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Pignotti: “Gli allontanamenti forzati sono un abuso che fa danni, i giudici minimizzano”

Secondo la pediatra di neonatologia gli psicologi devono essere responsabili di malpractice e "la pas non è una sindrome ma un pregiudizio"

Pubblicato:06-09-2021 19:31
Ultimo aggiornamento:06-09-2021 19:32
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Di Laura Monti

ROMA – “Gli allontanamenti forzati costituiscono un capitolo di violenza istituzionalizzata sull’infanzia“. Ha esordito così Maria Serenella Pignotti, pediatra di neonatologia e medico legale, nel suo intervento presso il seminario di Pangea Onlus su Violenza domestica e assistita subita dai minori. “La definizione scientifica di abuso fisico all’infanzia è semplicemnte questa: uso intenzionale di forza fisica o di strumenti contro un bambino, da cui derivano o possono derivare lesioni fisiche”, ha detto ancora Pignotti commentando i video che riprendono i prelevamenti forzati dei bambini sottratti a un genitore o a un parente: “urla e pianti. Ditemi se questo non è un abuso”.

La dottoressa si è espressa in merito all’attaccamento primario, “minimizzato dai giudici, che trattano allo stesso modo padre e madre. Il bambino ha bisogno di questo legame importante, gli serve ad essere nutrito e protetto. L’attaccamento è essenziale per il bambino come per gli altri mammiferi, senza, il cucciolo muore”.


Anche sulla questione della Pas, Pignotti è molto chiara: “Vi prego di smettere di usare la parola ‘sindrome‘- ha detto- anche per discuterla, perché in questo modo la rafforzate. I millantantori di questa roba la cavalcano. Non è una sindrome ma un pregiudizio, un’idea folle e senza senso, è come dire che gli asini volano. La comunità scientifica non spreca più tempo con questa schifezza. Quando scrivo articoli me li rimandano indetro perché non sono di interesse”.

Pignotti si è poi soffermata sulla questione dello stress a cui vengono sottoposti i bambini allontanati dal genitore e ha illustrato come studi scientifici dimostrino che “l’adulto accudente permette al bambino di elaborare lo stress negativo. Lo stress tossico si realizza quando non c’è il tamponamento dell’adulto accudente in situazioni di stress. E questo crea danni fisici e psicologici anche in età adulta. Il danno sulla società e sull’individio è enorme”.

Rispetto ai bambini che subiscono procedure di allontamento in seguito al rifiuto delle visite con un genutore, la dottoressa, oltre a ribadire la necessità di ascoltare il minore, ha dichiarato che a suo parere si tratta di “violazione dei diritti umani e di tutte le convenzioni. Sono dei TSO fatti all’infanzia e privi di valutazione bioetica. Bisogna che gli psicologi lo capiscano. Noi medici siamo operatori sanitari tanto tempo e sappiamo che poi dobbiamo pagare fior fior di risarcimenti. Loro- ha concluso- non l’hanno ancora capito. Non si può fare quello che si vuole. Il consenso è materia di una legge intera”.

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