ROMA – “Gridano le persone in fuga ammassate sulle navi, in cerca di speranza, non sapendo quali porti potranno accoglierli, nell’Europa che però apre i porti alle imbarcazioni che devono caricare sofisticati e costosi armamenti, capaci di produrre devastazioni che non risparmiano nemmeno i bambini”. Lo ha detto il Papa all’udienza con la Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali (Roaco).
“A volte penso anche all’ira di Dio che si scatenerà contro i responsabili dei Paesi che parlano di pace e vendono le armi per fare queste guerre. Questa ipocrisia è un peccato”, ha detto ancora il Papa.
“Un pensiero insistente mi accompagna pensando all’Iraq – dove ho la volontà di andare il prossimo anno -, perché possa guardare avanti attraverso la pacifica e condivisa partecipazione alla costruzione del bene comune di tutte le componenti anche religiose della società e non ricada in tensioni che vengono dai mai sopiti conflitti delle potenze regionali”.
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