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Siria, la rabbia dei curdi: “Esclusi dalla commissione per la Costituzione, è inaccettabile”

Lo ha dichiarato in una nota di Amjed Osman, portavoce del Consiglio democratico siriano

Pubblicato:26-09-2019 17:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:45

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ROMA – “Noi Autorità dell’est della Siria non accetteranno i risultati della Commissione costituzionale, e dichiariamo che la nostra esclusione è il risultato del veto imposto dalla Turchia”.

Lo ha dichiarato in una nota di Amjed Osman, portavoce del Consiglio democratico siriano (Syrian democratic council, Sdc), a qualche giorno dall’annuncio da parte delle Nazioni Unite della creazione di una Commissione incaricata di redigere la bozza della Costituzione della Siria. L’Sdc è l’ombrello politico delle Forze democratiche siriane, gruppo armato in cui confluiscono sia i curdo-siriani, che vari gruppi arabi.

Secondo quanto si legge nella nota, la Commissione sarà composta da 150 membri di cui 50 rappresentanti del governo del presidente Bashar Al-Assad, 50 esponenti dei gruppi di opposizione e 50 personalità espressione della società civile siriana.


Osman pone un interrogativo: “il vero problema non è capire chi scriverà la nuova Costituzione, ma in che modo rappresentare tutti i siriani”. Ha quindi chiarito che l’Sdc non è mai stato invitato a partecipare a questi colloqui, “fatta eccezione per alcuni colloqui informali”, sebbene tale movimento politico “lavori per costruire un’alternativa democratica per la Siria”.

Quindi il portavoce ha sottolineato che la situazione a Damasco “è lungi dall’essere risolta”, e ha accusato la Commissione di inutilità; “Quell’organismo- ha detto ancora Osman- è scollegato dalla popolazione, i suoi rappresentanti non hanno né la forza né l’influenza necessaria”. Per uscire dalla guerra e rimettere in piedi il Paese, conclude il portavoce, “serve radunare le forze realmente rappresentative presenti sul terreno”.

Infine ha fatto sapere che il presidente dell’Sdc, Ilham Ahmed, sta compiendo un tour negli Stati Uniti per incontrare diversi rappresentanti delle opposizioni in modo da costruire “un progetto condiviso per la Siria”.

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