NEWS:

Piazza Fontana, Milano ricorda la strage al grido “Viva l’Italia antifascista”

Sul palco della manifestazione in ricordo delle vittime anche Cofferati: "Ci sono ancora dei pericoli"

Pubblicato:12-12-2023 19:12
Ultimo aggiornamento:13-12-2023 09:31
Autore:

strage piazza fontana
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Viva l’Italia antifascista”. Il grido che la scorsa settimana ha portato le forze dell’ordine ad identificare un loggionista della Scala durante la prima del Don Carlo oggi apre il corteo in ricordo dell’attentato neofascista al Banco dell’Agricoltura del 12 dicembre 1969, che causò 17 morti e 88 feriti. E lo stesso grido lo ripete dal palco anche il sindaco Giuseppe Sala, che ricorda come dal governo su questo tema ci siano solo “mezze dichiarazioni” ma “a Milano fascisti e nazisti non devono avere spazio”.

LEGGI ANCHE:  54 anni da Piazza Fontana, la bomba che doveva ‘pacificare’ il paese

La commemorazione della strage di Piazza Fontana assume quest’anno un valore diverso. Perché, come dice lo stesso Sala, “nella nostra cara vecchia Europa non possiamo dire che non ci siano segnali di fascismo montante”. E se la reazione della città di Milano fu quella di mobilitarsi in difesa della democrazia, bisogna ricordare che “questo attacco terroristico è stato concepito ed elaborato negli ambienti dell’eversione nera. La matrice fascista è una verità storica inoppugnabile. Milano non rinuncerà mai a cercare la verità su questo attacco. La bomba- aggiunge il sindaco- mise in evidenza un tema ancora attuale: la libertà e la democrazia, un patrimonio condiviso e difeso dalla maggioranza dei cittadini”. Però, “esisteva allora e purtroppo ancora oggi una minoranza che crede all’ autoritarismo, all’odio, e la nostra Milano rifiuta questo atteggiamento”.


Ma se la matrice dell’attentato è ormai “inoppugnabile”, l’ex leader della Cgil Sergio Cofferati ricorda come le sentenze siano “una anomalia che non si deve più ripetere”. Le persone individuate come colpevoli della strage, ricorda infatti Cofferati, “non sono state arrestate perché assolte in un giudizio precedente”. E allora il ricordo non è solo “un esercizio”, ma serve a “confermare i valori della democrazia” perché “ci sono ancora dei pericoli” e “il tentativo di ridimensionare la costituzione e reintrodurre pratiche violente, di carattere fascista o addirittura nazista, va contrastato”. E su questo punto torna anche il presidente dell’Anpi milanese Roberto Cenati, che aggiunge come “ricordare oggi la strage neofascista di piazza Fontana riveste un ben preciso significato: mantenere vigile l’attenzione dei cittadini contro i pericoli che la nostra democrazia può ancora correre, per il crescente disinteresse per la cosa pubblica, per il ripresentarsi di una pericolosa deriva nazionalista, xenofoba, antisemita e di movimenti neofascisti e neonazisti dei quali abbiamo da anni richiesto lo scioglimento, con l’applicazione delle leggi Scelba e Mancino”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it