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Sos moda, il Centergross al Governo: la guerra ci toglie 600 mln, ora aiuti come a Biella-Prato

Il presidente del Centergross di Bologna, Piero Scandellari, avvisa sulle perdite legate ai buyer ucraini e chiama il Governo, dopo gli aiuti ai distretti 'concorrenti' di Biella e Prato.

Pubblicato:13-09-2022 17:26
Ultimo aggiornamento:13-09-2022 17:26

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BOLOGNA – “I rapporti con i buyer di paesi come l’Ucraina e altri in est Europa oggi sono davvero in difficoltà. Le aziende che hanno un giro d’affari importante con questi paesi, se non totale, accusano molto il colpo: facendo due conti, il giro di affari che il Centergross rischia di perdere da questi paesi è pari a 500-600 milioni di euro”. È l’avvertimento a Bologna del presidente di Centergross, Piero Scandellari, che ne parla oggi a margine e nel corso della presentazione di Winter Melody, la nuova sfilata del pronto moda in programma il 17 settembre e in cerca di rilancio, dopo la pandemia e nonostante la guerra in Ucraina. “Vogliamo che diventi una manifestazione internazionale, ma in questo momento particolare, a livello internazionale, non possiamo chiamare buyer dall’estero”, sospira Scandellari, che conta 15 operatori del Centergross, sui 400 totali, partecipare attivamente alla kermesse. Oltre il 50% del giro d’affari targato Centergross (struttura da un milione di metri quadrati, la prima nel suo settore a livello non solo nazionale) è extra italiano, ambito in cui i paesi dell’est Europa sono pari al 35-40%. In ogni caso, Scandellari e i suoi stanno studiando come ottenere con successo nuovi aiuti da parte del Governo. Del resto, per soccorrere le due filiere industriali del tessile, a Prato e Biella, il Governo ha già messo in campo misure straordinarie: il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha firmato i decreti che disciplinano le modalità di concessione ed erogazione dei contributi. Andrebbe fatto il bis per il distretto di Carpi e per lo stesso Centergross di Funo di Argelato, come dice anche il deputato Pd Andrea De Maria e come condivide Scandellari.

“ALTRI DISTRETTI HANNO RICEVUTO MAGGIORE ATTENZIONE, CI PENSI LA POLITICA”

“Abbiamo avuto conferma- nota il numero uno Centergross- che esistono questi aiuti a livello nazionale, noi li avevamo chiesti dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Mi risposero che ‘è il Governo che ci deve pensare’ e che ‘usciranno iniziative compensative per le società danneggiate’. Ancora non le ho viste- sorride amaro Scandellari- ma, sapendo che altri distretti hanno ricevuto una maggiore attenzione, richiameremo l’impegno della politica. In questo momento è un po’ distratta, dalle elezioni in arrivo, ma il nostro centro merita una particolare attenzione. Nel pronto moda siamo i leader non solo a livello nazionale- ricorda il presidente del Centergross- ma anche europeo o internazionale”. Come stanno intanto gli imprenditori della moda associati? “Molte aziende- confida Scandellari- hanno reagito, cercando di mantenere un giro d’affari significativo. Abbiamo agenzie interne di settore che le aiutano molto, per aggiornarsi a livello internazionale, e durante la pandemia questo è stato fondamentale”.

“SE SIAMO DAVVERO UNA ‘FASHION VALLEY’, DIMOSTRIAMOLO”


Aspettando fiduciosi novità, quindi, Scandellari anche dal palco bolognese di Winter Melody lancia un appello e scandisce: se vogliamo davvero chiamarci ‘fashion valley’, dobbiamo fare di più. “Si parla sempre di fashion valley ma di fatto non c’è, si tratta di un business storico ma purtroppo dimenticato. Troppo spesso mi chiedono ‘cosa fate al Centergross?’, nonostante siamo un centro da un milione di metri quadrati. Dobbiamo spiegare ai nostri buyer i modelli di business del Centergross, visto che possono generare non da oggi un cash-flow rapidissimo, ma la valley non c’è perché non l’abbiamo mai comunicata bene. Anche le istituzioni, che non si sono dimenticate di noi, si coinvolgono più che altro con buone comunicazioni e manifestazioni”.

ANCHE LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA SPINGE: “SERVONO MISURE MIRATE”

Intanto, anche l’assessore al Commercio della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini, plaude alla richiesta nazionale di ‘pari dignità’ con Biella e Prato: “È un’iniziativa da sostenere sicuramente. Durante la pandemia, noi abbiamo già aiutato il settore del commercio della moda e delle calzature con i ristori, tramite alcuni bandi di sostegno proprio a questo ultimo anello della filiera, quello appunto dei commercianti al dettaglio e dei rivenditori. Ma sono d’accordo- rilancia Corsini- che serve impegnarsi ancora e che i distretti della ‘fashion valley’ dell’Emilia-Romagna, il Centergross, il distretto di Carpi e quello di San Mauro Mare, oltre ai due outlet regionali, hanno bisogno di norme specifiche per sostenere la loro attività, che come tante altre ha subito un duro colpo durante l’emergenza Covid”.

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