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Cirielli: “La società civile che fa cooperazione è straordinaria, valorizziamola”

Non solo Piano Mattei. Il viceministro degli Esteri interviene a un seminario organizzato a dall'Istituto affari internazionali

Pubblicato:11-12-2023 13:00
Ultimo aggiornamento:11-12-2023 16:05
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ROMA – Valorizzare il “lavoro straordinario” delle “osc”, le organizzazioni della società civile, recuperando progressivamente un ruolo bilaterale per l’Italia: questa la direttrice suggerita da Edmondo Cirielli, vice-ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Un riferimento, il suo, agli equilibri e alle priorità negli stanziamenti dei fondi del settore.

RECUPERARE IL RUOLO BILATERALE DELL’ITALIA”

“Negli anni i governi italiani hanno privilegiato il sostegno alla cooperazione sul piano multilaterale” ha sottolineato Cirielli. “Circa il 70 per cento delle risorse sono andate al sistema Onu e ad altre realtà, mentre solo il 30 per cento all’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e alle nostre organizzazioni della società civile”. Secondo il vice-ministro, il lavoro delle osc è invece qualificante. “Le nostre organizzazioni sono uno strumento fondamentale” ha detto Cirielli. “Fanno un lavoro straordinario, con un’ottica disinteressata tesa a rispettare gli impegni dell’Agenda 2030“. Secondo il vice-ministro, “i nostri operatori sul campo sono riconosciuti e danno una credibilità straordinaria all’Italia”.

“NE’ ARROGANTI, NE’ IMPERIALISTI”

La tesi è che “altri Paesi finiscono per monopolizzare il sistema delle Nazioni Unite e per governarne anche i flussi e gli indirizzi”. Secondo Cirielli, allora, “bisogna valorizzare la struttura italiana, con il sistema delle osc, delle università, del settore pubblico, con aziende come l’Eni, o delle grandi realtà private”. Il vice-ministro ha sottolineato: “Possono essere un volano formidabile della nostra politica estera perché il nostro modo di fare non è né arrogante né imperialista e soprattutto in Africa rappresenta una chiave vincente”. Il riferimento è anche al Piano Mattei, l’iniziativa per il continente che il governo guidato da Giorgia Meloni presenterà nel 2024. “Si tratta di una serie di intendimenti che di fatto si stanno già concretizzando” ha detto Cirielli: “Nel 2022 era destinato al continente il 39 per cento delle risorse della cooperazione, mentre quest’anno si è già arrivati al 60”. L’occasione delle dichiarazioni del vice-ministro è stato un seminario organizzato a Roma dall’Istituto affari internazionali (Iai). Il titolo dell’incontro era ‘La cooperazione italiana allo sviluppo alle soglie del 2024: impegni attuali e iniziative future’.


“L’ITALIA SIA DIALOGANTE, MA FERMA SUI DIRITTI”

“Il riavvicinarsi nei fora multilaterali di tutti i Paesi che non hanno regimi democratici come i nostri è una grande sfida per il mondo occidentale”: lo ha detto Edmondo Cirielli, vice-ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. L’occasione è stata un incontro pubblico a Roma. A ospitarlo, con il titolo ‘La cooperazione italiana allo sviluppo alle soglie del 2024: impegni attuali e iniziative future’, è stato l’Istituto affari internazionali (Iai). Secondo Cirielli, a livello globale “la sfida non deve essere vinta con una prova muscolare”. Decisiva in questo senso, ha detto il vice-ministro, potrebbe rivelarsi “la capacità degli italiani di dialogare in un’ottica di de-escalation pur restando fermi sul tema dei diritti”.

“AVVERSARI SISTEMICI”

Nel suo intervento Cirielli ha parlato di Cina e Russia come di “avversari sistemici”. Il confronto con Pechino e Mosca, che si sarebbe manifestato anche “nelle ultime votazioni all’Onu”, ha secondo il vice-ministro al centro il “tema dei diritti globali”.

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