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Al Senato applausi per Liliana Segre: “Vertigine assumere la presidenza nel centenario della marcia su Roma”

Il discorso della senatrice a vita che ha aperto la XIX Legislatura in qualità di presidente provvisorio del Senato

Pubblicato:13-10-2022 12:15
Ultimo aggiornamento:14-10-2022 12:08
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ROMA – “Desidero indirizzare al Presidente Emerito Giorgio Napolitano, che non ha potuto presiedere la seduta odierna, i più fervidi auguri e la speranza di vederlo ritornare presto ristabilito in Senato”. Inizia così il discorso di apertura della XIX Legislatura di Liliana Segre in qualità di presidente provvisorio del Senato.

UCRAINA. SEGRE: INCOMBE SU TUTTI NOI ATMOSFERA AGGHIACCIANTE GUERRA

“Incombe su tutti noi in queste settimane l’atmosfera agghiacciante della guerra tornata nella nostra Europa, vicino a noi, con tutto il suo carico di morte, distruzione, crudeltà, terrore, una follia senza fine. Mi unisco alle parole puntuali del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella- dice Segre- ‘la pace è urgente e necessaria. La via per ricostruirla passa da un ristabilimento della verità, del diritto internazionale, della libertà del popolo ucraino’. Il Presidente Napolitano mi incarica di condividere con voi queste sue parole- afferma- ‘Desidero esprimere a tutte le senatrici ed i senatori, di vecchia e nuova nomina, i migliori auguri di buon lavoro, al servizio esclusivo del nostro Paese e dell’istituzione parlamentare ai quali ho dedicato larga parte della mia vita’”.

ELEZIONI. SEGRE: MAGGIORANZA VINCITRICE HA DOVERE E DIRITTO DI GOVERNARE

“Le elezioni del 25 settembre hanno visto, come è giusto che sia, una vivace competizione tra i diversi schieramenti che hanno presentato al Paese programmi alternativi e visioni spesso contrapposte. E il popolo ha deciso. È l’essenza della democrazia. La maggioranza uscita dalle urne ha il diritto-dovere di governare; le minoranze hanno il compito altrettanto fondamentale di fare opposizione. Comune a tutti deve essere l’imperativo di preservare le Istituzioni della Repubblica, che sono di tutti, che non sono proprietà di nessuno, che devono operare nell’interesse del Paese, che devono garantire tutte le parti”, ha concluso.


SEGRE: VERTIGINE ASSUMERE PRESIDENZA SENATO IN CENTENARIO MARCIA SU ROMA

“Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva”, spiega Segre. “In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica. Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perché, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato”.

GOVERNO. SEGRE: POPOLO ITALIANO HA SEMPRE DIFESO COSTITUZIONE

“In Italia il principale ancoraggio attorno al quale deve manifestarsi l’unità del nostro popolo è la Costituzione Repubblicana, che come disse Piero Calamandrei non è un pezzo di carta, ma è il testamento di 100.000 morti caduti nella lunga lotta per la libertà; una lotta che non inizia nel settembre del 1943 ma che vede idealmente come capofila Giacomo Matteotti. Il popolo italiano ha sempre dimostrato un grande attaccamento alla sua Costituzione, l’ha sempre sentita amica. In ogni occasione in cui sono stati interpellati, i cittadini hanno sempre scelto di difenderla, perché da essa si sono sentiti difesi”.

GOVERNO. SEGRE: ENERGIE PER ATTUARE NON CAMBIARE COSTITUZIONE

“Naturalmente anche la Costituzione è perfettibile e può essere emendata (come essa stessa prevede all’art. 138), ma consentitemi di osservare che se le energie che da decenni vengono spese per cambiare la Costituzione – peraltro con risultati modesti e talora peggiorativi – fossero state invece impiegate per attuarla, il nostro sarebbe un Paese più giusto e anche più felice“.

SEGRE: PAESE CI GUARDA, SERVIRE ISTITUZIONI E NON SERVIRSI DI ESSE

“Il Senato della diciannovesima legislatura è un’istituzione profondamente rinnovata, non solo negli equilibri politici e nelle persone degli eletti, non solo perché per la prima volta hanno potuto votare anche per questa Camera i giovani dai 18 ai 25 anni, ma soprattutto perché per la prima volta gli eletti sono ridotti a 200. L’appartenenza ad un così rarefatto consesso non può che accrescere in tutti noi la consapevolezza che il Paese ci guarda, che grandi sono le nostre responsabilità ma al tempo stesso grandi le opportunità di dare l’esempio. Dare l’esempio non vuol dire solo fare il nostro semplice dovere, cioè adempiere al nostro ufficio con ‘disciplina e onore’, impegnarsi per servire le istituzioni e non per servirsi di esse”. E ancora: “Potremmo anche concederci il piacere di lasciare fuori da questa assemblea la politica urlata, che tanto ha contribuito a far crescere la disaffezione dal voto, interpretando invece una politica ‘alta’ e nobile, che senza nulla togliere alla fermezza dei diversi convincimenti, dia prova di rispetto per gli avversari, si apra sinceramente all’ascolto, si esprima con gentilezza, perfino con mitezza”, auspica Segre.

SENATO. SEGRE: 1 MAGGIO, 25 APRILE E 2 GIUGNO NON SIANO VISSUTI COME DIVISIVI

“Le grandi nazioni dimostrano di essere tali anche riconoscendosi coralmente nelle festività civili, ritrovandosi affratellate attorno alle ricorrenze scolpite nel grande libro della storia patria. Perché non dovrebbe essere così anche per il popolo italiano? Perché mai dovrebbero essere vissute come date ‘divisive’, anziché con autentico spirito repubblicano, il 25 Aprile festa della Liberazione, il 1° Maggio festa del lavoro, il 2 Giugno festa della Repubblica? Anche su questo tema della piena condivisione delle feste nazionali, delle date che scandiscono un patto tra le generazioni, tra memoria e futuro, grande potrebbe essere il valore dell’esempio, di gesti nuovi e magari inattesi”.

SENATO. SEGRE: ESSENZIALE PERMANGA IMPEGNO CONTRO ODIO E DISCRIMINAZIONI

“Altro terreno sul quale è auspicabile il superamento degli steccati e l’assunzione di una comune responsabilità è quello della lotta contro la diffusione del linguaggio dell’odio, contro l’imbarbarimento del dibattito pubblico, contro la violenza dei pregiudizi e delle discriminazioni. Permettetemi di ricordare un precedente virtuoso: nella passata legislatura i lavori della ‘Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza’ si sono conclusi con l’approvazione all’unanimità di un documento di indirizzo- dice Segre- Segno di una consapevolezza e di una volontà trasversali agli schieramenti politici, che è essenziale permangano“.

SEGRE: RIAFFERMARE NEI FATTI E NON A PAROLE CENTRALITÀ PARLAMENTO

“Mi auguro che la nuova legislatura veda un impegno concorde di tutti i membri di questa assemblea per tenere alto il prestigio del Senato, tutelare in modo sostanziale le sue prerogative, riaffermare nei fatti e non a parole la centralità del Parlamento. Da molto tempo viene lamentata da più parti una deriva, una mortificazione del ruolo del potere legislativo a causa dell’abuso della decretazione d’urgenza e del ricorso al voto di fiducia. E le gravi emergenze che hanno caratterizzato gli ultimi anni non potevano che aggravare la tendenza”, dice Segre. “Nella mia ingenuità di madre di famiglia, ma anche secondo un mio fermo convincimento, credo che occorra interrompere la lunga serie di errori del passato e per questo basterebbe che la maggioranza si ricordasse degli abusi che denunciava da parte dei governi quando era minoranza, e che le minoranze si ricordassero degli eccessi che imputavano alle opposizioni quando erano loro a governare”, prosegue Segre. “Una sana e leale collaborazione istituzionale, senza nulla togliere alla fisiologica distinzione dei ruoli, consentirebbe di riportare la gran parte della produzione legislativa nel suo alveo naturale, garantendo al tempo stesso tempi certi per le votazioni”, segnala Segre.

SEGRE: INFLAZIONE E COSTI ENERGIA, FAMIGLIE VEDONO FUTURO NERO

“Auspico che tutto il Parlamento, con unità di intenti, sappia mettere in campo in collaborazione col Governo un impegno straordinario e urgentissimo per rispondere al grido di dolore che giunge da tante famiglie e da tante imprese che si dibattono sotto i colpi dell’inflazione e dell’eccezionale impennata dei costi dell’energia, che vedono un futuro nero, che temono che diseguaglianze e ingiustizie si dilatino ulteriormente anziché ridursi”.

SEGRE: SEGNALE ISTITUZIONI, NESSUNO RESTI SOLO PRIMA CHE PAURA TRACIMI

Nella crisi attuale, tra “i colpi dell’inflazione e dell’eccezionale impennata dei costi dell’energia” che mettono a rischio le famiglie “non c’è un momento da perdere: dalle istituzioni democratiche deve venire il segnale chiaro che nessuno verrà lasciato solo, prima che la paura e la rabbia possano raggiungere i livelli di guardia e tracimare”.

SEGRE: IN MOMENTO CRISI AVREMO SEMPRE A NOSTRO FIANCO UE

Nel sostegno alle famiglie colpite da extracosti dell’energia e inflazione “avremo sempre al nostro fianco l’Unione Europea con i suoi valori e la concreta solidarietà di cui si è mostrata capace negli ultimi anni di grave crisi sanitaria e sociale”, ha spiegato Liliana Segre.

SEGRE: STANCA, NON COMMENTO DISCORSO DI LA RUSSA

“Posso dire di essere un po’ stanca?”. Sorride Liliana Segre dopo la convulsa mattinata che l’ha vista presiedere la prima seduta a palazzo Madama che ha portato all’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza.

“La giornata mi sembra sia andata bene- aggiunge parlando con i cronisti fuori dalla buvette- ognuno decide quello che vede intorno a sé ed essendo profondamente democratica accetto la decisione del popolo”. Sul prossimo governo, “il futuro non lo conosce nessuno”.
“Il discorso di La Russa? Non voglio fare commenti, è una persona che con buona volontà si appresta a diventare presidente”, ha concluso.

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