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Nel 2022 aumentano gli incidenti stradali e le vittime. Ma un dato fa ben sperare

La Polizia Stradale fornisce i numeri per l'anno appena terminato. I dati sono in peggioramento rispetto al 2021 ma migliori se confrontati con il 2019

Pubblicato:07-01-2023 14:36
Ultimo aggiornamento:07-01-2023 16:41
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ROMA – È tempo di bilanci e come tutti gli anni, la Polizia Stradale, specialità della Polizia di Stato, tira le somme delle attività svolte nel 2022. In particolare, i numeri sugli incidenti stradali sono in aumento rispetto al 2021: più incidenti (70.554, +7,1%), più sinistri mortali (1.362, +7,8%) e più vittime (1.489, +11,1%). E ancora: più incidenti con lesioni (28.914, +8,4%) e più feriti (42.300, +10,6%). Ma questi dati vanno contestualizzati.

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Nella prima parte 2021, infatti, “erano vigenti limitazioni alla mobilità in funzione di contenimento della pandemia”, ricorda la Stradale. Il confronto con il 2019, anno di riferimento anche per l’Istat per la valutazione del trend infortunistico in quanto il Covid era ancora sconosciuto, fa segnare una tendenza positiva: nel 2022 si sono registrati rispettivamente un -8,3% per gli incidenti mortali e le vittime, un -9,2% per gli incidenti con feriti e un -13,2% per il numero di persone ferite nei sinistri.


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L’AMBIZIOSO OBIETTIVO: ZERO MORTI PER INCIDENTI STRADALI

La Polizia Stradale rimarca l’importanza della prevenzione: “Tutti gli utenti della strada, dal pedone, al conducente di monopattino, fino ad arrivare all’autotrasportatore, devono essere consapevoli che solo con condotte corrette si può salvaguardare la vita propria e degli altri“. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio di fine anno, ha citato il dramma dei troppi giovani morti in incidenti stradali, soprattutto durante la notte. E il Governo ha promesso una campagna a tappeto per fermare le stragi del sabato sera.

“La parola d’ordine dunque dev’essere ‘prevenzione’ – osserva la Stradale – che deve trovare sì applicazione nei vari settori come quello normativo o negli adeguamenti infrastrutturali, ma dev’essere anche la spinta propulsiva per una vera e propria rivoluzione culturale che ponga l’individuo e la sua condotta al centro dell’attenzione e lo si consideri il principale artefice del proprio destino”.

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