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A Carpi la revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini sfuma per un voto: ira Pd

I dem attaccano le opposizioni: "Hanno scelto di stare dalla parte di Mussolini". Il sindaco: "È un autogol". La replica del M5S: "Delibera inutile, fate solo propaganda"

Pubblicato:13-04-2022 14:35
Ultimo aggiornamento:24-04-2022 16:12

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BOLOGNA – Pasticcio di maggioranza ieri in Comune a Carpi sulla revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, passaggio che anche il Comune di Modena ha annunciato di voler affrontare prima delle celebrazioni della Liberazione. Diversi consiglieri carpigiani ieri sera non hanno partecipato al voto o sono usciti dall’aula consiliare, facendo sfumare così la maggioranza qualificata, e quindi la revoca non è passata. Il Pd e Carpi 2.0 hanno votato compatti portando 16 voti su 25, ma è mancato un voto per raggiungere i due terzi dei consiglieri necessari alla delibera in questione.

“Quello che è avvenuto in Consiglio comunale a Carpi è gravissimo. Se essere partigiani significa, come diceva Gramsci, rifiutare l’indifferenza, le minoranze hanno scelto da che parte stare: quella di Mussolini, pur di non votare insieme al Pd e al sindaco Bellelli”. Tuona così il segretario provinciale del Pd, Roberto Solomita, in una nota questa mattina scritta insieme con la segretaria del Pd di Carpi Daniele Depietri. “Da parte nostra – aggiungono entrambi i dem – non mancheremo di presentare questa mozione a ridosso del 25 aprile ogni anno finché non verrà approvata“.

Lo stesso sindaco Alberto Bellelli si mostra deluso in un post: “La scelta delle opposizioni di non votare la delibera- scrive il primo cittadino – è un autogol, mi spiace che non lo abbiano capito. Rimango convinto, spero insieme a tanti cittadini di questa città, che Benito Mussolini è indegno di essere un nostro cittadino onorario. Ne esce sconfitto il Consiglio Comunale e con lui tutta la nostra città”. Soprattutto, aggiunge Bellelli, “si è capito in modo chiaro chi sono i rappresentanti di Carpi Futura, consiglieri che scappano di fronte alle loro responsabilità. Gli argomenti usati dai 5 Stelle per spiegare la loro non partecipazione al voto sono semplicemente sconvolgenti, sono arrivati a dire che ‘Mussolini ha fatto anche cose positive per la città'”.


Rincarano ancora da parte loro Solomita e Depietri: “Alcune persone elette in questa città antifascista, medaglia d’oro al valor civile che ha pagato un prezzo altissimo nella lotta di liberazione, luogo di memoria sul cui territorio sorge il campo di concentramento di Fossoli, non hanno avuto la determinazione e il coraggio di correggere un errore – insistono i dirigenti dem – favorendo così la cultura della democrazia e della libertà. Purtroppo non si è voluto capire che revocare la cittadinanza a un dittatore non riscrive il passato, ma ci induce a riflettere affinché i crimini commessi in un certo periodo storico non si ripetano nel futuro“.

Di avviso molto diverso si mostra il gruppo consiliare M5S, che con il consigliere Eros Andrea Gaddi replica: “Era necessario presentare una delibera e impegnare il Consiglio comunale a un dibattito con successiva votazione per revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini? Quale sarebbe di fatto l’utilità di un provvedimento di questo genere, quale beneficio, oggi, a distanza di 98 anni circa, ne trarrebbe la comunità carpigiana? E soprattutto chi lo sapeva che Mussolini avesse la cittadinanza onoraria di Carpi? O vi siete sbagliati con Capri”.

L’esponente pentastellato si rivolge al primo cittadino: “Perché si è svegliato solo ora, sindaco Bellelli, dopo ben otto anni, purtroppo, che guida questa città? Come mai altri Comuni l’hanno discussa l’anno scorso e lei si è svegliato solo ora, qualche giorno poco prima dei festeggiamenti della Liberazione? Benito Mussolini è morto il 28 aprile 1945 e dunque da quel giorno non gode più di quei diritti che spettano ai vivi: oggi la delibera è fuori tempo utile e non ha senso se non per finalità di propaganda in occasione della rievocazione della Festa della Liberazione”, conclude Gaddi.

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