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(Foto credits Profilo X di @unwomenAU)
ROMA – Il Piano Mattei per l’Africa ha bisogno della visione delle donne: parola di Ismail Maryan, mediatrice culturale e docente di Antropologia dell’immigrazione, origini a Mogadiscio e una vita a Milano. L’intervista con l’agenzia Dire si tiene in coincidenza con il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. “Mi aspetto che la questione femminile sia presente nel Piano Mattei per l’Africa perchĂ© il continente non è imploso in anni di guerre e disastri proprio grazie al contributo delle donne” sottolinea Maryan, in riferimento all’iniziativa del governo italiano che dovrebbe essere presentata a inizio 2024.
La prospettiva è quella dello sviluppo e della crescita sociale. “Dal punto di vista programmatico, includere l’attenzione al femminile ci dĂ la risposta giusta perchĂ© le politiche che l’Italia propone per un scambio paritetico con l’Africa siano efficaci ed efficienti” sottolinea l’antropologa: “Non vorrei che nel pensare il continente si dimenticasse la forza e il contributo delle sue donne”. L’occasione dell’intervista è la partecipazione di Maryan a un incontro del ‘Progetto Africa-Europa: identitĂ e differenze, culture politiche in dialogo’, un’iniziativa coordinata dall’Unione delle comunitĂ africane d’Italia (Ucai).
Maryan fa riferimento anche al proprio impegno al fianco della Somalia. “Vengo da un percorso intrapreso con il ministero degli Affari esteri e le Nazioni Unite per quanto riguarda la risoluzione 1325 su ‘donne, pace e sicurezza’” ricorda l’antropologa. “Tra i risultati raggiunti, insieme con altre cinque colleghe italo-somale, c’è stato l’aumento al 30 per cento della quota di donne in Parlamento”. Un incremento che avrebbe dato nuovi frutti. “Oggi abbiamo una vice-presidente della Camera dei deputati donna, che è una prima volta importante” sottolinea Maryan, in riferimento all’elezione nel 2022 di Sadia Yasin Samatar.
La docente è convinta che la sensibilitĂ di genere sia ora essenziale nel Piano Mattei, un’iniziativa che nel nome fa riferimento all’esperienza di Enrico Mattei, ex partigiano fondatore dell’Eni. “Tenterò il piĂą possibile di far porre l’attenzione sul fatto che le donne devono essere centrali non solo come beneficiarie di assistenza ma anche nell’assunzione delle decisioni” sottolinea Maryan. “Devono poter portare la loro visione su tematiche che vanno dalla famiglia all’imprenditoria: quella femminile nel continente è giĂ stata decisiva per milioni di persone”.
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