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Luca Paolazzi (Fondazione Nord-Est): “Fiducia nel futuro economico del Paese”

Le analisi economiche del direttore scientifico della Fondazione Nord-Est, Luca Paolazzi, e l'imprenditore Fabio Storchi

Pubblicato:16-01-2024 14:42
Ultimo aggiornamento:16-01-2024 14:42
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andamento economia imprese
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VENEZIA – La prospettiva economica per il 2024 presenta luci e ombre, dal momento che alcuni fattori sembrano far volgere la situazione attuale in positivo – tenuta del mercato del lavoro, fiducia delle famiglie e dinamismo del manifatturiero – altri in negativo, come il persistere di condizioni di rallentamento sui nuovi ordinativi ed i tassi di interesse, che permangono alti. Vige, poi, l’incertezza generata dalle due guerre in corso alle porte dell’Europa – in Ucraina e Palestina – e dal confronto tecnologico-geopolitico tra Stati Uniti e Cina.

Ad analizzare l’inizio d’anno e il suo evolversi sono il direttore scientifico della Fondazione Nord-Est, Luca Paolazzi, e l’imprenditore padre della meccatronica, Fabio Storchi. Il direttore della Fondazione Nordest, numeri alla mano, si dice ottimista per il combinarsi della tenuta dell’occupazione, e della fiducia delle famiglie, che trae linfa soprattutto dall’abbondanza di posti di lavoro che portano impiego e reddito.

Questi dati confortanti sono garantiti da un terzo elemento di positività che registra l’economista, ossia “la competitività delle imprese manifatturiere, che si manifesta nel buon andamento delle esportazioni, nonostante la debolezza della domanda interna di due dei mercati di sbocco principali per l’Italia, la Germania e la Francia”.


La manifattura italiana, secondo gli studi della Fondazione Nord-Est, continua a registrare momenti positivi per “innovazione di processi, di prodotti e di mercati”. Paolazzi non nasconde che vi siano “alcuni elementi importanti di incertezza, se non di preoccupazione”, ma considera che sia possibile “brindare al nuovo anno con sufficiente fiducia”. Tutto ciò grazie alla tenuta dell’economia italiana davanti all’impennata dei tassi di interesse. Azione combinata da Bce e Federal Reserve per riportare l’inflazione entro l’ordinarietà.

“L’economia italiana- sottolinea, infatti- ha dimostrato notevole resilienza al suo più alto livello e quest’anno i tassi sono destinati a scendere”. Questo è l’auspicio anche del presidente di Vimi Fasteners, il reggiano Fabio Storchi che registra “una situazione dell’industria che rimane problematica. Per i nuovi ordinativi c’è stato un finale di anno fiacco- spiega- e i tassi d’interesse bancari sono ancora alti, scoraggiano gli investimenti, anche se potrebbero migliorare verso l’estate”.

L’inflazione italiana ora si colloca su uno dei valori più bassi dell’Eurozona: +0,6% annuo a novembre, contro il 2,4% medio – anche se “è probabile”, aggiunge, che “nei prossimi mesi torni leggermente a salire, perché tornerà a farsi sentire la dinamica dell’inflazione di fondo, al netto di energia e alimentari freschi”.

Tuttavia, conclude Paolazzi, “le retribuzioni quest’anno aumenteranno, anche in misura consistente. Il rinnovo di una serie di contratti, uno tra tutti il metalmeccanico ed ulteriori aumenti delle assunzioni previsti dalle imprese nei prossimi mesi, permetteranno al boom occupazionale di proseguire”.
“Rimaniamo fiduciosi per il futuro, stante i dati enucleati da Paolazzi. Il sistema imprenditoriale europeo necessita però di affrontare il tema della competitività economica e la sfida della globalizzazione con maggiore convinzione e determinazione.

Paesi come Stati Uniti e Cina stanno attuando forti politiche di sostegno alla impresa, per una maggiore politica di attrazione produttiva, con forti incentivi e sussidi. La Ue non ha compreso l’urgenza che abbiamo sui temi della competitività. Molti Paesi nel mondo ci hanno lanciato una sfida importante e ci sembra che l’Europa ci stia mettendo troppo a rispondere, senza impiegare risorse utili per favorire il processo di innovazione della nostra economia”.

Storchi inoltre afferma che, anche Mario Draghi ha sottolineato in occasione del recente incontro con i rappresentanti dell’industria europea, come “sia necessario preservare la capacità delle imprese di stare al passo sul fronte dell’innovazione”.

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