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Dl Rilancio, la protesta delle regioni del nord: “500 milioni per il trasporto pubblico una presa in giro”

"Lo stanziamento e' insufficiente addirittura per ristorare i mancati ricavi di questa prima fase dell'emergenza sanitaria"

Pubblicato:15-05-2020 12:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:19

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GENOVA – “Il fondo previsto dal governo per il sostegno al trasporto pubblico assomiglia a una tragica presa in giro. I 500 milioni previsti dal Dl Rilancio coprono a malapena un terzo delle perdite per le imprese del settore, stimate per il 2020 in almeno 1,5 miliardi a livello nazionale, secondo le analisi delle associazioni di categoria”. Lo denunciano, in una nota congiunta, gli assessori ai Trasporti delle Regioni Liguria (Gianni Berrino), Lombardia (Claudia Maria Terzi), Veneto (Elisa De Berti), Piemonte (Marco Gabusi) e Friuli Venezia Giulia (Graziano Pizzimenti).

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Gli assessori rilevano che “lo stanziamento e’ insufficiente addirittura per ristorare i mancati ricavi di questa prima fase dell’emergenza sanitaria: per i primi due mesi di lockdown, il danno economico subito dal Tpl, compreso il servizio ferroviario, ammonta ad almeno 600 milioni. Se, poi, il fondo da 500 milioni dovesse anche includere i rimborsi degli abbonamenti, alle aziende resterebbero le briciole. Per rimborsare gli utenti, e’ bene che il governo preveda un capitolo a parte, con risorse importanti”.


Le giunte regionali di centrodestra del Nord fanno fronte comune: “Le imprese del tpl rischiano di chiudere, con tutto quello che ne consegue in termini di drammi occupazionali e problemi per l’erogazione del servizio”, attaccano gli assessori.

Che invitano l’esecutivo a rimediare subito: “Finora abbiamo assistito solo a tentennamenti e vergognosi balletti di cifre: dall’ipotesi di 800 milioni si e’ passati rapidamente a 500. Le imprese, i lavoratori del settore e gli stessi utenti non meritano tutto questo. Sono in gioco i servizi per i cittadini e tanti posti di lavoro. Il tutto mentre il Gruppo Fs, societa’ statale, ha dichiarato utili nel 2019 per 584 milioni: il governo investa una parte di questo tesoretto per integrare il fondo di supporto al settore”.

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