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Focolai Covid in Emilia-Romagna, Donini: “Non ci sono rischi a mangiare carne”

Nonostante i focolai nella logistica a Bologna e nei macelli del modenese, "la situazione in Emilia-Romagna "è sotto controllo", ribadisce l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini

Pubblicato:14-07-2020 13:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:38

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BOLOGNA – Nonostante i focolai nella logistica a Bologna e nei macelli del modenese, la situazione in Emilia-Romagna “è sotto controllo”. Lo ribadisce l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, che alla luce dei contagi dei giorni scorsi ci tiene anche a tranquillizzare i cittadini sul fatto che “non ci sono rischi per chi consuma carne“. Donini è stato sentito questa mattina in commissione Sanità della Regione.

“La situazione è sotto controllo- garantisce l’assessore- anche se il virus ancora circola. Negli ultimi giorni i dati fanno ben sperare”, dal momento che non si registra alcun decesso da sei giorni. “Anche se siamo ancora lontani dal contagio zero– afferma Donini- l’impatto attuale del virus sul sistema sanitario è moderato: pochi i ricoverati”. L’assessore ha poi ribadito i contenuti dell’ordinanza firmata ieri sera dal governatore Stefano Bonaccini, che prevede esami a tappeto nei settori della logistica e delle carni, doppio tampone per chi arriva dai Paesi extra Ue e una stretta sul rispetto dell’isolamento fiduciario.

Le parole di Donini però non convincono il centrodestra, che va all’attacco. Michele Barcaiuolo di Fdi sottolinea che “l’indice di contagio in Emilia-Romagna è tra i peggiori in Italia, peggio della Lombardia”. E avverte: “Non dobbiamo trovarci impreparati nel caso di una seconda ondata in autunno”. Il leghista Daniele Marchetti torna invece all’assalto sul tema tamponi. “In questi ultimi mesi troppi annunci che non si sono poi concretizzati, come quelli sull’attività di screening”, accusa. E poi lamenta i ritardi sulla riattivazione delle prestazioni sanitarie sospese nella fase dell’emergenza, “come nel punto di primo soccorso di Vergato, nel bolognese”, stesso problema sollevato anche dal collega del Carroccio Michele Facci.


Donini replica al centrodestra ricordando che oggi “siamo nella condizione di effettuare 10.000 tamponi al giorno, ma interveniamo solo in base a criteri epidemiologici. In autunno dovremmo essere in grado di farne anche 15.000 al giorno”.

Per il ritorno alle attività ordinarie, invece, l’assessore ribadisce la sua ricetta: “Ampliamento dell’offerta pubblica per le visite specialistiche; condivisione tra specialisti e medici di medicina generale; ricorso al privato accreditato”. La richiesta alla Regione di mantenere uno stretto monitoraggio sul territorio arriva anche dalla 5 stelle Silvia Piccinini e da Silvia Zamboni dei Verdi, così come dal dem Giuseppe Paruolo, che invita a “lavorare di più sui medici di famiglia e sul funzionamento dell’igiene pubblica”. Il virus “continua a circolare, in particolare in alcuni comparti in cui le condizioni di lavoro non sono sempre sicure- ribadisce dal canto suo Igor Taruffi, capogruppo di Emilia-Romagna Coraggiosa- c’è ancora il rischio di una recrudescenza, occorre prudenza”.

Per la dem Manuela Rontini, infine, la sanità regionale “ha la capacità di reagire” anche a eventuali nuove emergenze, mentre Valentina Castaldini di Forza Italia invita a “non sottovalutare” il tema dei vaccini.

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