NEWS:

Report del Consiglio Grande e Generale di San Marino del 15 gennaio – mattina

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:15-01-2024 11:10
Ultimo aggiornamento:22-01-2024 11:10

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

SAN MARINO – I lavori del Consiglio grande e generale si aprono con il comma Comunicazioni che occupa tutta la seduta mattutina. Dopo i riferimenti dei Capitani reggenti, intervengono segretari di Stato e consiglieri.

A prendere per primo la parola è il titolare dell’Industria Fabio Righi che riferisce sul bilancio dell’Agenzia di sviluppo-Camera di commercio. Mentre il collega al Turismo Federico Pedini Amati annuncia la presentazione del Piano strategico triennale sul turismo. Interviene anche il segretario di Stato per la Sanità Mariella Mularoni per rispondere alle critiche mosse in diversi interventi, in particolare sulle liste d’attesa, sul decentramento e sul modello della sanità pubblica da seguire

Tra gli altri temi esposti dai consiglieri ci sono anche l’investimento del fondo arabo per quanto riguarda nello specifico l’aviosuperficie di Torraccia, la situazione politica legata alle prossime elezioni, la denatalità e il carovita, l’analisi del momento politico in vista delle prossime elezioni.


Di seguito il riassunto dei vari interventi

Comma Comunicazioni

Fabio Righi, segretario di stato per l’Industria: riprendo il percorso della Camera di commercio, oggi Agenzia per lo sviluppo, fatto. Siamo partiti da una situazione in cui la Camera di commercio era in completo stallo e inoperativa per via della cessione quote che aveva determinato disequilibrio. Il primo atto del governo è stato di dare ordine ed è partito il processo di ristrutturazione. L’obiettivo è trasformarla effettivamente in una Camera di commercio ed essere punto di riferimento per quelle realtà che contribuiscono allo sviluppo economico. Dunque ristrutturazione delle funzioni e dei conti, interventi normativi per darle funzioni ulteriori come per i temporary store e i i trust advisor. Tra tutti il lavoro con la Camera di commercio americana sulla space economy e altro.

Il percorso non è completato ma sono stati fatti tanti passi in avanti. L’utile nel 2022 è di 309.000 euro. Abbiamo cercato di sganciare la realtà dalla Giochi del Titano, ci sembrava non ordinaria la quota. Il processo si perfezionerà nei primi mesi dell’anno assieme a quello per il massimo coinvolgimento nei processi di apertura delle nuove attività. La logica è attribuire nuove funzioni perché diventi quel famoso sportello unico che non sia l’ufficio Attività economiche finalizzato ai controlli e alle analisi, e gestire l’avvio delle nuove attività. Si possono sviluppare ulteriori nuovi servizi per le pmi.

Il bilancio previsionale tiene conto di quella attivazione di nuovi servizi concentrandosi sul rilascio delle licenze e sullo studio degli oggetti sociali. La parte di controllo e gestione incentivi resta in capo agli uffici Pa. L’utile deglii esercizi 2023 e 2024 sarà per 927.000 e 660.000 euro, numeri che ci dicono che la strada è corretta. La sinergia pubblico-privato è la soluzione per grandi problemi dello Stato e l’utilizzo di questa realtà può essere strategico. Può essere anche la sede ideale per la Camera arbitrale per il settore commerciale e non solo. Non nego il fatto che ci possono essere sviluppi ulteriori sulla sezione high tech, in sinergia con San Marino Innovation. Si muovono i primi passi per l’attività di academy a servizio delle pmi. Il bilancio generale è positivo, anche quello economico, e si deve continuare perché la continuità è fondamentale.

Federico Pedini Amati, segretari di Stato per i, Turismo: faccio una comunicazione sul piano strategico del turismo che sarà presentato il 31 gennaio al teatro Titano. Atto politico-tecnico che rappresenta le linee guida per il triennio futuro. Questo studio per la prima volta è in sinergia con tutte le segreterie di Stato. Mancano le infrastrutture nel turismo per rendere più attrattivo il territorip. Per esempio la costruzione nei tempi stabiliti della rotaia dalla stazione al parcheggio di Borgo per avere due mezzi di risalita nella zona Unesco. Sono invitate alla presentazione tutte le associazioni di categoria e gli addetti ai lavori. Il lavoro dà indicazioni precise su dove la politica deve mettere le basi per creare attrazione turistica.

In questi anni la Repubblica è diventata una destinazione, lo dicono i numeri, siamo diventati attrattivi non solo per la riviera Adriatica. Da qui i pernottamenti, le visite, i numeri della funivia e dei parcheggi. Ci siamo dedicati molto alla stagione estiva e a creare eventi in un periodo diverso come il contest per l’Eurovision. Sulla monofase se ne parla poco: la Smac e la monofase in questi anni hanno una crescita costante. C’è poi il tema della prossima esposizione universale a Osaka nel 2025, occasione importante per la Repubblica per presentarsi al mondo. All’ultimo Expo di Dubai c’è stata una ricaduta di rionoscibilità. E presenteremo le linee guida della partecipazione a Osaka. A gennaio presentiamo anche lo studio fatto con i contributi delle associazioni di categoria e il palinsesto degli eventi del 2024. La difficoltà maggiore è dovuta alle elezioni tra maggio e giugno e dobbiamo accelerare i tempi. Si chiuderà sempre a gennaio il secondo finanziamento dell’European travel commission e si apre il progetto per ottenere nuovi contributi.

Alessandro Rossi, Gruppo misto: è necessario svolgere qualche considerazione politica sugli avvenimenti dal bilancio in avanti. Abbiamo avuto un emendamento Libera-Pdcs ed è un elemento da porre in discussione. Il dato positivo è che finalmente si sdogana una fase molto negativa, quella di una conflittualità, accusa, mistificazione degli atteggiamenti politici che ha portato il Paese a situazioni imbarazzati. Con una guerriglia interna a tutti i livelli istituzionali. Finalmente c’è disponibilità al dialogo tra le varie parti, serve una capacità di dialogo matura capace di portare a progettualità differenti e a dare un contributo positivo. È successo anche in Finanziaria con risultati concreti, questo atteggiamento dovrebbe riverberarsi sulle alleanze politiche.

Non si creino le solite strategie contro qualcuno o per obiettivi di dominio. Il fronte conservatore ha governato il Paese negli ultimi 25 anni su 30 e negli ultimi 41 su 50. Si devono attivare dinamiche politiche positive per tutta la classe dirigente. L’altra metà del cielo è abbastanza disgregata, deve riflettere su alcuni elementi. Ha un importante peso politico, vicino alla maggioranza, e dovrebbe fare uno sforzo di maturità e consapevolezza sui propri obiettivi: rappresentiamo la volontà dei cittadini di vedere un Paese migliore, con una visione progressista e liberale. Nel 2006 c’era stato un tentativo di proporre una visione più matura della politica, ma è naufragato per due elementi. La forte conflittualità rappresentata dal fronte conservatore, mentre il fronte progressista ha avuto un atteggiamento di vendetta e rivincita. Con l’eterodirezione di soggetti non politici.

Abbiamo competenze, il fronte progressista ha maturato esperienze di governo che possono essere rimesse in circolo per dare valore positivo ai nostri rappresentati. Occorre costruire una dinamica politica nuova.

Daniela Giannoni, Rete: il piano triennale del Turismo dà adito a riflessioni. In primo luogo l’utilità di presentarlo a fine legislatura. Sarebbe poi interessante capire quanto fatto con quello precedente. Mi aspetto qualche informazione, anche a livello di ricadute, in più sull’aviosuperficie, collegata al fondo arabo da 29 milioni di euro. Il progetto crea diverse polemiche nei residenti e per il segretario di Stato Canti si tratta di semplice manutenzione. Occorre chiarire anche cosa abbiamo firmato rispetto al fondo, non abbiamo dettagli dell’impegno preso. Si parla di un indebitamento, per carità a tassi agevolati, ma è comunque un impegno economico-finanziario che va chiarito. Ho riserve per la scarsità di informazioni e per la quantità di informazioni contrastanti all’interno del governo. C’è molta incertezza e si deve chiarire. Richiedo di avere il cartaceo della documentazione firmata sul fondo arabo.

Eva Guidi, Libera: mi soffermo sulle tematiche che tornano nell’Ufficio di presidenza e sull’andamento dei lavori in Aula da 4-5 mesi. Proliferano senza controllo i decreti. Nella Finanziaria per il 2023 il governo per abbreviare i lavori ha presentato un articolo con una quarantina di deleghe, l’articolo mille deleghe, e la metà sono rimaste lì. In questa Finanziaria altri 35 e poi sono state fatte proroghe delle deleghe non fatte. Si tratta in alcuni casi di vere e proprie leggi che dovrebbero avere un iter diverso per non svilire la funzione del consigliere. Il Consiglio d’Europa ha verificato uno squilibrio tra potere legislativo ed esecutivo, quest’ultimo troppo potente. Servono risposte diverse per il Consiglio grande e generale, ma i nodi vengono al pettine e tanti punti all’ordine dei lavori rimangano lettera morta. Una di queste grande tematiche su cui fare un dibattito importante è la questione della denatalità. Avrà rilievi importanti molto presto se non lo affrontiamo. E non sono gli interventi spot come gli assegni familiari che daranno soluzione. Servono interventi strutturali, fare scelte differenti. C’è stata una reale perdita d’acquisto del ceto medio nel biennio 21-22 e dobbiamo parlarne in Aula. Abbiamo sollecitato interventi, non a pioggia. C’è poi il problema case e mutui, e la difficoltà per chi cerca appartamento in affitto a trovarlo. Occorre capire come intervenire, ma tutto langue. Infine nella sanità continuano a permanere problemi seri nelle liste d’attesa. Chi ha la possibilità ricorre al privato e chi non può è costretto ad aspettare ed è molto grave. Invece di decreti ce ne sono tantissimi.

Iro Belluzzi, Libera: il calore umano del Consiglio grande e generale potrebbe non far sentire il fresco dovuto alla mancanza di riscaldamento. Negli anni non siamo stati in grado di superare certi elementi, molti nella politica non hanno fatto altro che trarre dei vantaggi non leciti. È stato permesso anche in funzione di un trend dell’economia positivo e i sammarinesi non si sono curati più di tanto. Ora non è più possibile. Il problema è che non siamo stati in grado di fare un’analisi profonda di quanto avvenuto e di come certi personaggi hanno usato il potere per fini propri o per l’interesse di poteri forti. Il Conto Mazzini è uno spaccato di quanto avvenuto. E anche la sinistra ha perso credibilità. Certi personaggi poi ritornano e vengono sdoganati. Sono perplesso che subito dopo l’azione consiliare della Dc con Libera con l’emendamento, la stessa Dc lavorava per ritiro dell’emendamento nato dal confronto. Subendo le pressioni di chi dovrebbe godersi i denari. La cittadinanza ricorda cosa è accaduto, c’è stata continuità, la volontà di non aggredire in maniera forte chi aveva alterato il sistema. Il mio è un appello affinchè la classe politica che si considera distante da quelle modalità in maniera bipartisan prenda in maniera definitiva le distanze da un approccio che ha determinato le condizioni che sta vivendo la Repubblica, Riappacifichiamoci, ma svogliamo la politica in funzione degli interessi collettivi e chi ha fallito resti fuori dalle stanze decisionali.

Nicola Renzi, Repubblica futura: anche noi siamo sconcertati rivedendo rimbalzati all’onore delle cronache certi nomi. Siamo convinti che sia necessario voltare pagina e lavorare per una classe dirigente futura. Sull’emendamento Pdcs-Libera occorre riflettere nella discussione sull’interazione europea e diremo ciò che pensiamo. Ma voglio parlare di altro. Le forze politiche sono in fase di riposizionamento, ciascuno guarda agli altri. Noi prendiamo una strada diversa, quella dei temi da approfondire. Alla fine di questa legislatura si deve venire qui per fare le cose, non siamo in ordinaria amministrazione. Giovedì sera c’è un incontro sull’aviosuperficie organizzato dal comitato di Torraccia. Il Consiglio grande e generale aveva l’impegno preciso di discuterne in commissione entro il 10 dicembre. Siamo ben oltre e non c’è traccia della convocazione. È sempre maggiore lo scollamento tra politica e cittadinanza, che poi si muove da sola.

Sono tutti presi da nuove coalizioni per essere al govenro, ma guadiamo alla situazione che ci sta intorno, i venti di guerra si acuiscono e ci sarà impatto sull’Occidente, anche sociale e culturale. E noi pensiamo agli incastri, con un debito pubblico con cui dovremo fare i conti. Una debole ripresa economica forse è possibile nella seconda metà dell’anno, a patto che non ci siano altri choc internazionali. Chi pensa solo ad andare al governo deve fare i conti con queste cose. Le coalizioni e i progetti politici dovrebbero nascere non su alchimie ma su cose da fare. La prossima legislatura necessita risposte chiare, altrimenti segnerà profondamente in negativo la storia del Paese. Da due mesi noi facciamo una campagna di comunicazione non su slogan ma sulle idee, otto punti di proposta precisi. Con chi ci alleeremo o apriremo un tavolo discussione non lo sappiamo ma lo faremo sui progetti. Giovani, anziani e welfare da rivedere; carovita, non da affrontare con interventi di maquillage; energia e approvvigionamento idrico; riforme istituzionali e Ue; sanità; turismo e infrastrutture. Non faremo alleanze con chi è per i no, dobbiamo essere forti delle idee.

Emanuele Santi, Rete: la Finanziaria è stata racchiusa in un unico articolo con 55 deleghe per evitare i veti incrociati. Non dà nessun elemento e non darà nessun seguito, anche per la litigiosità della maggioranza dove c’è chi pensa alla prossima legislatura da due anni. Gli unici elementi di novità o che danno risposte alle esigenze dei cittadini sono quelli venuti fuori dall’opposizione. L’emendamento Pdcs-Libera è un elemento politico rilevante per un percorso sull’Europa che esclude le altre forze politiche. Ma è stato bocciato dagli stessi consiglieri della Dc che hanno contraddetto i responsabili Francesco Mussoni e Gian Carlo Venturini. Qualcosa non funziona. Al di là delle alchimie politiche e dei conti del pallottoliere, manca un progetto chiaro di come affrontare i problemi sul tavolo. Il debito estero e il bilancio dello Stato, le riforme, ci sono temi caldi, ma farà la differenza come verranno affrontati. E al momento non ci sono risposte chiare, si pensa solo alle poltrone e alle alleanze, quando il Paese ha bisogno di risposte concrete. In questa legislatura abbiamo affrontato sfide importanti, delle emergenze, ma nell’ultima fase è mancato il coraggio di completare il percorso perché certi interventi non sono stati portati a termine per non scomodare il consenso. Sarà importante capire come risolvere i problemi: la prova di matrimonio Dc-Libera è naufragata per il voto contrario del gruppo Dc, mentre il Psd fa partecipare agli incontri teste di legno per questa o quella persona. C’è bisogno di una classe politica che rompa con il passato e porti avanti le cose necessarie per il Paese.

Mariella Mularoni, segretario di Stato per la Sanità: ho sentito alcuni interventi sulla sanità e sulle criticità delle liste d’attesa. Si crea allarmismo con l’obiettivo di screditare i servizi pubblici. Siamo in clima pre-elettorale e si parla alla pancia della gente, ma non è accettabile che si distrugga quanto si fa, anche con informazioni non veritiere. C’è grande impegno per dare servizi alla cittadinanza. Gli ultimi dati dimostrano che i tempi d’attesa si stanno riducendo. La maggior parte delle visite vede una diminuzione, si stanno riorganizzando i servizi che certo vanno implementati. Non basta solo un dato numerico per un’analisi dei servizi specialistici. Le criticità sono monitorate e dovute all’aumento di richiesta di prestazioni specialistiche e diagnostiche per la presenza di più anziani e popolazione. Agiamo sul potenziamento orari ma gli eventi esterni non sono prevedibili. Contiamo nei prossimi mesi di potenziare l’orario ed è prevista formazione specifica da parte dei medici di base. Stiamo riorganizzando la medicina territoriale con il completamento della formazione degli infermieri per il triage decentralizzato. Sono partiti gli sms per le visite specialiste e da settimana prossima ci sarà il potenziamento dei servizi sul fascicolo elettronico.

A dicembre abbiamo sottoscritto due accordi: il protocollo d’intesa con la Regione Emilia-Romagna per le prestazioni ambulatoriali e ospedaliere, e quello con l’Università Cattolica del Sacro cuore per la formazione dei giovani con circa 10 posti per Medicina in inglese. Cerchiamo sinergie e strategie per intervenire sulla carenza dei medici, anche con procedure concorsuali. E sono state potenziate Ortopedia, Ginecologia e i medici di base. È in fase conclusiva l’atto organizzativo, entro gennaio si competa quello sanitario dopo quello amministrativo. Si lavora dunque per dare risposte e garantire sevizi elevati con un occhio attento alla spesa. In merito è stato modificato il decreto sul nucleo di valutazione, con la sostituzione del presidente con personale già in ruolo.

Matteo Ciacci, Libera: siamo in un momento pre-elettorale e ci sono valutazioni da affrontare. Il decreto sui mutui; e poi le richieste sulla sanità e le dichiarazioni del segretario di Stato non rassicurano, le aspettative erano tante. Il direttore generale Bevere era rappresentato come il grande problema, ma rimane alla guida dell’Iss con tutta la fiducia. E non porta a casa molto. Dai rapporti con l’Italia alla centrale operativa territoriale. Le risposte sono troppo deboli, avete lavorato solo in continuità. Non si tratta di allarmismo o di cose false, sulle liste d’attesa i numeri sono lì. Serve un ragionamento complessivo su Iss, rapporti con l’esterno, valorizzazione della medicina di base, dobbiamo confrontarci e trovare sinergie. E con l’accordo di associazione con l’Ue si può dare risposta al riconoscimento delle carriere di medici e operatori sanitari.

Occorre poi capire come gestire e ridurre il debito estero. Con interessi sempre più elevati e 120 milioni al 2027. Mentre la spesa corrente non si riduce. Il lascito è debito, polvere sotto il tappeto, sanità scricchiolante e Pa più robusta che diventa interessante per i giovani. Denigro questo atteggiamento conservatore, nella prossima stimolo all’iniziativa privata, all’imprenditorialità, a nuovi modelli di sviluppo sia la traiettoria, in vista dell’accordo con l’Ue che deve essere un’opprtunità, e del trend dell’economia. Sulla visione dobbiamo confrontarci; la contingenza non può essere sottovalutata, il tema carovita su tutti. Servono risposte su mutui, liste attesa e incentivare i giovani al di là della Pa. nell’ambito dell’accordo di associazione europea.

Gerardo Giovagnoli, Noi per la Repubblica: ci sono diversi commenti da fine legislatura, questa legislatura della normalizzazione: dopo 5-6 anni in cui si è proceduto per istanze di accumulazione di interessi politici contrapposti, si è sperimentata la coesione tra forze distanti e, sommata alla legge elettorale, si torna al modello proporzionale, in cui tutte le forze politiche possono dialogare e non si deve procedere per coalizioni forzate. Entriamo in una fase diversa, con la sfida dell’accordo di associazione, di legislature e capacità di dialogo date dal fatto che l’impostazione elettorale posticcia del bipolarismo forzato non ha funzionato. Il nostro è un sistema non bipolare e con la legge elettorale torniamo a una natura che ha che fare con i partiti. Ognuno fa il suo gioco, il Psd agisce per omogeneità. Per combattere la frammentazione le forze devono lavorare assieme ma non contro qualcuno, per creare un progetto che dialoga con quello altrui. Non c’è necessità di ribaltoni totali come nel 2019 con tutti quelli del governo all’opposizione e viceversa. Questa maggioranza ha compiuto diverse normalizzazioni, su giustizia e Banca centrale, dal punto di vista economico e sulla fine del negoziato con l’Ue. Questo patrimonio, a partire dalla Dc e le altre forze, Motus, noi e Alleanza riformista, è per la prossima legislatura. Anche perché se non c’è subito il 50% più uno serve una maggioranza allargata. Questo dispositivo spinge le forze a ragionare non su un piano di arrivare al minimo possibile, ma a una coesione allargata, e ci sono possibilità multiple. La Dc lavorerà con apertura ed è lo spirito di tutti, non ci sono veti. Il Psd lavora a una prospettiva che vede la parte progressista riformista collaborare con quella diciamo conservatrice, che però non si attaglia bene a Dc. Da qui a fine legislatura occorre mettere a disposizione le opzioni programmatiche, i contenuti e non intendiamo negare l’attuale maggioranza. Al centro devono esserci la capacità di mettere insieme le idee. L’esperienza di questi 4 anni sarà l’elemento di stabilità più grande per il Paese.

Aida Maria Adele Selva, Partito democratico cristiano sammarinese: si fa tanta propaganda, focalizzo l’attenzione sulla sanità. In una commissione nell’ottobre 2020 c’è stata l’audizione del Cie su tutte le mancanze non colmate dal governo precedente. Tra cui la sicurezza, il personale e nuove tecnologie. Che adesso si venga a dire che non è stato fatto niente cosa c’è dietro? si distrugge la sanità pubblica. Mi viene in mente ci siano altri progetti. Le criticità ci sono e si è provato a fare qualcosa in una situazione difficile. Si devono dare informazioni corrette e non parziali. Per l’ex Cot, il passaggio delle competenze non è immediato con il triage infermieristico decentralizzato. Ma si sta procedendo e il nuovo segretario di Stato è in carica da 5 mesi e mezzo. Tra novembre e dicembre la maggior parte delle liste d’attesa sono in miglioramento. Che il grande problema fosse il direttore generale non è vero, le colpe non sono mai di una sola persona, il qualunquismo non mi piace, in questo settore fa molto male. Portate i fatti. Non sono né contro né per qualcuno, si deve pensare al bene della collettività e la salute è il primo bene.

Guerrino Zanotti, Libera: la sanità è uno dei principali temi negli ultimi anni nel comma Comunicazioni. C’è una maggiore necessità di prestazioni che aggrava il compito della sanità pubblica ma interventi come quelli che mi hanno preceduto non si possono sentire. Chi mette in luce criticità non può essere scambiato per chi vuole la morte della sanità pubblica. Forse è il contrario. Nei momenti di difficoltà chi non ha risorse per rivolgersi al privato ha bisogno di una sanità pubblica che dia le risposte che un Paese civile deve dare.

Partiamo da dati, nelle tabelle sui ritardi nelle visite specialistiche quasi tutte le tempistiche si sono allungate. Non credo si possa dire a chi metta in evidenza le criticità di non essere chiaro. Il Cot è stato smantellato e gli operatori non sono stati integrati nei centri sanitari, non c’è una collaborazione piena, si sta definendo il modello. Ma non si può dire che i centri sanitari funzionano benissimo. È necessario confrontarci sul modello che abbiamo in mente e che va implementato. Non abbiamo un atto organizzativo su cui confrontarci. Lo abbiamo fatto su quello amministrativo ma è poco. Non c’è un documento sulla sanità del futuro, è indispensabile anche in vista della nuova struttura dell’ospedale, di cui si afferma ci sono investitori senza sapere qual è quella necessaria. Ribadisco la richiesta della convocazione della commissione 4 per parlare di questi temi.

Giovanni Maria Zonzini, Rete: in questo crepuscolo di legislatura succedono cose bizzarre che andrebbero chiarite dal governo, in particolare l’aviosuperficie e il finanziamento arabo. Non c’è chiarezza: fino a qualche settimana fa gli arabi volevano prestare 100 milioni di euro e non si capiva su cosa, ora sono 29 per l’aviosuperficie. Ma il governo ha emanato il bando di concessione per chi investe. Sono slogan elettorali ma per una parvenza di serietà si riferisca all’Aula su quanti soldi intende chiedere in prestito, a quale tasso e condizioni politiche. Serve un confronto su come utilizzare questi ipotetici 100 milioni di euro a tasso agevolato, sono una sorta di Pnrr, una mole di investimenti quasi epocale. Sulla modalità di impiego questo governo non ha titolo ad utilizzarli ma se li vuole prendere deve confrontarsi con l’Aula. Ora mi sembra a tutto caso. Sull’aviosuperficie da una parte si dice che lo Stato investe 29 milioni di euro, e ci sono altre priorità infrastrutturali per cui servirebbe una gerarchia, dall’altra che si dà in concessione. Sono alternativi o complementari al bando? Quale ritorno c’è per lo Stato? C’è un piano industriale? Se davvero ci sono 100 milioni dovrebbero andare per autonomia energetica, per parziale autonomia idrica e qualcosa per l’edilizia scolastica. Non in progetti spot più o meno sensati, come un trenino da Borgo a città da 20 milioni di euro. Chiedo di chiarire su entità fondo, condizioni e su come intende investire. Occorre anche effettuare un intervento normativo sulla concessione di aree pubbliche, che possa decidere il governo in autonomia senza passare dall’Aula è antidemocratico. Mentre sull’alienazione di aree agricole servono i due terzi dei consiglieri.

Michela Pelliccioni, Domani-Motus liberi: in Aula c’è attenzione sulle prossime coalizioni ma il focus dovrebbe essere sulle urgenze del Paese. La situazione è seria, anche a livello internazionale, è recente la nuova interruzione del canale di Suez delle compagnie marittime. Gli effetti negativi sono importantissimi, aumentano i costi e dobbiamo correre ai ripari. La domanda è cosa fare. San Marino ha un vantaggio, un territorio piccolo che può attrarre investimenti internazionali. Possiamo diventare un modello Paese in tempi brevi, così da dare risposte concrete alle problematiche. È stato dato mandato all’Azienda per l’installazione di pannelli fotovoltaici su suolo pubblico: la copertura è dell’8% e si può arrivare almeno al 25%. C’è un bando per manifestazione di interesse per investimenti e alcune realtà che hanno risposto sono interessanti. Il problema è l’urgenza, dobbiamo aprire a nuove tecnologie. Ci sono interessi per investimenti milionari e si deve creare la prima comunità energetica nazionale seguendo tre direttrici: partnership pubblico-privato, costo impianti non a carico cittadini ma da indotto, modello per esportare energia prodotta. Dobbiamo accorciare tempi per dare risposte urgenti a cittadini, possiamo farlo.

Sullo studente-atleta, è una proposta cui teniamo. Finalmente è stata portata a termine con un accordo tra 4 segreterie di Stato che disciplina una materia importante, la possibilità di coniugare l’impegno sportivo con quello scolastico. Prende in considerazione non solo gli atleti nazionali, ma quelli nazionali federali e quelli di alto profilo. Ora va messo a terra il regolamento e facciamo l’ulteriore proposta di collegare il provvedimento ai crediti formativi. I giovani vanno aiutati e sostenuti.

Maria Katia Savoretti, Repubblica futura: non si sa bene se siamo a fine legislatura, ma molte cose restano da fare, in particolare per la sanità. Nonostante promesse e rassicurazioni, l’ordine professionale infermieri, l’approvazione dell’Istanza d’arengo sull’inserimento di personale laureato, ancora non è stato fatto nulla. I professionisti sono ancora in panchina, in attesa di un riconoscimento che giustamente gli spetta. Sulla modifica alla legge sul corpo sanitario del 1982 bastava aggiungere un decreto delegato, ne avete fatti tanti, per migliorare una situazione lacunosa da tempo. Sulla legge del corpo sanitario se aggiornata l’Iss sarà più attrattivo per i professionisti. Chiediamo se arriverà qualche risposta o se tutto è rimandato al nuovo governo. Un anno fa si sperava con il cambio di segretario di Stato a una direzione diversa, invece ci sono poche novità: è stata chiusa la Cot ma ne sono state aperte altre tre e il servizio non è migliorato. Per parlare con un operatore sanitario c’è un’attesa di un’ora. Sono lunghe le attese poi per le visite specialistiche, che costringono di prassi i cittadini a fare certi esami a pagamento. Il segretario di Stato dice che i dati pubblicati dal sindacato sono sbagliati, ma le liste d’attesa ci sono e risultati no. In questi ultimi mesi abbiamo assistito solo a faraonici annunci di acquisti, come per il nuovo ospedale. I problemi saranno anche risolti con i sauditi ma non abbiamo capito che sanità vogliamo, quali servizi saranno garantiti data la difficoltà a reperire nuovi medici, e come restituiamo i soldi agli arabi. Perché ce li danno e per cosa? Il governo non chiarisce nulla. Siamo in attesa dell’atto organizzativo dell’Iss e non capiamo il motivo. Le priorità sono altre, forse le elezioni. Se ci sono criticità vanno risolte da questo governo senza dare colpa ad altri, ma prendersi le proprie responsabilità, noi ci siamo per dare il nostro contributo.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it