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Ecuador, Il governo di Lenin Moreno cede: reintrodotti i sussidi

Dopo cortei e disordini, grazie a mediazione Onu e della chiesa

Pubblicato:14-10-2019 13:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:49

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ROMA – Caroselli di automobili e fuochi di artificio nella serata e nella notte a Quito, dopo l’annuncio della reintroduzione dei sussidi governativi che per circa 40 anni avevano tenuto bassi i prezzi della benzina.

La misura e’ stata annunciata ieri, a seguito di dieci giorni di manifestazioni di piazza e disordini che avevano costretto l’esecutivo dell’Ecuador a trasferirsi dalla capitale alla citta’ di Guayaquil, in riva all’Oceano Pacifico. La decisione di abrogare il Decreto 883 e’ giunta nel corso di negoziati mediati dalla Chiesa cattolica e dalle Nazioni Unite tra l’amministrazione del presidente Lenin Moreno e le organizzazioni della societa’ civile alla guida delle proteste.

A innescare i cortei e le violenze era stata l’abolizione dei sussidi, una misura che aveva provocato subito il raddoppio dei prezzi della benzina. Il Decreto 883 era parte delle riforme concordate a inizio anno da Moreno con il Fondo monetario internazionale (Fmi) in cambio di un prestito di oltre quattro miliardi di dollari.


ECUADOR. SCOTTO (CEFA ONLUS): VINCE IL POPOLO, E NON FINISCE QUI

“Una vittoria del popolo” e “un passo avanti verso il ritorno alla normalita’”, nella consapevolezza pero’ che in Ecuador “non finisce qui”: cosi’ Fabio Scotto, cooperante a Quito con la onlus Cefa, sulla decisione del governo del presidente Lenin Moreno di reintrodurre i sussidi che tenevano bassi i prezzi della benzina.

“Alla fine del dialogo tra i dirigenti indigeni e il governo si decide di revocare il decreto che azzerava i contributi per la benzina e di formare una commissione mista per definire un nuovo decreto” ha sottolineato Scotto, in un post pubblicato sui social network nella serata ecuadoriana, la notte in Italia, dopo dieci giorni di cortei di piazza con disordini, arresti e vittime. “E’ una vittoria del popolo, che chiaramente cessa le proteste, e un passo avanti verso il lento ritorno alla normalita’”. Secondo Scotto, “non finisce qua ma in Ecuador stasera andiamo a letto un pochino piu’ sereni”.

Cefa e’ presente da anni in Ecuador con progetti per lo sviluppo, in particolare in ambiente rurale. In corso fino al 2021 progetti a sostegno di una rete di produttori di cacao, caffe’ e quinoa nelle province di Sucumbíos, Orellana, Napo, Manabí e Chimborazo.

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