NEWS:

Musumeci a Campi Bisenzio: “Un errore i torrenti tombati”

Durante la visita territori alluvionati arriva il monito alle amministrazioni locali toscane

Pubblicato:13-11-2023 19:00
Ultimo aggiornamento:13-11-2023 19:14
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

FIRENZE – Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, porta un messaggio di sostegno da parte del governo alle popolazioni toscane colpite dall’alluvione dello scorso 2 novembre. Ma intervenendo durante un vertice istituzionale in municipio a Campi Bisenzio, una delle realtà maggiormente flagellate dal recente maltempo, lancia anche un monito sulla necessità di prevenire il dissesto idrogeologico e riserva, implicitamente, una tirata d’orecchie alle amministrazioni locali toscane. “Sarebbe un errore dire che è colpa solo del cambiamento climatico– sono le parole spese dal ministro parlando delle esondazioni- non è colpa solo della natura, ma anche dell’uomo”. Musumeci intende prendere sul serio il ruolo del surriscaldamento climatico dietro fenomeni meteorologi estremi analoghi a quello che ha messo in crisi la Toscana. Tuttavia invita a riflettere sugli errori del passato che hanno contribuito a far finire sott’acqua decine di migliaia di cittadini nei territori fra Firenze, Prato e Pistoia.

‘ARGINI NON CONSOLIDATI E VASCHE D’ESPANSIONE NON COMPLETATE’

“È accaduto in Toscana che alcuni torrenti sono stati tombati- aggiunge Musumeci- che gli argini non sono mai stati sufficientemente consolidati, è accaduto che alcune aste fluviali sono state canalizzate riducendo la sezione idraulica, di fatto ingessando quei corsi d’acqua. Non è questo il rimedio consigliato per consentire alle acque di potersi leggermente espandere”. Così come, puntualizza ancora il ministro, “è accaduto che alcune vasche d’espansione seppur finanziate non sono state completate. Facciamo tesoro di quanto accaduto. Abbiamo necessità di un approccio nuovo e diverso”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it