta meno giovani, che si confrontano con queste nuove tipologie di lavoro, a schierarsi dalla parte dei lavoratori soprattutto i sindacati, perchè come spiega Schiavella: “la prima esigenza e’ quella di essere rappresentati, visibili”. Ed il rilievo della Carta per il primo cittadino sta proprio nel sostenere il “diritto a un lavoro giusto, ben compensato, senza discriminazioni. Un primo passo importante al quale però – conclude de Magistris – dovra’ seguire la voce dei datori di lavoro”.

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