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Il messaggio della preside agli studenti: “Serve dialogare, non occupare”

Cristina Costarelli, presidente dell'Anp Lazio e preside del liceo 'Newton' di Roma, commenta l'ondata di occupazioni che sta attraversando le scuole romane

Pubblicato:15-12-2021 18:45
Ultimo aggiornamento:16-12-2021 11:48

occupazione liceo augusto roma (2)
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ROMA – “Docenti e dirigenti sono i primi a condividere le motivazioni delle proteste portate avanti dagli studenti, ma quello che cerchiamo di dirgli è che la via dell’occupazione non porta a nulla. La storia ci dice che i risultati vengono dal dialogo”. Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) del Lazio, commenta così all’agenzia di stampa Dire l’ondata di occupazioni che sta attraversando Roma. Sono più di 40, ormai, gli istituti occupati nella Capitale dall’inizio dell’anno scolastico, un numero che non si registrava dagli anni delle proteste per la ‘Buona scuola’.

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I giovani chiedono più fondi per l’Istruzione, una scuola più aperta, inclusiva e al passo con i tempi, e una diversa gestione degli orari di ingresso scaglionati. “Vogliamo dire ai ragazzi che condividiamo le loro motivazioni: anche noi conosciamo bene i problemi legati all’edilizia, agli spazi e ai fondi per la scuola, ma se vogliamo costruire una scuola diversa, dobbiamo farlo insieme – spiega Costarelli – nei loro comunicati scrivono sempre che la loro protesta non è contro la scuola ma contro i vertici. Eppure è la scuola a risentirne, e siamo noi dirigenti a dover gestire poi gli effetti dell’occupazione. Riconosciamo le loro rivendicazioni, ma dopo queste proteste cosa abbiamo risolto? Avremmo solo fatto altri giorni di didattica a distanza e speso soldi per sanificare e rimettere in ordine la scuola, soldi che avremmo potuto spendere in altro modo”.


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Tuttavia la scelta di privilegiare l’occupazione rispetto ad altre forme di protesta nasce anche dal riscontro mediatico delle azioni studentesche. “Ma lo spazio mediatico potremmo trovarlo insieme – continua la presidente di Anp Lazio e preside del liceo ‘Newton’, occupato un paio di settimane fa e disoccupato dopo tre giorni – bisogna chiedersi quali risultati effettivi possano esserci dopo qualche giorno di occupazione”.

La soluzione, per la dirigente, è l’incontro e il dialogo con gli studenti e con le istituzioni, anche sui temi che riguardano la gestione delle misure anti-Covid. “Come Anp ci siamo esposti anche noi contro gli orari scaglionati, e all’interno del nostro istituto abbiamo introdotto la ricreazione all’esterno, poi interrotta a causa dell’aumento dei contagi. Ma facendo l’occupazione non possiamo sbloccare le misure sanitarie. Ai giovani chiediamo più ragionevolezza”.


E anche sul tema di una didattica diversa, Costarelli è d’accordo solo in parte con gli studenti. “Non è vero che non è stato fatto nulla e che l’esperienza della Dad è passata in secondo piano- ha spiegato- Da quando la scuola è ripresa abbiamo organizzato tante attività, dal Piano estate ai percorsi di recupero per i giovani rimasti indietro. Stiamo facendo molti sforzi, forse si poteva fare di più, ma abbiamo fatto tanto”.

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