
MILANO – “Giustizia non è stata fatta”. Con una piazza Fontana gremita, Milano ricorda le vittime della strage al Banco Nazionale dell’Agricoltura che, il pomeriggio del 12 dicembre 1969, causò la morte di 17 persone. Ma i nomi che vengono letti dal palco sono 18, con un lungo applauso che ricorda Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico morto nella notte tra il 15 e il 16 dicembre mentre si trovava nella sede della Questura di Milano.


LA PROTESTA DEGLI ANARCHICI PER ALFREDO COSPITO
E di anarchici, in piazza, ce ne sono tanti. Un gruppo interrompe il discorso del sindaco Sala, per chiedere “libertà per Alfredo Cospito”, l’anarchico detenuto al 41bis e in sciopero della fame contro il carcere duro. Ma la contestazione è pacifica e, dopo l’interruzione, il gruppo si allontana, improvvisando una contro manifestazione guidata dallo striscione ‘Le stragi le fa lo Stato, solidarietà a chi lo attacca’.
Una protesta che “non tocca per niente il senso dell’essere qui”, commenta il sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Siamo qua soprattutto per i familiari delle vittime e per ribadire che giustizia, alla fine, non è stata fatta“. E se la ricerca della verità è ormai “difficile” perché “molti dei protagonisti non ci sono più“, la giustizia “deve provare in tutti i modi a fare il suo corso”.
Ma, aggiunge Sala, “Milano c’è e questa pagina dolorosa della nostra città e del nostro Paese è stata anche virtuosa per quello che è successo dopo. Con 300 mila persone ai funerali in piazza Duomo e questa voglia della nostra città, medaglia d’oro della Resistenza, di ribadire da che parte stiamo”.
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