ROMA – Prima seduta alla Camera e al Senato per la XIX legislatura. Oggi deputati e senatori chiamati a eleggere i presidenti dei due rami del Parlamento. Ignazio La Russa è stato eletto presidente del Senato alla prima votazione: l’esponente di Fratelli d’Italia ha ricevuto 116 voti, superata la maggioranza assoluta necessaria per guidare Palazzo Madama. Niente da fare invece a Montecitorio: i deputati ci riproveranno domani, e Matteo Salvini schiera il suo vice Lorenzo Fontana.
“È stato eletto un patriota“, ha commentato la premier in pectore Giorgia Meloni. Ma dopo lo scontro su Licia Ronzulli, mancano i voti di Forza Italia (Berlusconi: “I veti non ci piacciono”) ed è caccia a chi ha sostenuto l’ex ministro della Difesa dalle opposizioni.
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“Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale il nuovo presidente del Senato della Repubblica, senatore Ignazio La Russa”. Lo rende noto il Quirinale.
“Ho chiesto a Riccardo Molinari la disponibilità a proseguire il suo mandato da capogruppo della Lega a Montecitorio, nonostante avesse tutte le carte in regola per fare il Presidente della Camera”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini. “Molinari è stato e sarà il miglior capogruppo possibile, ruolo per me politicamente più rilevante per i prossimi cinque anni” continua Salvini.
Il segretario sta incontrando i vicesegretari Andrea Crippa, Lorenzo Fontana e Giancarlo Giorgetti. Giorgetti ha rimesso a Salvini la decisione per un eventuale incarico nel futuro governo di centrodestra. Fontana, già vicepresidente della Camera, è il candidato per la terza carica dello Stato.
“Noi non siamo stati. Anche perché servivano 20 senatori e noi siamo solo nove. È stata un’operazione politica vera e propria, e a mio giudizio, ha colto nel segno”, spiega alla Dire Ivan Scalfarotto, tra i senatori renziani ‘accusati’ di aver votato La Russa. Contro di lui, per così dire, il tempo di sosta nella cabina di votazione.
Se avesse ritirato e consegnato la scheda senza aprirla, ci avrebbe impiegato pochi secondi. Invece Scalfarotto si attarda sotto la tenda. È il segno che ha votato per La Russa? “Ma neanche per sogno. Io ho una storia e con tutto il rispetto per la persona non voto per La Russa alla presidenza del Senato”, dice Scalfarotto. E allora perché ha impiegato così tanto tempo per votare? “Il voto è segreto e io in ogni occasione apro la scheda e la ripiego. Questa volta l’indicazione del gruppo era scheda bianca e così è stato”.
Ma cosa pensa del voto di oggi? “È un’operazione politica che fa deflagrare le contraddizioni del centrodestra, e in particolare di Forza Italia, che versano in enormi difficoltà. Tanto di cappello. Meloni oggi fa una vittoria di Pirro perché sa che da oggi la strada del governo di centrodestra è in salita”.
Il neopresidente del Senato, Ignazio La Russa salirà al Quirinale alle 18.30 per incontrare il Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
“Siamo entrati in questo Parlamento garantendo ai cittadini che avremmo lavorato nel loro esclusivo interesse, con disciplina e onore. Questa è la nostra bussola, questo è lo spirito che ci ha guidato nel primo giorno d’aula. Mentre in aula iniziano i primi giochini di palazzo e qualcuno si prepara ad una finta opposizione, il Movimento 5 Stelle ha depositato immediatamente delle proposte di legge prioritarie per il Paese: dalle misure contro il carobollette al salario minimo, dalle lotta alla mafia fino alla transizione ecologica e alla difesa della sanità pubblica. Urgenze su cui il Movimento 5 Stelle ha preso un impegno con gli italiani. Un impegno che siamo determinati ad onorare senza risparmio”. Così il presidente M5S Giuseppe Conte in un post su facebook.
La trattativa per i ministeri “è finita” e a Licia Ronzulli non ne toccherà “nessuno”. Lo dice Silvio Berlusconi, lasciando il Senato.
“Non ci piacciono i veti, c’era stato un veto. Io e Casellati abbiamo votato La Russa come un voto di apertura e collaborazione, il resto del gruppo no perché non ci piacciono i veti, non si devono fare”. Così Silvio Berlusconi, dopo il voto in Senato.
Nella seconda votazione per l’elezione del nuovo presidente della Camera non è stato raggiunta la maggioranza dei due terzi dei voti contando tra questi anche le schede bianche. Al secondo scrutinio hanno partecipato 388 deputati. Le schede bianche sono state 365, le nulle 7. Sette i voti dispersi. Hanno ottenuto, tra gli altri, 4 voti Letta, 3 Molinari e 2 Stumpo.
“Ignazio La Russa eletto alla seconda carica dello Stato è un segnale magnifico di unità nazionale, proprio perché segna il riconoscimento istituzionale di una storia, quella della destra italiana, che troppe volte è stata negata e maledetta. Ancora più importante è che questo risultato sia stato ottenuto senza sottostare ai ricatti di nessuno e con il libero voto di senatori dell’opposizione. Il bellissimo discorso di La Russa, che ha spinto più volte tutte le parti politiche all’applauso, dimostra quanta maturità e quanta consapevolezza ci possa essere in una persona che, sempre con il sorriso sulle labbra, non ha mai rinnegato la sua storia e il percorso delle sue idee. Questa è la democrazia vera, quella che rappresenta il fondamento della sovranità popolare e nazionale. Auguri caro Ignazio!”. Lo ha dichiarato l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
“Che l’opposizione soccorra la maggioranza nell’elezione del presidente del Senato alla prima votazione è un atto di puro autolesionismo. La maggioranza parte spaccata e in questo modo, purtroppo, anche l’opposizione. Bisognerebbe consigliare un po’ a tutti qualche corso di formazione politica”. Lo dice Pier Ferdinando Casini in una nota.
“Congratulazioni al nuovo presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, la cui elezione allo scranno più alto di palazzo Madama è per Fratelli d’Italia motivo di orgoglio. Siamo certi che rappresenterà per tutti, e non solo per alcuni, uno straordinario punto di riferimento in questa nuova e complessa legislatura. Uomo delle Istituzioni e autentico servitore dello Stato, il presidente La Russa saprà interpretare l’altissimo ruolo che è chiamato a ricoprire con spirito di servizio e profondo senso di responsabilità, come sempre ha dimostrato di saper fare nella sua storia politica e personale. Un doveroso ringraziamento va a tutti coloro che lo hanno sostenuto, dando prova di maturità in questa fase così delicata per la nostra Nazione”. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.
“Sono intenzionata a dare a questa nazione, se ne avrò occasione, un governo autorevole”. Così Giorgia Meloni, presidente Fdi, lasciando la Camera. Il mancato voto di Forza Italia al Senato? “Non intendo fermarmi di fronte a questioni che sono secondarie”, sottolinea.
“Per me contano i risultati e i risultati dicono con chiarezza che sono intenzionata a dare a questa nazione un governo autorevole”, conclude la premier in pectore.
Il Senato tornerà a riunirsi mercoledì 19 ottobre alle 15 per l’elezione dei quattro Vice Presidenti, dei tre senatori Questori e degli otto senatori Segretari. La Conferenza dei Capigruppo è convocata martedì 18 ottobre alle 17.
“Irresponsabile oltre ogni limite il comportamento di quei senatori che hanno scelto di aiutare dall’esterno una maggioranza già divisa e in difficoltà”. Così il segretario Pd Enrico Letta su Twitter. “Il voto di oggi al Senato certifica tristemente che una parte dell’opposizione non aspetta altro che entrare in maggioranza”.
“Al di là dei numeri non esiste per noi liberali votare un nostalgico del fascismo. Fine”. Lo scrive su twitter il senatore Carlo Calenda, leader di Azione.
“Sinceri auguri al nuovo presidente del Senato Ignazio La Russa. Forza Italia ha voluto dare un segnale di apertura e collaborazione con il voto del presidente Berlusconi. Ma in una riunione del gruppo di Forza Italia al Senato è emerso un forte disagio per i veti espressi in questi giorni in riferimento alla formazione del governo. Auspichiamo che questi veti vengano superati, dando il via ad una collaborazione leale ed efficace con le altre forze della maggioranza, per ridare rapidamente un governo al Paese”. Lo dice Silvio Berlusconi.
“Complimenti al presidente del Senato Ignazio La Russa, sostenuto dall’intero gruppo della Lega. Buon lavoro!”. Lo dice Matteo Salvini.
“Non c’è una sola parola di quello che ha detto che non abbia meritato il mio applauso”. Il neo eletto presidente del Senato Ignazio La Russa lo dice rivolgendo un saluto e un ringraziamento a Liliana Segre, “che non voglio chiamare presidente provvisorio ma presidente morale”, dice La Russa.
“Mentre la maggioranza è partita divisa, una parte dell’opposizione ha fornito un soccorso decisivo per l’elezione di La Russa a presidente del Senato. Un comportamento grave e irresponsabile che deve essere denunciato con la massima forza”. Così su Twitter Marco Meloni, senatore del Partito democratico e coordinatore della segreteria Pd.
“È chiaro che nell’opposizione c’è chi sta dando una mano – evidentemente interessata – a una maggioranza che altrimenti non starebbe in piedi. Il Pd ha compattamente votato scheda bianca. La giornata di oggi dimostra due cose: la prima è che il Pd è l’unica vera forza di opposizione e la seconda è che qualcuno sta trattando sottobanco, facendo da stampella a una destra disunita su tutto. Un fatto molto grave”. Così la senatrice del Pd Simona Malpezzi.
“Ringrazio quelli che mi hanno votato pur non facendo parte del centrodestra”. Il neo eletto presidente del Senato Ignazio La Russa lo dice nel suo primo discorso in Aula.
“Invito il presidente neoeletto ad assumere la presidenza del Senato”. Con queste parole, e un mazzo di fiori bianchi, la presidente provvisoria Liliana Segre cede lo scranno a Ignazio La Russa.
“Non siamo stati noi, assolutamente no, non scherziamo”. Ettore Licheri, senatore M5S già capogruppo, lo dice a chi gli chiede se per caso possano essere arrivati dalla loro parte i voti in più raccolti da Ignazio La Russa.
“Noi abbiamo votato scheda bianca. Non abbiamo votato La Russa. Abbiamo fatto una riunione ieri sera e abbiamo deciso per questa linea”. Lo ha detto la senatrice di Azione, Mariastella Gelmini a proposito dell’elezione a presidente del Senato di Ignazio La Russa.
“Maggioranza subito spaccata e in confusione totale. Incredibile che senatori di opposizione, si capirà quali, abbiano votato La Russa presidente del Senato”. Lo scrive su Twitter il segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova, eletto a Milano.
“Non siamo stati noi, lo avrei rivendicato come ho sempre fatto. Noi 9 abbiamo votato scheda bianca. È chiaro che si sta giocando un regolamento di conti intorno al centrodestra”. Così Matteo Renzi in Senato a chi gli chiede se ci sia la sua mano dietro i voti in più ottenuti da Ignazio La Russa.
“Congratulazioni al neo presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa. Siamo orgogliosi che i senatori abbiano eletto un patriota, un servitore dello Stato, un uomo innamorato dell’Italia e che ha sempre anteposto l’interesse nazionale a qualunque cosa”. Così la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
“Per Fratelli d’Italia – aggiunge – Ignazio è punto di riferimento insostituibile, un amico, un fratello, un esempio per generazioni di militanti e dirigenti. È un politico dall’intelligenza rara e dalla tenacia altrettanto introvabile. Un uomo orgoglioso della sua identità politica ma che ha sempre saputo mettere il senso delle Istituzioni al servizio di tutti gli incarichi che ha ricoperto nella sua carriera. E che siamo certi farà altrettanto bene, con autorevolezza, competenza e imparzialità, alla presidenza del Senato. Grazie a tutti coloro che, con senso di responsabilità e in un momento nel quale l’Italia chiede risposte immediate, hanno consentito di far eleggere già alla prima votazione la seconda carica dello Stato. Continueremo a procedere spediti”.
Avendo superato il quorum di 104 voti Ignazio La Russa diventa il nuovo presidente del Senato. Il quorum è raggiunto con la maggioranza assoluta dei componenti (104) su 206 (200 senatori più i 6 senatori a vita). Ignazio La Russa ha avuto in tutto 116 voti. 65 le schede bianche, due voti per Liliana Segre e due per Roberto Calderoli. Al raggiungimento del quorum è scattato un applauso.
Licia Ronzulli, vicepresidente uscente dei senatori di Forza Italia, non ha votato. Anche il successivo senatore azzurro in ordine alfabetico, Roberto Rosso, risulta assente.
Ilaria Cucchi assente nel giorno dell’insediamento al Senato. “Gli imprevisti della vita. Essere eletti in Senato e non poter partecipare alla seduta di insediamento per via del Covid. Avrei voluto stringere la mano a Liliana Segre stamattina. Sarebbe stato per me il modo più bello di iniziare questa nuova avventura. Ma ci saranno presto altre occasioni. Cercherò di essere la vostra voce. Di tutti voi che mi avete supportata in questi anni, che mi avete dato fiducia. Di tutti voi che credete nell’importanza di difendere i diritti umani, sociali e civili. Sono onorata, emozionata e lavorerò con serietà e dedizione. Ci riuscirò perchè saprò che siete con me”. Lo scrive su Facebook la neo senatrice del Pd spiegando il motivo della sua assenza.
“Licia Ronzulli deve entrare al governo”. Fonti di Forza Italia interpellate dall’agenzia Dire chiariscono il senso del voto di protesta (prima non voto, poi Berlusconi) di Forza Italia al Senato sull’elezione del presidente di Palazzo Madama. “Giorgia Meloni non può mettere veti, Licia Ronzulli è una politica seria e affidabile”, spiegano.
Silvio Berlusconi vota per il presidente del Senato, entra accolto da un applauso e al braccio della senatrice Daniela Santanché. Uscendo dal catafalco, dopo un certo lasso di tempo, Berlusconi ha un momento di incertezza e inciampa, sorretto di nuovo da Santanché. Il presidente lascia infine l’Aula sempre con al suo fianco Santanché e un altro senatore. Berlusconi è stato accolto nell’Aula di Palazzo Madama dagli applausi dei senatori di Forza Italia.
Colloquio tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini nell’aula del Senato mentre è in corso la prima chiama. È stato l’ex premier a cercare il segretario della Lega. I due hanno parlato fitto per un paio di minuti, poi si sono aggiunti Paolo Sisto e Gianfranco Micciché.
“È importante capire l’esito del voto al Senato. Poi qui alla Camera va di conseguenza”, dice Giancarlo Giorgetti a Montecitorio, rispondendo a chi gli chiede se sarà Riccardo Molinari il candidato del centrodestra alla presidenza della Camera.
Nella prima votazione per l’elezione del nuovo presidente della Camera non è stata raggiunta la maggioranza dei due terzi dei componenti di Montecitorio. La quasi totalità dei deputati ha votato scheda bianca, come da indicazione dei diversi gruppi parlamentari. Nelle prossime due votazioni, alle 14 e poi alle 17, è richiesta la maggioranza dei due terzi dei voti computando tra i voti anche le schede bianche. Dopo il terzo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei voti.
Al primo scrutinio hanno partecipato 391 deputati. Le schede bianche sono state 368, le nulle 10. Sei i voti dispersi. Hanno ottenuto, tra gli altri, 4 voti il deputato della Lega Riccardo Molinari, 3 il segretario dem Enrico Letta.
Silvio Berlusconi, e con lui Anna Maria Bernini che viene appena dopo nell’ordine alfabetico, non ha risposto alla prima chiama in corso al Senato per l’elezione del presidente.
Nell’Aula del Senato è iniziata la prima chiama, in ordine alfabetico, per l’elezione del presidente.
Al via prima chiama per appello nominale dei deputati per l’elezione del nuovo presidente della Camera. Oggi sono previste complessivamente tre votazioni. Una appena iniziata, la seconda alle 14 e la terza alle 17. L’eventuale quarto scrutinio è previsto nella giornata di domani.
A Montecitorio, per stabilire chi succederà a Roberto Fico nei primi due voti è richiesta la maggioranza dei due terzi dei deputati, nella terza invece la maggioranza dei due terzi dei voti contando anche le schede bianche. Dal quarto scrutinio in poi, basta la maggioranza assoluta (201). Si vota a scrutinio segreto.
Più semplice la situazione a Palazzo Madama: sin dal primo scrutinio, basta la maggioranza assoluta dei componenti (104 voti) per procedere all’elezione del successore di Elisabetta Casellati. Si vota a scrutinio segreto.
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