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Bielorussia, scomparso un altro dei capi dell’opposizione a Lukashenko

L'avvocato Maksim Znak risulta irragiungibile da ieri: lo denuncia l'Associazione dei bielorussi in Italia

Pubblicato:09-09-2020 11:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:51

bielorussia manifestazione
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ROMA – L’Associazione dei bielorussi in Italia ha denunciato la scomparsa di un altro esponente del Consiglio di coordinamento bielorusso, organo istituito per avviare il processo di risoluzione della crisi apertasi dopo le contestate elezioni presidenziali del 9 agosto, che hanno riconfermato in carica Alksander Lukashenko.

Secondo gli attivisti, l’avvocato Maksim Znak risulta irragiungibile da ieri: stamani alle 8.30 era atteso per una diretta online con una testata russa ma la linea si è interotta dopo poco.

L’avvocato avrebbe appena fatto in tempo a dire “maschere”, il modo in cui secondo l’Associazione “vengono indicate le persone dal volto coperto.


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La tesi è che Znak, 39 anni, sia stato arrestato all’alba a casa sua da uomini in tenuta antisommossa dal volto coperto con un passamontagna, come confermerebbe una foto diffusa su Telegram scattata di fronte casa sua.

Ormai solo un membro del Consiglio su sette è rimasto in libertà” denunciano ancora dall’Associazione dei bielorussi in Italia. “Si tratta di Svetlana Aleksievich” si legge nella nota. “Come tutti gli altri membri, però, anche lei è stata sottoposta in questi giorni a degli interrogatori presso l’Ufficio investigativo con l’accusa di pilotare la rivoluzione con metodi illegali per far cadere il Presidente. Aleksievich ha detto pubblicamente che si è rifiutata di testimoniare contro se stessa”.

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Nei giorni scorsi è stata invece arrestata Maria Kolesnikova, altra figura leader dell’opposizione anti-Lukashenko. Attualmente è in stato di fermo al confine tra la Bielorussia e l’Ucraina per dei controlli. Kolesnikova, denunciano i suoi sostenitori, sarebbe stata costretta dalle autorità a lasciare il Paese – così come accaduto alla candidata alle presidenziali, Svetlana Tikhanovskaja – ma lei si è rifiutata di attraversare il confine, preferendo “strappare il passaporto e lasciandosi arrestare”.

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