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VIDEO | Termoscanner come per volare, Exposanità-Cosmofarma: “Tornare in presenza si può”

La direttrice generale di Bos descrive alla 'Dire' la situazione delle manifestazioni fieristiche, congelate dalla pandemia ma già organizzate per un'eventuale riapertura

Pubblicato:10-02-2021 20:09
Ultimo aggiornamento:11-02-2021 15:01

Francesca ferilli direttrice di Bos
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BOLOGNA – Termoscanner, come negli aeroporti, punti di sanificazione, garanzia di distanziamento. Le fiere sarebbero pronte a ripartire già domani. Invece, i calendari vengono periodicamente rivisti, con slittamenti delle manifestazioni, che torneranno in presenza non prima di giugno. “Fin da subito ci siamo attivati e abbiamo messo a punto le misure di sicurezza richieste che adottiamo anche nella vita quotidiana e permettono lo svolgimento in sicurezza delle manifestazioni fieristiche”, assicura Francesca Ferilli, direttrice generale di Bos, la società che organizza a Bologna Cosmofarma ed Exposanità, i saloni dedicati al settore delle farmacie e della salute, che si terranno dal 22 al 25 giugno prossimo, dopo ben diversi rinvii legati al permanere del blocco dell’attività fieristica deciso dal governo per contrastare la pandemia.

“Non è che non siamo pronti a gestire dei saloni adesso, è che non ci è concesso. Eravamo pronti a ottobre con il Saie, dove abbiamo applicato tutte le misure di sicurezza e non è stato riscontrato nessun rischio”, sottolinea Ferilli. Insomma, organizzare degli eventi fieristici in sicurezza è possibile, secondo la manager. “Si può organizzare una fiera, soprattutto visto che si parla di manifestazioni professionali. Le persone arrivano da noi per fare business. Tutte attività possono essere pre-organizzate, agevolando la visita, magari allungando la durata della manifestazione e diluendo le presenze”, spiega Ferilli parlando alla ‘Dire’. Quello che è certo è che non si può rinunciare agli eventi in presenza, lo dicono i visitatori: “Un’indagine sui visitatori di Cosmofarma ed Exposanità ci dice che il 91% ha dichiarato non solo che la manifestazione si conferma come un momento necessario per fare business, ma che è forse anche più utile che in passato. La parte di business commerciale diventa necessaria per trovare nuovi clienti, nuovi fornitori, perché non si riesce tramite il digitale”, conclude Ferilli.

LE FIERE “NON SONO SAGRE DI PAESE”, MA “IL GOVERNO NON HA CAPITO”

Fiere chiuse, centri commerciali aperti. È il “paradosso” al quale non si arrendono gli organizzatori di Cosmofarma ed Exposanità, due eventi dedicati al mondo della salute e delle farmacie, che si svolgeranno, dopo numerosi rinvii, dal 22 al 25 giugno a Bologna. “Il comparto fieristico non è stato ascoltato per quello che realmente rappresenta, come aziende e come indotto”, sostiene Francesca Ferilli, direttrice generale di Bos, la società partecipata dalla Fiera di Bologna e da Senaf che organizza i due saloni.


“Ci tengo a precisare che sono fiere professionali. Quando il presidente Conte disse che esisteva una differenza tra fiere nazionali e internazionali, o fiere considerate B2c, o appunto sagre di paese come sono state ‘citate'”, ecco che andrebbe fatta una “reale distinzione: le persone che vengono ai nostri eventi sono persone qualificate professionali e vengono per fare business; vengono per ottenere un vantaggio informativo o formativo e ottenere uno scambio commerciale. Pertanto, tutte queste attività possono essere assolutamente preorganizzate”.

E dunque, “probabilmente sarebbe stato importante avere una voce all’interno del Governo per far capire che differenza c’è tra una manifestazione ‘b2b’ e una aperta al pubblico. Far capire la dinamica che sta dietro a un evento, che si organizza in un anno”, spiega Ferilli, parlando alla ‘Dire’. Per questo, insiste, “bloccare un evento a pochi giorni dall’apertura, se non peggio bloccarlo in corso, come Mecspe, significa fare un danno grandissimo non solo alla manifestazione, ma a tutte le aziende coinvolte e, a catena, sull’indotto”. E alla fine, ammette la manager, è più la rabbia che la delusione.

“Siamo più arrabbiati che delusi, molta della sofferenza del comparto fieristico- dice Ferilli- poteva essere gestita diversamente. La verità è che non abbiamo niente di diverso rispetto a un centro commerciale, che, a differenza delle fiere, invece in questo arco di anno non è rimasto chiuso. Non c’è nulla di diverso, se non la garanzia ulteriore che da noi le persone non vengono per diletto, ma per business e in massima sicurezza”, assicura Ferilli.

Per il resto, nemmeno gli aiuti messi fin qui a disposizione del settore sono di aiuto. “Nella realtà qualsiasi ristoro che ci viene concesso non è comunque sufficiente, perché per questo settore non si tratta di coprire una giornata di lavoro, quello perso è un intero anno di lavoro”, è lo sfogo della direttrice generale di Bos.

“MOLTI FARMACISTI SI STANNO FORMANDO PER DARE SOSTEGNO ALLA CAMPAGNA VACCINALE”

Non solo test sierologici e tamponi rapidi. Le farmacie si stanno preparando in vista di un’eventuale chiamata alle ‘armi’ per la campagna vaccinale contro il Covid-19. “Molti farmacisti si stanno formando per dare sostegno alla campagna vaccinale”, assicura Francesca Ferilli, direttrice generale di Bos, la società partecipata dalla Fiera di Bologna e da Senaf che organizza Cosmofarma e Exposanità, i saloni dedicati al settore delle farmacie e della salute che si svolgeranno dal 22 al 25 giugno a Bologna. “Tratteremo anche il tema dei vaccini”, conferma Ferilli, anticipando i contenuti delle manifestazioni.

“Oggi si va in farmacia spesso per necessità, ma la farmacia può dare tantissimo, un supporto, una relazione che può accelerare determinati processi che il servizio sanitario nazionale fa fatica a impostare”, spiega Ferilli parlando alla ‘Dire’. “Il nuovo claim della prossima edizione di Cosmofarma è ‘Reazione’: vogliamo dare un input e raccontare quello che è successo in questi mesi, come gli operatori si sono adeguati alla situazione pandemica. L’obiettivo è innescare una riflessione su temi attuali, come terapie digitali, nuovi farmaci, vaccini, per dare l’opportunità agli operatori del settore di aggiornarsi e poter rispondere nel modo migliore possibile a questa situazione”, conclude.

“È TEMPO DI REALIZZARE UN’ALLEANZA TRA LE FIERE DI BOLOGNA E RIMINI”

Per l’integrazione tra le fiere di Bologna e Rimini “è tempo”. La vasta galassia degli organizzatori fieristici che gravitano attorno alla Fiera di Bologna guarda con interesse alla fusione con l’expo romagnolo, un’operazione che porterebbe alla nascita del primo operatore nazionale del settore con benefici anche per le controllate di entrambe le società. “Credo che l’alleanza con Rimini possa aiutare la ripartenza del settore. L’alleanza crea forza”, evidenzia Francesca Ferilli, direttrice generale di Bos, la società partecipata dalla Fiera di Bologna e da Senaf che sotto le Due torri organizza Cosmofarma ed Exposanità.

“Per competere a livello internazionale è importante creare sinergie e fare sistema. Per questo, sono convinta che questo processo di aggregazione possa portare valore aggiunto e opportunità sui settori di interesse delle due fiere. Ogni quartiere porta avanti determinati progetti che, collaborando, possono avere ancora più rilevanza internazionale”, conclude Ferilli parlando alla ‘Dire’.

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