NEWS:

Falso e peculato, indagati tre dipendenti del Comune di Guardia Perticara

I funzionari si sarebbero appropriati indebitamente di somme fino a 45mila euro

Pubblicato:13-10-2022 18:16
Ultimo aggiornamento:13-10-2022 18:16
Autore:

blitz oleandro
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

POTENZA – La guardia di finanza ha eseguito stamattina due misure cautelari nei confronti di altrettanti dipendenti del Comune di Guardia Perticara (Potenza) con l’accusa di peculato e falso. Il gip del tribunale di Potenza ha applicato il divieto di dimora nei comuni di Guardia Perticara e Armento e la sospensione dall’esercizio delle funzioni per Carlo Rosario De Fina, addetto dell’ufficio Ragioneria, e l’obbligo di dimora nel comune di Guardia Perticara con la sospensione dall’esercizio delle funzioni per Gianfranco Agostino Massaro, dell’ufficio Tecnico. L’ordinanza ha disposto inoltre il sequestro preventivo di quanto “indebitamente incassato” fino all’occorrenza e di tutte le disponibilità finanziarie e patrimoniali sia dei due indagati sia di Salvatore Iannibelli, anche lui funzionario amministrativo del Comune di Guardia Perticara, nei confronti del quale non sono state emesse misure cautelari personali.

MANDATI DI PAGAMENTO SUPERIORI ALLE ORE EFFETTUATE

Secondo quanto emerso dalla indagini, i tre, per circa due anni, avrebbero prima omesso di effettuare la timbratura all’ingresso e all’uscita che attestasse la loro presenza in servizio e poi evitato di predisporre i cedolini (buste paga) per la liquidazione degli stipendi che invece risultavano sostituiti, redigendo mandati di pagamento di importo svariato e comunque superiore rispetto alle ore effettivamente prestate e, in ogni caso, agli importi previsti nelle tabelle retributive.

RIMBORSI SPESE PER TRASFERTE MAI AUTORIZZATE

De Fina, nello specifico, si sarebbe attribuito rimborsi spese non dovuti e non autorizzati per trasferte mai attuate utilizzando indebitamente, per l’emissione dei mandati di pagamento, la firma elettronica del responsabile del servizio economico-finanziario, ovvero del sindaco di Armento, da cui è partita la denuncia. Secondo l’accusa, gli indagati si sarebbero appropriati indebitamente di somme pari rispettivamente a 45mila, 38mila e 10mila euro.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it