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Tg politico Parlamentare, edizione del 10 febbraio 2023

Si parla del vertice di Macron senza l'Italia, dello sciopero di Cospito contro il 41 bis, del ricordo delle foibe e della partecipazione di Zelensky a Sanremo

Pubblicato:10-02-2023 18:44
Ultimo aggiornamento:10-02-2023 18:44
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tg politico 10 febbraio
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MELONI: VERTICE SENZA ITALIA ERRORE DI MACRON

Ancora tensioni tra Italia e Francia. Dopo il vertice a Parigi tra Macron, Scholz e Zelensky, la premier Giorgia Meloni torna a parlare dell’esclusione dell’Italia. “E’ stato un errore politico di Macron”, attacca Meloni al termine del Consiglio europeo, perché tutti i Paesi sono compatti a sostegno dell’Ucraina. “Non ci può essere un’Unione di prima o terza classe, ricordiamoci del Titanic, se una nave affonda non conta quanto hai pagato il biglietto”, sottolinea la premier. A rilanciare la polemica ci pensa anche Matteo Salvini che accusa il presidente francese di “spocchia incomprensibile”. Intanto, il governo incassa l’appoggio di Bruxelles sulla gestione dei flussi migratori. Secondo Meloni ci sarà un cambio di passo.

COSPITO: SCIOPERO FAME FINCHÈ SARÒ AL 41 BIS

Lo sciopero della fame di Alfredo Cospito cesserà solo quando l’anarchico uscirà dal 41 bis. A giurarlo è Flavio Rossi Albertini, legale del detenuto in sciopero della fame da ottobre, dopo la conferma del carcere duro ai suoi danni ribadita ieri dal ministro di Giustizia Carlo Nordio. “Hanno deciso di tumularmi in questo sarcofago di cemento”, ha detto Cospito al suo legale. Secondo l’avvocato, Cospito “è un anarchico individualista” e parlare di 41 bis “è dunque un ossimoro perché non c’è alcun rapporto con l’esterno da recidere”. L’anarchico non si rivolgerà al presidente della Repubblica o al papa per chiedere la grazia, nonostante le sue condizioni di salute appaiano critiche. “Ha già perso 47 chili, da settimane ci aspettiamo il tracollo – racconta l’avvocato – do quasi per scontato che morirà”.

FOIBE, MATTARELLA: “ITALIA SIA UNITA NEL RICORDO”

Non utilizzare le tragedie della storia come strumento di lotta politica. E’ l’invito di Sergio Mattarella nel Giorno del ricordo, istituito nel 2004 per conservare la memoria delle vittime delle foibe. “Il Paese non si divida ma sia unito nel ricordo, la verità rende liberi”, dice il presidente della Repubblica durante le celebrazioni al Quirinale. “Per molte vittime- ricorda ancora Mattarella- l’unica colpa fu quella di essere italiani”. Il capo dello Stato parla di una “tragedia dimenticata e di un carico di sofferenze rimosse per troppo tempo”, dice “no al negazionismo” e invita a “rimuovere la cortina d’indifferenza” e “non avere paura della verità”. Tanti, poi, i messaggi bipartisan. Per un giorno maggioranza e opposizione si ritrovano insieme per lo stesso invito: “Mai dimenticare la tragedia” delle foibe.


SANREMO, “ZELENSKY HA PREFERITO LA LETTERA”

Il Festival di Sanremo non è di destra né di sinistra, è di tutti. Amadeus respinge gli attacchi della politica e garantisce di non aver mai avuto pressioni. Anche sull’intervento di Zelensky, dice, è stato lui ad aver scelto di mandare la lettera anziché un videomessaggio. Sul caso che riguarda il presidente ucraino ha parlato anche Giorgia Meloni: “Avrei preferito fosse presente, mi dispiace che su un tema del genere ci sia stata una polemica”. La premier ha comunque apprezzato la scelta di Zelensky di mandare una lettera al teatro Ariston.

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