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L’affondo del Vescovo di Treviso: “C’è chi ringrazia la Madonna ma non ha il suo consenso”

Così l’amministratore apostolico della diocesi di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin, nell’omelia della celebrazione eucaristica, nel santuario di Santa Maria Maggiore, a Treviso, nella solennità dell’Assunzione di Maria

Pubblicato:16-08-2019 14:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:37
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VENEZIA – “Qualcuno, in verità, anche ad alti livelli istituzionali, è solito ringraziare la Madonna, ma, a quanto pare, per ragioni che non sembrerebbero proprio trovare il consenso o la protezione della Vergine, almeno quella vera, quella che il Vangelo ci fa conoscere e riconoscere. Suscitando, tra l’altro, il disappunto o l’indignazione dei veri credenti”. Lo ha detto l’amministratore apostolico della diocesi di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin, nell’omelia della celebrazione eucaristica, nel santuario di Santa Maria Maggiore, a Treviso, nella solennità dell’Assunzione di Maria.

Del presule, il ringraziamento, “guardando alla nostra città e alla nostra Chiesa trevigiana, per la presenza tra noi di tutti coloro che non si lasciano guidare dalla logica perversa dei forti e dei potenti che ignorano e addirittura schiacciano gli umili e i poveri, ma riconoscono e si prendono cura degli ultimi, dei sofferenti, dei piccoli, dei soli, dei rifiutati, dei disperati, di chi vive situazioni diverse di precarietà, solitudine, abbandono, sofferenza”.

“Non mancano- ha aggiunto- anche nella nostra città, coloro che, con un cuore grande e generoso, in forme visibili o nascoste, a livelli più istituzionali o professionali o nell’intimità della loro casa, o nel volontariato, si fanno ‘prossimi’ verso i molti feriti dalla vita”.


Da monsignor Gardin, dunque, l’apprezzamento per coloro che “si lasciano guidare dalla compassione, dalla partecipazione alle fatiche dei più fragili, dei più sfortunati”. Un “farsi fratelli e sorelle miti e accoglienti” dove “altri vorrebbero azioni disumane per difendere la propria tranquillità”. Atteggiamenti che “costituiscono per la città e per la società una ‘vittoria’ di umanità e di bene”.

Infine, l’auspicio affinché “la nostra città e a chi esercita in essa il servizio e la responsabilità di governo, cresca nella fraternità, nella solidarietà, nella ricerca del vero bene”.

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