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Report della Commissione Esteri del 7 settembre

Di seguito un estratto degli interventi odierni

Pubblicato:07-09-2023 10:43
Ultimo aggiornamento:12-09-2023 12:01

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SAN MARINO – Al centro dei lavori odierni è l’incontro con la Presidente della Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato della Repubblica italiana, Sen. Stefania Craxi, in visita oggi nella Repubblica di San Marino, con un’agenda fitta di appuntamenti istituzionali. Tra gli altri, in mattinata è stata ricevuta in Udienza dai Capitani Reggenti, Alessandro Scarano e Adele Tonnini, ed è stata insignita dell’onoreficienza dell’Ordine equestre di Sant’Agata.

La Senatrice Craxi è stata quindi accolta dalla Presidente della Commissione Denise Bronzetti che le ha rivolto l’invito per riceverla nuovamente insieme alla Commissione omologa della Repubblica italiana. Di qui l’auspicio che “la prosecuzione del percorso di dialogo e confronto possa essere sempre più costante- prosegue Bronzetti- e, se occorre, permanente tra le due Commissioni, al fine di fornire positivo e concreto supporto all’azione dei nostri rispettivi governi”. Per un rapporto più intenso tra le Commissioni parlamentari Affari esteri si è espressa in favore la stessa presidente Craxi che infatti ha raccolto l’auspicio, invitando a sua volta la Commissione Affari esteri sammarinese a Roma, per una seduta congiunta con l’omologo organismo parlamentare italiano “per continuare a discutere i temi affrontati oggi”. Ovvero: non solo i tavoli tecnici aperti a livello bilaterale, ma, in primis, il negoziato di San Marino per l’accordo di Associazione con l’Ue, e anche “le sfide epocali che abbiamo di fronte e che non possono essere affrontate da soli”, chiosa Craxi. La Senatrice si riferisce alla guerra in Ucraina e quindi al rischio dello “scontro tra le democrazie occidentali da un lato e dall’altro i sistemi autocratici”, ma anche al fenomeno migratorio del Mediterraneo.

L’On. Craxi tocca anche il tema delle sanzioni europee mosse nei confronti della Russia, consapevole che per San Marino “non è stata una decisione semplice”. Però “di fronte a una tale violazione del diritto- motiva- l’Occidente non poteva che dare un segnale di unità e un’azione unitaria contro una prepotenza inaccettabile, oggi avvenuta nei confronti dell’Ucraina, ma sarebbe inaccettabile domani per chiunque”.


Concluso il dibattito e l’incontro dell’On Craxi con i commissari, la Commissione prosegue con gli altri comma all’ordine del giorno: il primo è relativo all’esame del Protocollo di Emendamento alla Convenzione sulla protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato di dati a carattere personale, quindi seguono i riferimenti sulla revoca o cessazione dell’incarico di agenti diplomatici e consolari. Infine, il Sds Affari Esteri Luca Beccari richiede l’inserimento- poi accordato dai commissari- all’ordine del giorno di un comma aggiuntivo, per la presa d’Atto di un Accordo con l’Organizzazione mondiale del Turismo, in vista dell’organizzazione della Conferenza prevista il prossimo novembre sul Titano sul Turismo accessibile, evento che, come spiega lo stesso Segretario, vedrà la compartecipazione anche del Ministero del turismo italiano. I lavori della Commissione quindi si concludono.

Di seguito un estratto del dibattito al comma 1. Incontro con la Presidente della Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato della Repubblica italiana, Sen. Stefania Craxi

Denise Bronzetti, Ar-Npr, presidente della Commissione:

Benvenuta Presidente Craxi, la ringrazio a nome mia e di tutta la Commissione per la sua disponibilità, è un onore averla qua. Speriamo di averla presto in questa sede anche insieme alla Commissione che rappresenta. La Sua visita è anche l’occasione per sottolineare i rapporti tra i nostri due Paesi caratterizzati da vincoli di amicizia e buon vicinato, da legami territoriali e da un confronto concreto su sfide che richiedono uno sforzo comune. La Sua gradita visita rappresenta anche l’importanza del ruolo parlamentare nella definizione di politiche che vadano a beneficio di entrambi i Paesi, oltre per rinsaldare la proficua collaborazione che ci deve essere anche in seno agli organismi internazionali, utili a rilanciare nuove opportunità di confronto bilaterale.

Auspico che la prosecuzione del percorso di dialogo e confronto possa essere sempre più costante e, se occorre, permanente tra le due commissioni, al fine di fornire positivo e concreto supporto all’azione dei nostri rispettivi governi su tematiche di cui abbiamo ampiamente discusso e che saranno oggetto dei lavori della Commissione oggi, per poter sviluppare proposte e progettualità, anche su tavoli tecnici in corso, di rilevanza notevole. Lascio la parola al Segretario di Stato Beccari. Buon lavoro.

Luca Beccari, Segretario di Stato per gli Affari Esteri

Porto la sintesi del nostro incontro bilaterale di questa mattina, incentrato sui temi di maggiore attualità per San Marino, ma anche per l’Italia. E che Per San Marino sono certamente il percorso di associazione europea e per l’Italia la gestione del proprio ruolo come paese membro dell’Ue, in ambito di una situazione complessa della macro-Regione Europa, alla luce dei conflitti più recenti, ma anche di tante sfide che impegnano gli Stati della Regione. E’ stato un momento anche per affrontare i punti principali del tema bilaterale che, con grande soddisfazione, mi sento di poter dire sta evolvendo e svoltando in una serie di iniziative che iniziano ad abbracciare progettualità e a lasciare il fronte dell’emergenza. A inizio del mio mandato i dossier aperti erano tanti e nei primi anni l’elenco si è arricchito per via della Pandemia. Oggi abbiamo avuto modo di ripercorrere una carrellata delle numerose intese sottoscritte negli ultimi anni e dei numerosi incontri avuti a tutti i livelli che hanno arricchito il rapporto bilaterale e iniziato a creare le condizioni per smettere di seguire le emergenze e iniziare invece a lavorare sulla progettualità. Nella prossima settimana si terra un incontro tecnico al Ministero dei trasporti per riaprire il tema ‘aeroporto’: saremo presenti anche io e il Sds Gatti, seguiranno poi altri tavoli tecnici.
Il Rapporto bilaterale San Marino- Italia a è fatto di diverse dimensioni, c’è l’attività governativa, poi c’è il rapporto con Regioni e Comuni a noi vicini, per altri temi anche con Regioni più lontane, come Lombardia. E tra le progettualità che possono svilupparsi, laddove ci sia coinvolgimento con le comunità locali, vicine a San Marino, si inserisce l’aeroporto di San Marino che richiede l’interessamento del Comune di Rimini, della Provincia, della Regione Emilia Romagna.

È importante e non secondario anche il rapporto che possiamo avere a livello di Parlamenti. Se rimane solo a livello governativo e diplomatico è insufficiente per creare una unione di intenti: il rapporto tra i nostri parlamenti è fondamentale per dare forza a progettualità di tipo più esecutivo e per costruire un ambiente favorevole allo sviluppo delle relazioni.

Non è infrequente che in passato molte iniziative nate dai rapporti tra governi abbiano poi trovato in parlamento dei momenti di stallo, perché la percezione del rapporto bilaterale può essere diversa. È importante perciò che continui l’attività di incontro a livello della Commissione Affari Esteri e, più in generale, a livello parlamentare. Può essere uno scambio di esperienze e di vedute da prospettive diversa da quella governativa. Voglio ringraziare la presidente per l’approvazione in Commissione Affari esteri in Senato dell’Accordo in materia radiotelevisiva con la Repubblica di San Marino, che diventa esecutivo, e per aver dato impulso ad altri accordi in attesa di ratifica, per cui abbiamo prospettiva ottimistica di una piena entrata in vigore. Ringraziamo per la disponibilità manifestata oggi per contribuire alla valorizzazione dei rapporti San Marino-Italia.

On. Stefania Craxi

Ho appena avuto l’onore di essere insignita di una importante Onorificenza da parte della Repubblica di San Marino (Ndr: Onorificenza dell’Ordine di Sant’Agata) e ho detto che l’accolgo con onore, ma la ritengo anche un impegno nei confronti di questa comunità con cui il legame non è nato dall’oggi. Il legame tra la Repubblica di San Marino e la mia famiglia è un legame antico- Questa terra di libertà che ha dato rifugio a Garibaldi quando era inseguito da 5 eserciti- e anche io in questi anni ho coltivato questo rapporto in varie occasioni.

Anche io attribuisco una particolare rilevanza ai rapporti tra Parlamenti, è un rapporto più libero e franco di quello che si può avere con i Governi, e si creano legami più stabili. Magari chi è parlamentare resta in carica di più dei governi che – per lo meno da noi- hanno l’abitudine di essere più brevi. Mi auguro non sia il destino di questo governo perché credo, in generale, e non faccio un discorso partigiano- che la stabilità sia utile sul piano interno per poter fare riforme, poter affrontare progetti di ampio respiro, sia utile all’opposizione per prepararsi alla presentazione di un progetto alternativo e sia utile anche nei rapporti internazionali. La stabilità è un valore.

Il legame con San Marino è un legame antico che si nutre nei secoli, non solo di un sentimento fraterno, ma si è nutrito di scambi economici, culturali e politici importanti. Negli ultimi 4 anni, con il passare dei governi si è riaccesa l’intensificazione dei nostri rapporti, abbiamo firmato diversi trattati. E oggi stessa non vengo a mani vuote: proprio ieri abbiamo approvato in Senato il Trattato sul sistema radiotelevisivo e questa mattina, alla Camera, hanno incardinato il Trattato sulla materia giudiziaria. È un lavoro che stiamo facendo nell’interesse delle nostre Repubbliche.

Questo lavoro – e la vostra credo sia stata una scelta lungimirante- ha anche bisogno di intensificarsi e proseguire sicuramente a livello bilaterale, ma in un contesto di respiro più ampio come quello europeo. che è un tavolo importante. In un sistema internazionale così globalizzato e interconnesso non si può pensare di essere delle ‘monadi’ e bisogna sapere che quelli sono i tavoli in cui ci si deve confrontare e in cui si deve continuare a difendere gli interessi nazionali.

Quando dico ‘in tempi complessi come i nostri’ indico un tempo in cui forse mai abbiamo affrontato tanti pericoli per l’umanità come questi. Ci sono dei conflitti aperti attualmente, primo fra tutti quello ucraino, e anche qua so che la decisione di aderire alle sanzioni europee non è stata una decisione semplice, però io penso anche che, di fronte a una tale violazione del diritto- pericolosissima, perché se facessimo passare l’idea che si può fare a meno del diritto internazionale, ma può invece prevalere la legge della forza, sarebbe un rischio per tutti- l’occidente non poteva che dare un segnale di unità e un’azione unitaria contro una prepotenza inaccettabile, oggi avvenuta nei confronti dell’Ucraina, ma sarebbe inaccettabile domani per chiunque.

In questi tempi così difficili e gravi di pericolo, in cui si staglia di fronte a noi uno scontro forse epocale tra due superpotenze- come quello affrontato durante la Guerra Fredda di cui non siamo nostalgici- noi dobbiamo rinsaldare i legami dell’Occidente e lo dobbiamo fare sulla base di valori che ci accomunano e lo dobbiamo fare per affrontare tutti insieme- nessuno tra noi può farlo da solo- sfide epocali che ci stanno davanti. C’è di fronte a noi un conflitto tra sistemi: da una parte le democrazie occidentali, dall’altro i sistemi autocratici. Poi ci saranno di fronte a noi sfide epocali come quelle sul tema migratorio. Continuiamo in Italia a chiamarla emergenza, ma non è un problema transitorio, è una sfida epocale che deriva da altri problemi, in primis i cambiamenti climatici che portano in Africa a siccità e carestie. Abbiamo di fronte sfide epocali e non possono che essere affrontate insieme in un contesto più ampio.

Anche io penso che le sanzioni – che però sono l’unico strumento pacifico che abbiamo- difficilmente funzionino, ma era importante dare un segnale di unità di reazione dell’Occidente. Immaginate cosa sarebbe successo di fronte all’invasione di uno Stato sovrano, se l’Occidente non avesse reagito e non si fosse dimostrato compatto.

Abbiamo quindi parlato dello sviluppo del Mediterraneo. Io lo intendo come concetto molto ampio, per me ‘Mediterraneo’ vuole dire i Balcani e l’Africa che definisco ‘Mediterraneo profondo’: sono faglie di grandi instabilità, su cui noi scontiamo un grande ritardo. Le Grandi nazioni dell’Occidente sarebbero dovute intervenire prima e diminuire l’enorme divario tra nord-sud del mondo. Noi stessi Occidentali- e ricchi- ci poniamo dei problemi sacrosanti, ma non ci rendiamo conto che parliamo di realtà molto diverse dalle nostre. Facciamo bene a porre il tema dei diritti umani, ma dobbiamo guardare bene quelle realtà e renderci conto che, in molte di queste realtà i diritti umani sono essenzialmente ‘diritto alla vita’, accesso a cibo e acqua, cure mediche. Noi in Europa e occidente decliniamo i diritti umani un po’ ideologicamente. Questo colpevole ritardo ha fatto sì che in queste aree a sud del mondo siano entrate -e malamente- nazioni non necessariamente amiche dell’Occidente, per questo dobbiamo raddoppiare gli sforzi e guardare queste Regioni, perché da queste Regioni dipende il nostro futuro e la possibilità di affrontare sfide che, se guardiamo nei numeri, sono sfide epocali che fanno paura. Nella nostra commissione discutiamo molto di queste questioni.

La nostra commissione è “Esteri e difesa” del senato italiano. Il Tema sicurezza dopo la guerra in Ucraina è diventato centrale, ma la sicurezza non è solo sicurezza in armi e dei confini, è anche sicurezza umana e la gestione di questi diritti umani che vanno declinati in quel Paese in altro modo e quindi l’iniziare a ragionare sullo sviluppo di tutte quelle Regioni, perché dal non sviluppo di quelle Regioni deriverà l’insicurezza delle nostre Repubbliche.

Vi ringrazio di questa opportunità e onore riservato in questa visita. Sono certa continueremo a coltivare questi rapporti anche parlamentari e vi invito a venire in commissione in Italia, quando lo riterrete, e continuare i nostri ragionamenti.

Denise Bronzetti, Ar-Npr
Accogliamo con favore l’invito e vedremo di mettere in campo le azioni perché ciò possa avvenire in tempi rapidi.

Gerardo Giovagnoli, Psd-Npr

A proposito delle relazioni tra Italia-San Marino. Le nostre Repubbliche in questo periodo trovano ulteriori elementi di scambio e proficua collaborazione perché sono- speriamo- gli ultimi mesi per San Marino di un negoziato innovativo che porterà all’Accordo di Associazione con l’Unione Europea che dovrà consentirci un ulteriore step di integrazione anche con l’Italia e l’ingresso nel Mercato unico, che è il maggiore scopo di questo accordo.

Le relazione tra i nostri Paesi, contrassegnati da uno spirito di amicizia, trovano nuovi elementi più strutturati e internazionali di cooperazione. Affronteremo un gradino verso l’alto con la Comunità internazionale, noi abbiamo bisogno oggi- diversamente dal motto del passato- di essere ‘noti agli altri’ in senso positivo e l’interazione con l’Italia è uno degli aspetti principali di questa nostra esposizione verso l’esterno, attraverso la collaborazioni tra Stato, governo e parlamento.

Giuseppe Maria Morganti, Libera

Anche la nostra parte politica è contenta di questo tipo di relazione affinché porti allo sviluppo del dialogo e alle risoluzioni dei problemi. Piccola premessa: sono molto felice lei Presidente abbia fatto un riferimento allo scalpo di Garibaldi. La Repubblica di San Marino ha tentato di dare un imprinting proprio rispetto a questo periodo storico, cercando di valorizzarlo e di viverlo all’epoca in modo ‘indipendente’: quando ci sono motivazioni quali la libertà e la democrazia anche gli eserciti – ben 5 inseguivano Garibaldi- perdono.

In parallelo, sono da sempre molto colpito dal coraggio manifestato, in certe occasioni, da parte italiana, quando suo padre era al governo, rispetto al differenziarsi da politiche più aggressive. Quando si parla di pace e di dialogo la Repubblica di San Marino intende e vuole esserci. Abbiamo sì avuto qualche difficoltà ad aderire alle sanzioni europee nei confronti dei russi. Perché da sempre pensiamo che il dialogo comunque debba essere tenuto al primo posto e che la neutralità è necessaria manifestarla anche in scelte non in linea con i propri alleati. E questa è un’analogia anche con il caso della crisi di Sigonella. Ci ricordiamo i passaggi importanti della storia italiana e di un popolo retto da politici illuminati che riescono a manifestare una propria posizione, agendo portando elementi di forte novità utili per definire la situazione internazionale. E in quel caso, l’apertura del dialogo aveva consentito di fare passi in avanti verso la stabilità nell’area del Mediterraneo, stabilità che oggi non c’è più.

On. Stefania Craxi

Craxi è stato uomo dell’Occidente e ha sempre tenuto in mente il rapporto transatlantico senza tentennamenti, ma senza subalternità. Dopo di che, di fronte a uno scontro epocale che vede da una parte le democrazie occidentali e dall’altra parte i sistemi dittatoriali autocratici, un conto è la neutralità delle armi, ma la neutralità delle posizioni non si può tenere e va fatta una scelta di campo. A Sigonella Craxi scelse di difendere lo stesso principio che noi stiamo difendendo in Ucraina, la difesa del diritto internazionale quale unico regolatore dei conflitti internazionali.

Francesco Mussoni, Pdcs

Il filo che unisce la nostra storia, identità e il nostra futuro e che ci lega sono questi valori comuni che sono la difesa della democrazia, della pace, l’approccio repubblicano e la difesa dei diritti umani e tutto questo è confermato da una parte di storia comune. Certo, i rapporti tra i due nostri Paesi non sono sempre stati idilliaci, abbiamo vissuto anche momenti difficili tra paesi, ma oggi i passi istituzionali che abbiamo fatto- che sono anche il rilancio della nostra democrazia rispetto ai valori europei- possono vedere la vicinanza della Repubblica italiana nell’accompagnare, su basi di autonomia e rispetto, il nostro Paese verso una crescita ulteriore. Non siamo una potenza mondiale, ma da un punto di vista di identità storica, di diritto e tutela delle persone la nostra Repubblica può essere un unicum: continuiamo a lavorare per consolidare questo filo che lega le nostre realtà. Era da tempo che il Presidente della commissione Esteri italiana non veniva nel nostro parlamento e anche questo passaggio è rilevante, oltre al fatto che il Presidente, in questo caso, è persona a noi nota e vicina da tempo.

Paolo Rondelli, Rete

Ho apprezzato un paio di passaggi, in particolare, di quello che ha detto, Presidente. In primis, la precisazione su Sigonella e sulle attività di quel periodo dell’allora Presidente del consiglio italiano- che era suo padre- e tracciò, dal punto di vista storico, un momento importante per la democrazia europea, che giustamente ha richiamato come valori da proteggere, in un momento come quello attuale. Quindi sull’uso eccessivo retorico dei diritti umani: spesso è un boomerang. Ovvio bisogna parlarne, ma bisogna farlo con giudizio e con una conoscenza dei tessuti sociali e politici di cui si va a parlare, altrimenti sono solo uno slogan e ho apprezzato molto questo passaggio, è esattamente la mia linea.

Nicola Renzi, Rf

La visita del Presidente è un dato per noi rilevante e speriamo possa inserirsi in un percorso che vogliamo ravvivare e continuare . Porto una reazione doverosa a quello che lei ci ha detto, cercando di portare testimonianza della storia recente del nostro paese. Mi riferisco al rispetto del diritto internazionale e a quanto sta accadendo in Ucraina. Sono stato l’ex Segretario di Stato agli Esteri che ha favorito e realizzato la visita ministro degli Esteri russo Lavrov a San Marino, oramai 5 anni fa, un momento in cui il mondo era completamente diverso e in cui si potevano costruire forme di collaborazione e amicizia. Con lo scoppio della guerra tutti i paesi hanno poi l’obbligo di rivedere le proprie posizioni, per cui non abbiamo avuto incertezza nell’aderire alle sanzioni. Lo abbiamo fatto con rammarico perché la nostra è una storia forte di neutralità, ma siamo in dovere di schierarci nella parte giusta delle democrazie occidentali che, seppur zoppicanti, ci hanno donato forti valori di liberà cui siamo profondamente attaccati da sammarinesi.

Ci tengo anche a sottolineare che anche la storia della Repubblica di San Marino è cambiata negli ultimi anni in maniera repentina e oggi speriamo possa cambiare nuovamente, abbiamo dato dimostrazioni nella continuità dei governi di volere fare tanti passi avanti nei confronti delle regole internazionali, nel rispetto dei diritti umani, ma anche nella trasparenza e lotta ai fenomeni distorsivi in genere, e oggi ci apprestiamo a concludere l’Accordo di associazione con l’Unione europea. Noi siamo sempre fortemente convinti che questo è un accordo che dobbiamo fare ‘insieme’ alla Repubblica italiana, alla luce della nostra partnership e del rapporto ‘ombelicale’ per noi e per le aree limitrofi italiane. L’auspicio è che sia un accordo che tenga conto delle specificità e delle aspirazioni di San Marino nel quadro più complessivo dell’acquis comunitario. La trattativa sta volgendo al termine e speriamo di poterlo concretizzare, e per farlo, abbiamo bisogno dell’Italia e di alcune articolazioni dell’Italia come Mef, Banca d’Italia e tutte le strutture che sovrintendono il sistema bancario.

On. Stefania Craxi: Avrete bisogno assolutamente di Banca d’Italia e del Mef per concretizzare accordo Ue, saranno argomenti da approfondire con il ministro Tajani.

In Europa ci si è illusi di poter coinvolgere la Russia in dialogo più serrato, ma l’atto inemendabile purtroppo compiuto da Putin ha messo fuori la Russia dal terreno internazionale e già per questo la Russia ha perso. Un conto è trattare da paritario con l’Europa, un conto come partner della Cina. Non glielo auguro ed è la fine che stanno facendo.

Carlotta Andruccioli, Dml

E’ una giornata sicuramente positiva e importante per le nostre Repubbliche, avrei piacere di sottolineare alcuni passaggi che lei ha fatto e a noi fanno piacere nell’aver sottolineato il supporto che l’Italia dà a San Marino nel percorso di integrazione con l’Ue. Abbiamo visto negli anni, con il periodo pandemico, che rimanere isolati non è vantaggioso per nessuno, come partito abbiamo sempre sostenuto che nell’integrazione Ue il primo partner deve essere l’Italia, per noi è un vantaggio ulteriore. Ha fatto piacere il fatto sia stato riconosciuto lo sforzo di San Marino nell’allinearsi alle Nazioni, la nostra storia di neutralità ci ha richiesto uno sforzo maggiore, ma rimanere neutrali può voler dire a volte anche schierarsi, non senza fatica. Ho apprezzato poi la riflessione sul ruolo di una potenza come l’Italia nel Mediterraneo, condividiamo anche noi, oggi mettiamo al centro il Parlamento in un rapporto più franco, libero e più saldo nel tempo. Condivido l’auspicio di continuare i rapporti a livello parlamentare.

Alessandro Bevitori, Libera

Per me è motivo di grande orgoglio e soddisfazione avere il Presidente Craxi in visita e che sia stata insignita dell’onoreficenza di Sant’Agata, dedicata ai grandi amici di San Marino. Da socialista ‘craxiano’ è una grande soddisfazione per la Repubblica ma anche personale averla qua. Per le politiche portate avanti da San Marino a livello internazionale: San Marino ha dato la risposta necessaria in quel momento, una compattezza l’occidente doveva darla, non perché non abbia mai sbagliato. Ma davanti a quell’azione così forte in Europa non c’era altra soluzione. Quello che mi sento oggi di poter dire come San Marino, e come comunità internazionale, è che potremmo fare qualcosa in più per avvicinarci alla pace. Ci sono due parti che non stanno trattando minimamente per la pace, uno vuole lo sterminio dell’altro, e i terzi dovrebbero intervenire per gettare acqua sul fuoco. Spero si possa fare qualcosa di più efficace, quanto fatto finora- sarà forse stato necessario. ma la scena di mediatori è stata presa da alcuni paesi notoriamente non pacifisti. L’Europa e la comunità europea ha superato grandi conflitti, pertanto credo che qualche step successivo potremo metterlo in campo.

On. Stefania Crazi: Se è scoppiato il conflitto è perché è mancata la politica, non so se ancora l’Europa sia in condizione di agire da soggetto politico, finché non ci sarà una politica estera comune. … Anche io sono craxiana, anzi una Craxi (Ndr: sorridendo).

Denise Bronzetti, Ar-Npr, presidente:
Lasciamo la Presidente ai suoi numerosi successivi impegni, ci rivediamo presto, la salutiamo, grazie ancora per l’onore di questa giornata di scambi.

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