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Amadeus risponde alle polemiche: “Sanremo 2024 non ha mai promosso l’odio”

L'ormai ex direttore artistico commenta da Bruno Vespa il polverone scatenato dopo le dichiarazioni fatte dall'ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar sulle parole dette da Ghali al festival

Pubblicato:14-02-2024 10:46
Ultimo aggiornamento:14-02-2024 10:49
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amadeus
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ROMA – Amadeus, per la prima volta, rompe il silenzio sul caso che continua a scatenare polemiche. A Porta a Porta di Bruno Vespa, l’ormai ex direttore artistico ha risposto all’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, il quale aveva criticato la presa di posizione di Ghali sul palco di Sanremo 2024. Il rapper si era esposto chiedendo a gran voce la fine del conflitto in Medio Oriente e lo stop al genocidio in corso a Gaza. “Ritengo vergognoso che il palco del Festival sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile“, aveva detto, invece, l’ambasciatore.

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“Rispetto le decisioni di tutti, ma non sono assolutamente d’accordo con questa affermazione, nella maniera più totale. Il Festival di Sanremo- ha dettoo Amadeus- non ha mai promosso l’odio, ha sempre parlato di inclusione, di libertà: i cantanti che sono saliti sul palco hanno chiesto la fine della guerra, hanno chiesto la pace, richiedere la pace vuol dire seminare odio? Esattamente il contrario“.

“Questo naturalmente non vuol dire che voi abbiate dimenticato il massacro di 1.200 israeliani (lo scorso 7 ottobre, ndr)?”, incalza Vespa. “Assolutamente no”, replica Amadeus.

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“La guerra da qualsiasi parte è da condannare- spiega il conduttore- non c’è guerra da un lato o dall’altro, c’è la guerra che va fermata, qualsiasi guerra al mondo va fermata. Mai mi sarei mai sognato, e neanche i cantanti, di portare l’odio. Portiamo esattamente l’opposto. I ragazzi in gara fanno messaggi e appelli di pace, di libertà di idee, di pensiero, di uguaglianza di pelle, di valori. A Sanremo nella storia, e senza sembrare presuntuoso, in questi anni, c’è un grande senso di inclusione che va rispettato e mai cambiato, se no torniamo indietro“.

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