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‘Euclid’ in orbita, tre mesi di test e poi via alle osservazioni

In Euclid sono coinvolti oltre duecento scienziate e scienziati italiani, appartenenti all’Inaf, all’Infn e a numerose università

Pubblicato:10-07-2023 15:01
Ultimo aggiornamento:10-07-2023 15:02

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ROMA – Nasce da lontano la conoscenza della geometria che, grazie al matematico e filosofo greco Euclide, ha rivoluzionato la misura dello spazio, anche con le leggi che portano il suo nome. Euclid, non a caso, è anche il nome della missione decollata nelle scorse settimane da Cape Canaveral. Si tratta di un programma scientifico dell’Esa, uno dei più ambiziosi in cui l’Italia, attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), gioca un ruolo da protagonista.

Il satellite Euclid ospita un telescopio a specchio di 1,2 metri di diametro e due strumenti scientifici, il Vis (VISible Instrument) e il Nisp (Near Infrared Spectrometer Photometer), che avranno l’obiettivo principale di osservare il cielo extragalattico con lo scopo di ottenere immagini con altissima risoluzione e misurare gli spettri di milioni di galassie.

Lo scopo scientifico di Euclid è comprendere dettagliatamente la natura della materia oscura e dell’energia oscura, uno dei temi di maggiore interesse nell’astrofisica moderna in quanto queste due componenti, misteriose e invisibili, costituiscono il 95% della composizione dell’universo.


La missione raggiungerà questo obiettivo attraverso l’osservazione e lo studio di due fenomeni cosmologici diversi e indipendenti: il lensing gravitazionale debole, cioè l’apparente distorsione dell’immagine delle galassie dovuta alla distribuzione non omogenea della materia oscura lungo la linea di vista, e le oscillazioni acustiche della materia visibile (detta barionica) e il clustering delle galassie.

Questo studio combinato porrà vincoli sull’equazione che descrive le proprietà dell’energia oscura, potendo permettere di capire se, ad esempio, questa evolva con l’espansione cosmica o sia necessario considerare modifiche alla teoria della Relatività generale di Einstein.

Euclid, che ha una massa di circa 2100 chilogrammi, è stato lanciato con un vettore Falcon 9 e sarà in orbita attorno al punto lagrangiano L2, uno dei punti di equilibrio gravitazionale del sistema Sole-Terra, a 1,5 milioni di km dal nostro pianeta.

“Un altro importante passo per lo spazio italiano, sia sotto l’aspetto scientifico sia industriale. Il lancio di Euclid- sottolinea Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana- aprirà nuove strade alla comprensione di noi e dell’Universo che ci circonda. Missioni di questo calibro sono la conferma del ruolo che gioca la ricerca scientifica nello sviluppo della conoscenza e della crescita a tutto tondo. Un importante programma nel quale l’Asi ha coordinato un notevole insieme di realtà nazionali, un lavoro che ci permette di metterle a disposizione di un ambizioso progetto europeo il patrimonio di saper fare e che fa salire il nostro Paese sul palco dei protagonisti. Euclid ha visto la collaborazione di oltre 200 fra scienziati e ricercatori italiani”.

L’Asi, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), ha guidato il team industriale che ha progettato e realizzato i contributi agli strumenti, formato da un’Associazione Temporanea d’Imprese con Ohb Italia mandataria, SAB Aerospace e Temis mandanti mentre la leadership per la realizzazione della piattaforma è stata affidata da Esa a Thales Alenia Space Italia del gruppo Leonardo.

Asi, inoltre, supporta l’Inaf nell’importante ruolo di guida del Science Ground Segment (Sgs) e per lo sviluppo del software di bordo dei due strumenti e tutti gli enti di ricerca per le attività nei Science Working Groups. Infine Asi ha affidato ad Altec le attività industriali per la progettazione e la realizzazione del Science Data Center italiano della missione sotto la guida di Inaf. Ulteriori risorse di calcolo necessarie per l’analisi dati e per le simulazioni dei risultati scientifici saranno inoltre fornite dall’Infn alla componente italiana della missione dall’Infn.

In Euclid sono coinvolti oltre duecento scienziate e scienziati italiani, appartenenti all’Inaf, all’Infn e a numerose università, in primo luogo Bologna e poi Ferrara, Genova, Statale di Milano, Roma Tre, Trieste, Sissa e Cisas.

Al lancio segue adesso un’intensa fase di tre mesi di test e calibrazione del veicolo spaziale e degli strumenti scientifici in volo, in preparazione alle osservazioni. Nell’arco di sei anni, Euclid osserverà un terzo del cielo con precisione e sensibilità senza precedenti. Alla fine della sua vita operativa, prevista al momento intorno a sei anni, Euclid avrà prodotto immagini e dati fotometrici per più di un miliardo di galassie e milioni di spettri di galassie, dati che saranno di grande importanza anche per molti altri settori dell’astrofisica.

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