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Turchia pronta all’offensiva nel nord della Siria. Gli Usa ritirano le truppe, Trump: “Via da queste guerre ridicole”

Gli Stati Uniti hanno annunciato il ritiro delle truppe dal Nord della Siria, mentre sembra imminente un attacco da parte della Turchia

Pubblicato:07-10-2019 09:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:47
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ROMA – Gli Stati Uniti hanno annunciato il ritiro delle truppe dal Nord della Siria, segnando una svolta nella loro politica militare, mentre sembra imminente un attacco nella regione da parte della Turchia. La notizia arriva dalla Casa Bianca, che riferisce di una telefonata, ieri, tra il presidente statunitense Donald Trump e l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan.

Il ritiro dei militari sarebbe già in corso, stando a una nota riportata dal sito delle ‘Forze democratiche siriane’ fino a poco tempo fa sostenute da Washington nella guerra al cosiddetto Stato Islamico. “Malgrado tutti gli sforzi che abbiamo fatto per evitare il conflitto, il nostro impegno per l’accordo sul meccanismo di sicurezza e la presa in carico, da parte nostra, delle misure necessarie, le forze Usa non hanno adempiuto alle loro responsabilità e si sono ritirati dalle aree di confine con la Turchia- si legge nel comunicato-. L’attacco immotivato (“non provocato”) della Turchia nelle nostre aree avrà un impatto negativo nella nostra lotta contro Isis e sulla stabilità e la pace che abbiamo creato nella regione negli anni recenti”.

“Come Forze siriane democratiche, siamo determinati a difendere la nostra terra a tutti i costi” conclude la nota, invitando “curdi, arabi, assiri e siriaci” a rafforzare la propria unità.


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TRUMP ACCUSA L’EUROPA: NON HA RIPRESO COMBATTENTI ISIS

“Abbiamo sconfitto in fretta il 100% del Califfato di Isis, catturando migliaia di combattenti Isis, principalmente provenienti dall’Europa. Ma l’Europa non li ha voluti indietro, ci diceva “teneteveli, Stati Uniti!” Così in una serie di tweet il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, all’indomani della notizia del ritiro delle truppe statunitensi dalla Siria. “Dicevo ‘NO’, già vi abbiamo fatto un gran favore e ora volete che li teniamo nelle prigioni statunitensi, con costi enormi. Sono vostri, per i processi- prosegue Trump sul social network-. Dicevano ancora di ‘NO’, pensando, come sempre, che gli Stati Uniti siano “fessi”: sulla Nato, sul commercio, su qualsiasi cosa. I curdi hanno combattuto con noi ma erano pagati massicciamente in termini di denaro ed equipaggiamento. Hanno combattuto la Turchia per decenni. Ho contenuto questo conflitto per oltre 3 anni, ma è ora di uscire da queste ridicole guerre infinite, molte delle quali tribali, e portare i nostri soldati a casa”.

“Combatteremo dove sarà per il nostro vantaggio, e combatteremo solo per vincere” prosegue Trump, usando lo stampatello che nel linguaggio dei social corrisponde a un tono della voce più alto. “Turchia, Europa, Siria, Iran, Iraq, Russia e curdi ora devono chiarire la situazione e cosa vogliono fare con i combattenti dell’Isis catturati nelle loro vicinanze- conclude- Siamo a 7000 miglia di distanza e schiacceremo di nuovo l’Isis, se arriveranno in qualsiasi posto vicino a noi”.

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