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Sciopero generale, è scontro. ll Ministero convoca i sindacati. Salvini limita a 4 ore la protesta

Il ministero dei trasporti invita ai sindacati di rimodulare gli orari per lo sciopero del 17. Il passo successivo è la precettazione. Landini a muso duro: "Il governo mette in discussione il diritto di sciopero"

Pubblicato:14-11-2023 11:09
Ultimo aggiornamento:15-11-2023 12:13
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LANDINI SALVINI
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ROMA – È scontro tra sindacati e governo sullo sciopero di venerdì 17 novembre. La commissione di garanzia ha dato ieri il suo verdetto e invitato i sindacati a rimodulare le fasce orarie per alcuni settori (a partire dal trasporto pubblico) perchè sostiene che la protesta del 17 novembre non abbia i requisiti per essere considerato uno sciopero “generale”. Dopo la minaccia di una possibile precettazione per bocca del ministro Matteo Salvini e la comunicazione ufficiale in cui si chiede ai sindacati di “rispettare le regole”, il ministero dei Trasporti ha convocato i sindacati.

L’orientamento del vicepremier e ministro Matteo Salvini è consentire lo sciopero dalle 9 alle 12 di venerdì 17 per tutto il settore trasporti, a eccezione di quello aereo su cui i sindacati avevano già confermato un ripensamento, si legge in una nota del Mit che sottolinea: “A breve, e certamente entro la mezzanotte, il Mit invierà la lettera formale per la riduzione dello sciopero“.

Già da ieri, dopo il ‘no’ della commissione di garante, i sindacati avevano risposto in modo compatto che la protesta si sarebbe ugualmente tenuta nelle modalità già annunciate (sciopero di 24 ore), mostrandosi contrari a ripensamenti. Salvini, sia nella serata di ieri che stamattina, ha continuato ad agitare lo spetttro della precettazione (“Se non rispettano le regole precettiamo”) e poi ha fatto partire la comunicazione ai sindacati per chiedere loro di rimodulare gli orari e “rispettare le regole“: si tratta della comunicazione che è preventiva all’ordinanza vera e proprio di precettazione: se dai sindacati non arriverà un segnale, partirà l’ordinanza di precettazione. A parole, poi, Salvini afferma: “Se Landini si offende mi spiace per lui, io tiro dritto”.


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A BREVE INVIO LETTERA PER RIDUZIONE ORARIO

“A breve, e certamente entro la mezzanotte, il Mit invierà la lettera formale per la riduzione dello sciopero del servizio di trasporto pubblico previsto venerdì 17 novembre a sole 4 ore, a eccezione di quello aereo su cui i sindacati avevano già annunciato un ripensamento dopo le osservazioni del Garante”. Così una nota del Mit.

SALVINI PRONTO A FIRMARE LA PRECETTAZIONE

L’orientamento del vicepremier e ministro Matteo Salvini è consentire lo sciopero dalle 9 alle 12 di venerdì 17 per tutto il settore trasporti, a eccezione di quello aereo su cui i sindacati avevano già confermato un ripensamento. Così una nota del Mit.

IL MINISTERO CONVOCA ALLE 18 I SINDACATI

Il Mit guidato da Matteo Salvini ha convocato per oggi i sindacati coinvolti nello sciopero del 17 novembre, alla luce del mancato accordo dopo l’intervento del Garante e della mancata risposta alla lettera ufficiale del dicastero con invito a desistere. I sindacati sono attesi alle 18. Così una nota del Mit.

LA COMUNICAZIONE INVIATA AI SINDACATI

È stata inviata ai sindacati interessati la lettera del ministero dei Trasporti guidato dal vicepremier e ministro Matteo Salvini in vista dello sciopero del prossimo 17 novembre. Lo fa sapere in una nota il Mit, spiegando che il dicastero invita i sindacati a rivedere la propria posizione, anche alla luce delle indicazioni del Garante, auspicando il rispetto delle regole e del buonsenso.

SALVINI: “SE LANDINI SI OFFENDE MI SPIACE PER LUI, IO TIRO DRITTO”

“Noi chiederemo che il diritto allo sciopero vega esercitato limitatamente ad alcune fasce orarie che stando agli operatori permetteranno alla gente di lavorare. Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma va fatto rispettando la legge e chi lavora. Non vorrei che fosse un venerdì nero perché si muore di traffico e di code. Farò tutto quello che la legge mi permette di fare per garantire il diritto alla mobilità, al lavoro, allo studio e alla salute per 60 milioni di italiani. E se Landini si offende e mi offende, mi spiace per lui. Io tiro dritto, sono fatto così”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenuto all’Assemblea generale Alis in corso all’Auditorium Conciliazione, a Roma.

LANDINI: “LO CONFERMIAMO, GARANTE COMPIACENTE VERSO GOVERNO”

“Come abbiamo detto anche alla commissione noi troviamo sbagliata l’interpretazione che non considera uno sciopero generale quello che noi abbiamo proclamato e per questa ragione tenta di mettere in discussione quello che è un diritto che le persone hanno di poter scioperare sulle politiche economiche e sociali che il governo sta facendo”. Lo dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Radio 24. Noi, aggiunge, “abbiamo contestato un’interpretazione che non è scritta da nessuna parte, che ci pare molto compiacente, e che oggi il governo e in particolare il ministro Salvini sta usando in modo strumentale per mettere in discussione il diritto di sciopero. Quindi, noi abbiamo ribadito che intendiamo confermare quella modalità di sciopero per quelle giornate. Abbiamo informato la commissione che nel confermare la nostra decisione, come atto anche di responsabilità abbiamo esentato il trasporto aereo e abbiamo portato i vigili del fuoco a un orario dalle 9 alle 13. Sul resto noi siamo per confermare l’impianto dello sciopero che abbiamo indetto”.

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LANDINI: “LA COMMISSIONE DI GARANZIA NON HA MOTIVATO LA DECISIONE”

La commissione di garanzia, prosegue Landini, “parla di orientamento consolidato, non è scritto da nessuna parte. Non è un caso che la commissione non ha messo per iscritto le ragioni per cui questo non sarebbe uno sciopero generale perche’ non c’è scritto in nessuna parte delle leggi o degli accordi che regolano questa materia che questo non è uno sciopero generale. Non spetta alla commissione e la forzatura è proprio questa di considerare questo uno sciopero come se fosse della singola categoria. Chi l’ha proclamato sono le confederazioni, le ragioni per le quali è stato proclamato sono modificare la legge economica di bilancio e le politiche sbagliate del governo. Non sono ragioni della singola categoria. E noi proprio per rispettare la legge abbiamo concentrato in una giornata quei settori che sono più esposti al servizio con il pubblico, dalla sanità alla scuola ai trasporti alle poste”.

LANDINI: “UNA FORZATURA POLITICA, SI METTE IN DISCUSSIONE IL DIRITTO DI SCIOPERO”

“Dire che questo non è uno sciopero generale e per questa ragione chiederci di cambiare come se fosse uno sciopero di categoria, è un’evidente forzatura politica– prosegue Landini-. Una compiacenza che è quello che sta venendo fuori. Un uso che il governo sta facendo perchè vorrei ricordare che non è mai successo nella storia di questo Paese che di fronte a uno sciopero generale si arrivasse a mettere in discussione il diritto di sciopero. In più, vorrei far notare che la commissione nei mesi scorsi di fronte ad altri scioperi proclamati da sindacati minori non ha aperto becco e non ha messo in discussione nulla. Quindi non ci possono essere due pesi e due misure”. “Noi stiamo dicendo che ci pare un uso evidentemente politico, la commissione ci sembra compiacente”, conclude.

SALVINI: “RISPETTO DELLA LEGGE O PARTE LA PRECETTAZIONE”

“Oggi è l’ultima giornata tecnicamente perchè i sindacati rientrino nell’ambito della legge. Landini e gli altri hanno detto no” alle richieste del Garante, “non ci interessa, tiriamo dritto. Se entro oggi non tornano nel rispetto della legge, faccio quello che la legge mi permette di fare, ossia, invitare a desistere e a tornare a rispettare le regole. Se così non fosse, entro la mezzanotte di questa sera si può partire con la precettazione, ovvero sia quello che il garante ha suggerito e viene ignorato da questi due sindacati di sinistra”, ovvero, “scioperate per una fascia limitata, per 4 ore e non per 24 ore“. Lo ha detto il vice premier e ministro delle Infarstrutture e dei trasporti Matteo Salvini, a Radio Anch’io su Radiouno.

SALVINI: “SE SERVE PRECETTARE, PRECETTERÒ”

Se serve precettare, precetterò chi non può mettere in ginocchio un intero Paese“. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenuto all’assemblea generale Alis in corso all’Auditorium Conciliazione.
“Mi metto nei panni di chi è qua oggi, imprenditore o lavoratore arrivato a Roma da lontano. Ci sono circa 20 milioni di italiani che prendono metro, treno o autobus. Non entro nel merito dello sciopero, convocato non da tutti ma da due sindacati contro la manovra economica, lanciato un mese prima che fosse presentata. O c’è preveggenza o pregiudizio. È stato chiesto che lo sciopero non neghi il diritto al lavoro e allo studio. Esercitate il vostro diritto allo sciopero- ha aggiunto Salvini- ma non 24 ore, per evitare la paralisi del Paese. In modo irrituale Cgil e Uil hanno detto ‘non ci interessa, tiriamo dritto e blocchiamo il Paese’. Quello che mi permette di fare la legge lo farò per non mettere in ginocchio il Paese”.

LANDINI: “PRECETTAZIONE? GOVERNO NON SUPERI LIMITI”

“No”, non faremo ricorso contro questa decisione del Garante. “Noi abbiamo detto in modo molto chiaro che noi intendiamo confermare gli scioperi. Troveremmo sgradevole, perchè assume un altro significato, se il governo o il ministro pensasse di fare intervento di autorità perchè allora, a quel punto, questo vorrebbe dire una volontà politica precisa di mettere in discussione il diritto delle persone, soggettivo, sancito dalla nostra Costituzione di poter anche scioperare quando non si è d’accordo per difendere i propri diritti”. La precettazione in sostanza? “Io mi auguro che non si superino i limiti e mi auguro che prevalga l’intelligenza del governo anche in questa materia, perchè è chiaro ed è sotto gli occhi di tutti, che se dovessero arrivare a un atto di quel genere lì quello sarebbe un atto di attacco diretto non al sindacato, ma al diritto delle persone e dei cittadini di scioperare quando non sono d’accordo per difendere la loro dignità e i loro diritti”. Lo dice il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a Radio 24.

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