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Genova, i bar della movida accendono le luci in segno di protesta

I ristoratori di piazza delle Erbe hanno deciso di alzare le serrande, pur senza aprire, e illuminare la zona del centro storico per far sapere al governo che vogliono lavorare in sicurezza

Pubblicato:07-04-2021 11:50
Ultimo aggiornamento:07-04-2021 11:51

piazza delle erbe genova
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GENOVA – Serrande alzate e luci accese dalle 18, ma locali chiusi in rispetto delle norme anti Covid. Nessun asporto, ma piazza illuminata. È la protesta soft che da stasera hanno organizzato i locali di piazza delle Erbe, cuore della movida e del centro storico di Genova. “Un intero mese privo di zone gialle potrebbe essere il colpo di grazia per le nostre attività come per tantissime altre- scrivono gli esercenti in una nota unitaria- lo slogan scelto è molto chiaro: vogliamo solo lavorare. Vogliamo lavorare in sicurezza. Vogliamo sicurezza per noi, per i nostri dipendenti e soprattutto per i nostri clienti”. Baristi e ristoratori si chiedono “perché non si possa pensare di utilizzare i tavoli all’aperto, in totale sicurezza e controllo, anche durante la zona arancione. Siamo coscienti del fatto che per bere e mangiare si debba abbassare la mascherina e, per questo motivo, continuiamo a insistere sull’importanza dell’utilizzo dei tavoli esterni e di tutte le misure che garantirebbero la sicurezza”.

Gli esercenti di piazza delle Erbe contestano di essere diventati da troppo tempo “il capro espiatorio di una politica che ignora le nostre richieste e le nostre necessità, ma ci grava di ruoli che non ci competono, chiedendo di garantire la sicurezza esterna al nostro locale anche quando siamo costretti a lavorare solo con l’asporto. L’obiettivo della nostra iniziativa è dire che siamo qui per trovare e proporre soluzioni per lavorare in sicurezza per la tutela e sopravvivenza dei nostri locali, mettendo al primo posto la salute. Ci troviamo a gridare alla nostra emergenza: ci troviamo schiacciati dentro a un paradosso normativo che alimenta solo tensioni”.


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