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Sognando le vacanze… ma dove vai se il ‘Green Pass Ue’ non ce l’hai?

L’editoriale del direttore Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:09-06-2021 18:28
Ultimo aggiornamento:09-06-2021 18:39

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ROMA – Dal primo luglio occhio al “Digital Covid certificate”, già battezzato ‘Green Pass’, che bisognerà avere per muoversi in piena libertà. L’europarlamento ha dato via libera al lavoro legislativo sul documento per facilitare gli spostamenti all’interno dell’Unione e contribuire alla ripresa economica. Il testo è stato approvato a grande maggioranza (546 voti a favore, 93 contrari e 51 astenuti), ora dovrà essere formalmente adottato dal Consiglio, convertito in legge e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, e sarà valido dal primo luglio 2021 e per i 12 mesi seguenti.

Il “green pass” sarà rilasciato gratuitamente dalle autorità nazionali (l’ente che vaccina, l’ospedale dove si è stati curati o il laboratorio che ha effettuato il tampone) e sarà disponibile in formato digitale o cartaceo con un codice QR. Il documento attesterà che una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o ha effettuato un test recente con esito negativo o che è guarita dall’infezione. Un accordo comune europeo renderà i certificati compatibili e verificabili in tutta l’Unione europea, oltre a prevenire frodi e falsificazioni. I primi ad aver diritto al certificato digitale Covid sono senza dubbio i vaccinati. Il “pass” durerà 9 mesi a partire dal quattordicesimo giorno dall’iniezione che immunizza.

Anche i guariti dal Covid hanno diritto al certificato, ma per loro la durata è inferiore: sei mesi. Chi invece si è sottoposto a tampone ed è risultato negativo, avrà libertà di circolazione per 48 ore.
In Italia la misura non è stata accolta bene da tutti, soprattutto nel centrodestra. “Il via libera al green pass Ue è una bellissima notizia. Uno strumento importante per incentivare la mobilità dei cittadini all’interno dell’Unione, una spinta propulsiva e decisiva per far ripartire il turismo, e con esso l’economia”, sottolinea con entusiasmo Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie. Uno strumento “accessibile ed efficace. Basta tamponi o quarantene. Vaccinati e guariti potranno circolare liberamente nel territorio Ue. Amici turisti vi aspettiamo in Italia” fa eco Antonio Tajani, Coordinatore nazionale di Forza Italia e Vicepresidente del Partito Popolare Europeo. Ma in casa Lega qualcosa non torna: “Le Regioni chiedono chiarezza sull’applicabilità del “green pass” dice il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga (Lega), interpellato dopo l’incontro con il premier Mario Draghi a Palazzo Chigi. “Sul Green Pass stiamo chiedendo di avere chiarezza sull’applicabilità – sottolinea Fedriga- perché dobbiamo dare certezze a delle categorie, e penso ad esempio al wedding, che è un settore già devastato dalla pandemia, e nello stesso tempo garantire tutta la sicurezza possibile”.

Per non parlare di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che urla: “Non permetteremo mai che il green pass nazionale diventi un metodo per ricattare i cittadini, negando loro la libertà di viaggiare, andare ad un concerto o cenare al ristorante come tutti. L’idea di essere costretti ad avere un lasciapassare per partecipare alla vita sociale è raggelante, letteralmente incompatibile con gli standard di una Nazione libera. Lo diciamo da sempre: questo strumento non può e non deve rientrare nella ‘normalità’ delle cose. Ripartire sì, ricattare no”.

Altra novità l’accordo nel centrodestra sui candidati comuni per le prossime elezioni amministrative. Dopo vari rinvii oggi Salvini e Meloni hanno finalmente trovato la quadra: a Roma l’avvocato Michetti fortemente sostenuto da Meloni correrà come sindaco affiancato da Matone come prosindaca voluta da Salvini,
con Sgarbi assessore alla Cultura; a Torino ci sarà Paolo Damilano, a Napoli Maresca, mentre a Milano, casa di Salvini, contro Beppe Sala, sindaco uscente, il centrodestra, a quanto ho saputo, punterà su Oscar di Montigny, uomo Mediolanum, che dal 1997 condivide la sua vita con Sara, figlia del fondatore della
Banca, Ennio Doris, “donna fantastica, unica, mamma esemplare di 5 figli, nonché compagna di vita attenta, costantemente al mio fianco e sempre pronta sostenermi quando necessario”. Par di capire che la vicesindaco c’è già. A Bologna, invece, il centrodestra sa già di perdere e quindi si sta cercando chi
sacrificare.


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