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VIDEO | Cybersecurity, Valentini: “Prima difesa siamo noi con i nostri comportamenti”

Lo ha detto il vice ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, intervenendo a Roma all'Innovation Cybersecurity Summit

Pubblicato:16-04-2024 17:56
Ultimo aggiornamento:16-04-2024 18:37
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ROMA – “Nel mondo cyber tutto è diventato perimetro strategico”, il sistema di sicurezza deve essere “continuamente rafforzato” ma “dobbiamo anche sapere che la prima difesa cyber siamo noi, con i nostri comportamenti”. Lo ha detto il vice ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, intervenendo a Roma all’Innovation Cybersecurity Summit.

“Il tema della cybersecurity – ha proseguito – è centrale perché sottende a qualsiasi nostra attività. La vita digitale, il mondo ibrido in cui operiamo vede l’interesse non soltanto di coloro che agiscono in modo costruttivo sui dati ma anche attori che intervengono per altri scopi”. In questa fase, ha ricordato, “siamo nel pieno di una transizione digitale e ambientale. la transizione digitale per le imprese comporta il passaggio da un’economia di prodotto a un’economia di processo e il dato è l’elemento caratterizzante del processo. L’Ue ci impone, per le grandi imprese ma la cosa vale soprattutto per le piccole e medie loro fornitrici, di tenere traccia di tutto quello che facciamo: le aziende che non saranno in grado di stare dentro questo paradigma non saranno in grado di competere”. Inoltre, i mercati digitali sono sempre più importanti anche per i clienti retail e dunque “la gestione e la protezione dei dati diventano fondamentali”.

Peraltro, “le aziende si trovano anche a operare in un mondo non regolato affollato da entità statuali e non statuali, attori di vario tipo, che consentono di mascherare le loro azioni. Ci troviamo un po’ in una situazione come quella del 1500: la Gran Bretagna combatteva contro l’impero spagnolo e utilizzava i pirati che così diventavano corsari. Oggi abbiamo una situazione nel mondo digitale in certi operatori di carattere statuale operano con altri soggetti che mettono a loro disposizione tecnologie dell’attacco in evoluzione continua” e i rischi possono aumentare con il progressivo uso dell’Intelligenza artificiale.
In questo contesto c’è quindi “l’esigenza di rafforzare il sistema di cybersecurity”, con una Difesa che “opera ormai a 360 gradi” ma anche “come abbiamo fatto, riducendo i rapporti di fornitura con alcuni Paesi che riteniamo non affidabili”.


Dall’altro lato, però, “dobbiamo aumentare la consapevolezza, la competenza e la conoscenza di ognuno. Spesso c’è una reticenza da parte delle imprese che subiscono un attacco a segnalarlo e denunciare, ma devono farlo perché così possiamo vedere quali sono i problemi, rafforzare il perimetro di difesa, diffondere una cultura della cybersecurity”. “L’innovazione – ha concluso Valentini – è fondamentale: innovano i nostri oppositori, nemici, coloro che tramano contro lo Stato democratico e noi dobbiamo essere più furbi. E anche li ci deve essere anche un po’ di Made in Italy”.

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