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Covid, sindaco Pescara: “Controlli in centro e ai confini, ma niente repressione”

Intervista al sindaco Masci per capire come la città si prepara al primo fine settimana con le restrizioni decise dall'ordinanza del presidente della Regione Marco Marsilio

Pubblicato:11-02-2021 17:55
Ultimo aggiornamento:11-02-2021 19:19

carlo masci
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PESCARA – Contagi in aumento e weekend alle porte. Pescara si prepara al primo fine settimana con le restrizioni decise dall’ordinanza del presidente della Regione Marco Marsilio, che ne chiude di fatto i confini. L’ospedale è pieno e l’amministrazione attua nuove misure. A spiegarle all’agenzia Dire è il sindaco Carlo Masci che sulla eventuale proroga della chiusura delle scuole, che rivendica come misura presa per tutelare i cittadini, attende il parere della Asl. La ripresa? Per il sindaco è possibile dando fiato alle imprese. “Innanzitutto l’ordinanza di Marsilio che impedisce gli spostamenti per Pescara credo sia positiva- ha detto Masci- Questa è una città di grande attrazione dove arrivano tante persone dai paesi e le città limitrofe: impedire spostamenti dall’area metropolitiana alleggerisce la pressione. Una pressione molto forte perché se le persone sanno di essere in zona gialla scelgono di venire a passeggiare nel centro di Pescara e soprattutto arrivano in Piazza Muzii, cuore della movida cittadina, dove si crea il massimo assembramento. Lo scorso fine settimana era forte la presenza delle forze dell’ordine, ma sembrava quasi che non ci fossero perché è stato impossibile intervenire nelle situazioni di massimo assembramento. Si rischiano problemi ulteriori. La repressione non è la strada. Avrò a breve un altro incontro con il Questore e il Prefetto. Stiamo stabilendo di creare un vero e proprio cordone di protezione nella zona pedonale così da controllare coloro che vi accederanno e che impedirà l’afflusso una volta che si sarà raggiunto il limite consentito all’interno dei locali, dato che sarà vietato stazionare nei pressi degli stessi. Con il Questore e il Comandante della Polizia Municipale si stanno predisponendo anche controlli ai confini della città proprio per far sì che si rispetti l’ordinanza regionale e non si crei afflusso in città dall’area metropolitana. È necessario rispettare le esigenze di tutti. C’è anche una contingenza economica e bisogna andare incontro alle esigenze di tutti. Non voglio chiudere le piazze”.

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Secondo lei, alla luce dell’allarmante situazione e il proliferare dei contagi, la responsabilità è più personale o qualcosa di sbagliato si è fatto nella gestione dell’emergenza?


“Secondo me né l’una e né l’altra. I controlli ormai sono significativi e la gran parte della gente presta attenzione. Mascherine, distanziamento e pulizia ormai sono parole entrate nel lessico comune. Certo ci sono degli irriducibili che pensano di poter fare tutto quello che vogliono. Non so cosa si dovrebbe fare con loro visto che di questa pandemia ne parliamo ormai da un anno. Sono certamente incoscienti oltremisura, ma rappresentano comunque una fascia minima. La gran parte della gente le regole le rispetta. È pur vero che in una città come Pescara dove arrivano migliaia di persone, anche se tutti portano le mascherine, stando tutti negli stessi posti, essere in regola è come non esserlo. Comunque penso che non ci sia nessuna sottovalutazione né qui né da nessun’altra parte. Spesso mi accusano del contrario eppure sono stato io a fare il provvedimento di chiusura delle scuole quando nessuno immaginava che potessimo tornare arancioni e, ormai è praticamente certo, domenica torneremo in fascia arancione. Un provvedimento che ho preso anche in considerazione del fatto che la variante inglese sembra colpire più i bambini. Per quello che mi riguarda io proteggo i cittadini, a cominciare dai più piccoli”.

A proposito delle scuole, sabato e domenica ci sarà lo screening sugli studenti, con l’ordinanza per la chiusura da lei firmata che prevede lo stop delle lezioni fino al 16 febbraio. Ci sarà una proroga?

“Ho deciso di chiudere dopo essermi confrontato con il professor Giustino Parruti, direttore della Uoc Malattie Infettive dell’ospedale di Pescara e la Asl. La decisione su un’eventuale proroga, che al momento non c’è, la prenderò seguendo lo stesso iter. Al momento è tutto da verificare. Appena avrò indicazioni sull’efficacia della misura in questi otto giorni agirò. Di certo entro il weekend”.

Ha parlato di contingenza economica e bisogno di andare incontro alle esigenze di tutti. La povertà a Pescara, così come in tutto l’Abruzzo e nel resto d’Italia, è cresciuta con la crisi dettata dal Covid. Si è lavorato su ristori e fondo perduto, ma la linea del Governo Draghi che dovrebbe insediarsi nelle prossime ore, sembra quella di voler eliminare questo tipo di azioni. È d’accordo?

“Ho sempre sostenuto che bisogna dare fiato alle imprese per farle riprendere. Solo così è possibile far ripartire una Nazione e su questo bisognerà investire. Dare contributi a pioggia serve a ben poco se poi le imprese non hanno la forza di ripartire. A mio parere occorre un blocco dei mutui per le banche. I tassi d’interesse costano pochissimo e lo Stato può accollarseli dando respiro alle attività. E poi occorrono soldi per far ripartire le imprese”.

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