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Mauritius abroga la legge anti-Lgbt: “E’ un retaggio coloniale”

Introdotta dai britannici, prevedeva fino a cinque anni di carcere per chi fosse giudicato colpevole di relazione omosessuale

Pubblicato:06-10-2023 12:49
Ultimo aggiornamento:06-10-2023 12:49
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ROMA – Abrogata a Mauritius una norma di epoca coloniale, risalente al 1898, che criminalizzava le relazioni omosessuali. A decidere, riferiscono i media dell’isola-Stato africana, è stata la Corte suprema nella capitale Port Louis.

FINO A CINQUE ANNI DI CARCERE

La norma prevedeva per le persone coinvolte in relazioni omosessuali fino a cinque anni di carcere. Nelle motivazioni della sentenza i giudici del tribunale hanno sottolineato che la prescrizione, contenuta nella sezione 250 del Codice penale, è incostituzionale perché in contraddizione con i valori di Mauritius. Secondo i magistrati, la norma era invece retaggio del dominio coloniale britannico. L’iter culminato nella sentenza era cominciato nel 2019, con un’azione legale intrapresa dall’organizzazione della società civile Young Queer Alliance.

PLAUSO DI UNAIDS

Soddisfazione per la decisione dei magistrati è stata espressa da Unaids, un organismo delle Nazioni Unite impegnato nella lotta contro la diffusione del Virus dell’immunodeficienza acquisita (Hiv). Negli ultimi anni a depenalizzare le relazioni omosessuali sono stati anche altri Paesi dell’Africa, come Angola, Botswana, Seychelles e Mozambico.


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